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Pressione alta: quali sono i sintomi

Quali sono i sintomi della pressione alta

Cosa vuol dire avere la pressione alta, e come si manifesta? Scopriamolo insieme. Intro. 

Cosa si intende quando si parla di pressione alta del sangue? Cos’è l’ipertensione, e perché rappresenta un valore da tenere costantemente sotto controllo, in particolare in età adulta e in presenza di patologie cardiovascolari

Iniziamo col dire che l’ipertensione è una condizione appartenente alla categoria della sindrome metabolica – insieme al diabete, all’obesità, al colesterolo alto, all’ipertrigliceridemia e alla intolleranza glucidica – molto diffusa nel nostro Paese. 

Secondo le stime riportate dall’Istituto Superiore di Sanità, infatti, in Italia il 50% degli uomini e il 40% delle donne nella fascia di età 35-74 anni soffre di pressione elevata

Però, come sottolineato sul sito della SIIA, la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa

“l’ipertensione arteriosa non è una malattia di per sé ma aumenta il rischio di essere colpito da ictus cerebrale, infarto di cuore, insufficienza renale ed altre malattie.”

Approfondiamo insieme, cercando di capire cos’è la pressione alta, quali sono i sintomi principali e come si affronta. 

Cos’è la pressione alta o ipertensione?

Per rispondere a questa domanda è necessario spiegare in cosa consiste la pressione sanguignaIl cuore è un muscolo che si contrae e si rilassa, consentendo la circolazione di sangue, ossigeno e sostanze nutritive nel nostro corpo. 

Quando si contrae, il cuore esercita una pressione, denominata pressione arteriosa sistolica o, come siamo soliti chiamarla, pressione massima. Quando, invece, si rilassa, la pressione scende, raggiungendo un valore più basso, denominato pressione arteriosa diastolica o pressione minima.

Questa pressione arteriosa, sistolica e diastolica, deve assestarsi entro un range di valori considerati normali, onde evitare l’aumento del rischio di patologie cardiovascolari, infarti e ictus

Quali sono i valori normali della pressione sanguigna?

I valori della pressione arteriosa minima e massima (sistolica e diastolica) sono da considerarsi ottimali quando si assestano su valori inferiori rispettivamente a 120 mmhg e 80 mmhg

All’aumentare dei valori, sia minimi che massimi, il rischio di complicanze cresce

La succitata SIIA riporta una tabella basata sulla Classificazione dell’ipertensione suggerita dall’OMS/ISH, la seguente:

CategoriaPressione arteriosa in mm Hg
SistolicaDiastolica
Ottimale< 120< 80
Normale< 130< 85
Normale – alta130 – 13985 – 89
Ipertensione di Grado 1 borderline140 – 14990 – 94
Ipertensione di Grado 1 lieve150 – 15995 – 99
Ipertensione di Grado 2 moderata160 – 179100 – 109
Ipertensione di Grado 3 grave≥ 180≥ 110
Ipertensione sistolica isolata borderline140 – 149< 90
Ipertensione sistolica isolata≥ 150< 90

Come viene eseguita la diagnosi di ipertensione?

La diagnosi di ipertensione viene stabilita attraverso una serie di misurazioni accurate della pressione arteriosa. In effetti, per stabilire che si tratta di pressione alta patologica non è sufficiente una singola misurazione, perché una anomalia nei valori della pressione sanguigna potrebbe essere anche fisiologica, magari in risposta a uno stimolo o uno sforzo eccessivo.

Ecco, quindi, come si esegue la diagnosi di ipertensione.

  • Misurazione della pressione arteriosa: il medico o l’infermiere utilizza uno sfigmomanometro, uno strumento che comprende un bracciale gonfiabile e un manometro, per misurare la pressione arteriosa. Il bracciale viene avvolto intorno al braccio del paziente, solitamente a livello del braccio sinistro, a circa 2,5 cm sopra il gomito. Il bracciale viene gonfiato, quindi sgonfiato gradualmente mentre si ascolta il battito cardiaco con uno stetoscopio.
  • Lettura della pressione sistolica e diastolica: durante la misurazione, vengono registrati due valori, la pressione sistolica e la pressione diastolica.
  • Valutazione dei risultati: la pressione arteriosa è espressa in millimetri di mercurio (mmHg). Come indicato nella tabella su riportata, una lettura normale della pressione arteriosa è generalmente considerata inferiore a 120/80 mmHg. Tuttavia, il limite per la diagnosi di ipertensione può variare leggermente in base alle linee guida cliniche, ma solitamente si può iniziare a parlare di ipertensione quando la pressione sistolica è uguale o superiore a 130 mmHg e/o la pressione diastolica è uguale o superiore a 80 mmHg.
  • Misurazioni ripetute: come accennato prima, la diagnosi di ipertensione non viene solitamente stabilita basandosi su una singola misurazione. Per confermare la diagnosi, il medico può richiedere ulteriori misurazioni durante visite successive, perché la pressione arteriosa può variare durante il giorno e in diverse situazioni.
  • Monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (MAPA): in alcuni casi, il medico può raccomandare il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa, in cui il paziente indossa un holter pressorio, un dispositivo automatico per misurare la pressione durante un periodo di 24 ore. Questo aiuta a identificare eventuali variazioni dei valori nel corso della giornata.

