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Come prevenire il raffreddore

prevenire il raffreddore

Siamo sicuri che a provocare il raffreddore sia il freddo o l’umidità? Scopriamo insieme cos’è il raffreddore, come si contrae, come curarlo e come prevenirlo. Intro. 

L’arrivo dell’autunno, con i suoi continui sbalzi climatici, apre le porte ad uno dei malanni lievi più diffusi al mondo: il raffreddore.

Il raffreddore comune – altrimenti noto come rinofaringite acuta virale – è una malattia infettiva lieve, descritta già in epoca egizia.

Perché si utilizza il termine “raffreddore” per indicare questa malattia infettiva?

Molto probabilmente sono stati i medici dell’antichità a coniare il termine, collegandolo a condizioni di raffreddamento e riscaldamento dell’ambiente esterno.

Da allora, è divenuto un termine condiviso in tutto il mondo, nonostante risulti scientificamente improprio, come vedremo più avanti nell’articolo.

Il raffreddore è una patologia molto lieve, con la quale si può tranquillamente convivere anche senza assumere farmaci.

Si tratta, in effetti, di una condizione sicuramente fastidiosa, che ci fa sentire stanchi, costringendoci a perdere qualche giorno di scuola o di lavoro, ma non è nulla di grave (tranne in casi rari).

Il modo migliore di curare un raffreddore, quindi, è prevenirlo. Vediamo insieme come, non prima, però, di aver sfatato un luogo comune.

Il freddo non provoca il raffreddore

Da bambini ci viene detto che se prendiamo freddo rischiamo di beccarci un raffreddore; si tratta di una di quelle convinzioni tramandate per generazioni, oltre a rappresentare una forma di attenzione dei genitori nei confronti dei figli.

La scienza medica, però, ha ampiamente dimostrato che non c’è nessuna correlazione tra il prendere freddo e la comparsa dei primi sintomi del raffreddore.

In effetti, se il virus del raffreddore penetra all’interno del naso, quasi tutte le persone vengono infettate, indipendentemente dal fatto che abbiano preso freddo o meno.

Non è il freddo o l’umidità a provocare il raffreddore, anzi; è respirare un’aria secca che può predisporre il soggetto alla malattia, limitando la capacità della mucosa di espellere gli agenti patogeni virali.

Non è un caso, infatti, che si consigli di umidificare gli ambienti nei quali si trascorre la notte, soprattutto se vi riposa un bambino molto piccolo.

Sintomi del raffreddore

Il raffreddore comune è molto diffuso, e può colpire lo stesso individuo più volte durante l’anno, a differenza di altre infezioni.

Come sai, ad essere maggiormente colpiti da episodi di raffreddore sono i bambini, a causa del loro maggiore contatto con i coetanei a scuola e all’asilo o della loro sensibilità all’infezione.

Anche qui, quindi, non è colpa del freddo se i bambini prendono il raffreddore, ma è la diffusione del virus che circola negli ambienti che frequenta ogni giorno.

I sintomi del raffreddore compaiono dopo 10/16 ore l’ingresso del virus nella cavità nasale, raggiungono il loro massimo 2 o 3 giorni dopo l’infezione, e possono durare da