Una volta stabilita la diagnosi di ipertensione, il medico lavorerà con il paziente per sviluppare un piano di gestione che potrebbe includere modifiche dello stile di vita, cambiamenti nella dieta, l’esercizio fisico, e in alcuni casi, farmaci antiipertensivi per mantenere la pressione arteriosa sotto controllo. 

Quali sono i sintomi principali dell’ipertensione

La pressione alta è spesso chiamata il “killer silenzioso”, perché nella maggior parte dei casi non causa sintomi evidenti o immediati. 

Questo è il motivo per cui è fondamentale controllare regolarmente la pressione arteriosa, poiché la diagnosi precoce è essenziale per prevenire potenziali complicazioni. 

Tuttavia, in alcuni casi, l’ipertensione può causare sintomi e segni, tra cui:

  • mal di testa: può provocare occasionali mal di testa, in particolare quando la pressione è molto elevata. Tuttavia, i mal di testa causati dall’ipertensione spesso non sono diversi da quelli di altre cause, quindi sono difficili da associare a questa causa specifica;
  • visione offuscata: può influenzare la circolazione sanguigna negli occhi, causando visione offuscata o problemi visivi. Questo sintomo è meno comune, ma può verificarsi in casi gravi;
  • sensazione di svenimento o vertigini: alcune persone con pressione arteriosa estremamente alta possono avvertire sensazioni di svenimento o vertigini. Questi sintomi sono generalmente associati a situazioni di ipertensione molto grave, e richiedono cure immediate;
  • palpitazioni: in alcuni casi, può causare una sensazione di palpitazione o battito cardiaco irregolare.

È importante sottolineare che questi sintomi sono generalmente non specifici e possono essere causati da una serie di altre condizioni mediche o situazioni, quindi non dovrebbero essere utilizzati come unico indicatore dell’ipertensione.

L’unico modo per stabilire che si tratta di pressione alta è attraverso un adeguato processo diagnostico, così come descritto nel paragrafo precedente.

Cosa provoca l’aumento della pressione sanguigna?

Quali sono le cause dell’ipertensione? La pressione sanguigna è determinata essenzialmente da due fattori: la quantità di sangue che pompa il cuore e la difficoltà che incontra il sangue nel muoversi attraverso le arterie

Maggiore è la quantità di sangue pompata dal cuore e più strette sono le arterie, più elevata sarà la pressione sanguigna.

L’ipertensione si divide in due tipologie principali: 

  1. ipertensione primaria (o essenziale): per la maggior parte degli adulti, non esiste una causa identificabile di questo tipo di ipertensione. Tende a svilupparsi gradualmente nel corso di molti anni, a causa principalmente dell’accumulo di placca nelle arterie, chiamato aterosclerosi
  2. ipertensione secondaria: questo tipo di ipertensione è causato da una condizione sottostante. Tende ad apparire improvvisamente e provoca una pressione sanguigna più alta rispetto all’ipertensione primaria. Le condizioni e i farmaci che possono portare all’ipertensione secondaria includono:
    1. tumori delle ghiandole surrenali;
    2. cardiopatie congenite;
    3. farmaci per la tosse e il raffreddore, alcuni antidolorifici, pillole anticoncezionali e altri farmaci da prescrizione;
    4. droghe, come cocaina e anfetamine;
    5. malattie renali;
    6. apnea ostruttiva del sonno;
    7. problemi alla tiroide.

Si aggiunge a queste due tipologie anche la cosiddetta ipertensione da camice bianco, un temporaneo aumento della pressione sanguigna che si verifica quando ci si reca presso un ospedale o un ambulatorio per un controllo medico. Le cause non sono ancora note – nella maggior parte dei casi ad innescare il problema è uno stato d’ansia – ma resta una condizione da affrontare e non da sottovalutare.   

Quali sono i fattori di rischio?

L’ipertensione è una condizione molto diffusa, soprattutto nella popolazione adulta e in presenza dei seguenti fattori di rischio:

  • età: il rischio di ipertensione aumenta con l’età. Fino a circa 64 anni, la pressione alta è più comune negli uomini. Le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare la pressione alta dopo i 65 anni;
  • storia familiare: è più probabile che sviluppi la pressione alta in presenza di un genitore o un fratello affetto da questa condizione;
  • obesità o sovrappeso: l’eccesso di peso provoca cambiamenti nei vasi sanguigni, nei reni e in altre parti del corpo, che spesso fanno aumentare la pressione sanguigna;
  • sedentarietà e mancanza di esercizio, che possono causare un aumento di peso. Le persone inattive tendono anche ad avere una frequenza cardiaca più alta;
  • fumare, masticare tabacco o svapare aumenta immediatamente la pressione sanguigna per un breve periodo. Il fumo di tabacco danneggia le pareti dei vasi sanguigni e accelera il processo di indurimento delle arterie. Si raccomanda di smettere di fumare, o di non iniziare affatto;
  • alimentazione troppo ricca di sale, che provoca un accumulo di liquidi nel corpo, facendo aumentare la pressione sanguigna. Si raccomanda di seguire una dieta iposodica, se prescritta da un medico, e più in generale di ridurre il consumo di sale.
  • carenza di potassio: il potassio aiuta a bilanciare la quantità di sale nelle cellule del corpo. Un corretto equilibrio di potassio è importante per una buona salute del cuore;
  • consumo eccessivo di alcol, che è stato collegato all’aumento della pressione sanguigna, in particolare negli uomini;
  • fatica e stress possono portare a un aumento temporaneo della pressione sanguigna. Inoltre, abitudini legate allo stress, come mangiare di più, fumare o bere alcolici, possono portare a un ulteriore aumento della pressione sanguigna;
  • alcune condizioni croniche, come l’insufficienza renale, il diabete e l’apnea notturna;
  • gravidanza. A volte la gravidanza provoca ipertensione, la cosiddetta gestosi o preeclampsia.

La pressione alta è più comune negli adulti, ma anche i bambini possono soffrirne, in genere a causa di problemi ai reni o al cuore, una dieta malsana e mancanza di esercizio fisico.

Quali sono le conseguenze della pressione alta?

Soffrire di pressione alta può provocare danni al nostro organismo, anche fatali, il rischio di numerose condizioni e complicanze.

Nello specifico:

  • malattie cardiache: l’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache, tra cui l’infarto miocardico, l’angina pectoris e l’insufficienza cardiaca. La pressione arteriosa elevata può danneggiare le pareti delle arterie coronarie e aumentare il carico di lavoro del cuore, aumentando così il rischio di patologie cardiache;
  • ictus: la pressione arteriosa alta è una delle principali cause di ictus ischemici ed emorragici. Essa, infatti, può danneggiare le arterie cerebrali, aumentando il rischio di formazione di coaguli sanguigni o la rottura di vasi sanguigni nel cervello;
  • danni ai vasi sanguigni: la pressione può causare danni progressivi alle pareti dei vasi sanguigni, rendendoli meno elastici e più suscettibili all’accumulo di placche aterosclerotiche. Questo può portare a una riduzione del flusso sanguigno in diverse parti del corpo, con conseguenti problemi come arteriosclerosi, aneurismi e problemi di circolazione;
  • insufficienza renale: la pressione arteriosa elevata può danneggiare i reni nel lungo termine, riducendo la loro capacità di filtrare il sangue e rimuovere i rifiuti. Questo può portare a una condizione chiamata insufficienza renale cronica, che richiede spesso dialisi o un trapianto renale;
  • danneggiamento degli occhi: l’ipertensione può influenzare la circolazione sanguigna negli occhi e causare danni alla retina, portando a problemi di visione o addirittura a cecità (retinopatia ipertensiva);
  • disturbi cognitivi: la pressione alta può avere un impatto negativo sulla funzione cerebrale e aumentare il rischio di declino cognitivo, demenza e malattia di Alzheimer;
  • problemi sessuali: in alcuni casi, può causare disfunzione erettile negli uomini e diminuzione del desiderio sessuale nelle donne;
  • danneggiamento dell’arteria aorta: può contribuire al danneggiamento dell’aorta, il principale vaso sanguigno che porta il sangue dal cuore al resto del corpo, portando a condizioni potenzialmente fatali come l’aneurisma aortico.

I soggetti a rischio ipertensione, o in seguito a misurazioni che hanno evidenziato valori anomali della pressione sanguigna, è opportuno rivolgersi a un medico e valutare il tipo di terapia da seguire

Cosa fare in caso di ipertensione?

Quali sono le terapie possibili per ridurre la pressione sanguigna entro i valori considerati normali? 

La prima cosa da fare è, senza dubbio, cambiare stile di vita, smettendo di fumare, facendo attività fisica regolare e seguendo una alimentazione corretta, sana ed equilibrata, riducendo il consumo di sale e cibi grassi, e aumentando quello di frutta, verdura e cereali integrali. Fondamentale è anche la limitazione del consumo di alcolici

Se questo non dovesse essere sufficiente, allora il medico potrebbe prescrivere una terapia farmacologica, che può variare in base alle condizioni di salute del paziente, alla sua età e ai valori delle pressione registrati. 

In generale, i farmaci prescritti per l’ipertensione sono i seguenti: 

  • diuretici;
  • inibitori del sistema renina-angiotensina (ACE-inibitori);
  • calcio-antagonisti;
  • beta-bloccanti;
  • antagonisti del recettore dell’angiotensina II (o sartani);
  • vasodilatatori ad azione diretta.

Sarà il medico a stabilire come procedere, in base alle esigenze e alle condizioni di salute del paziente. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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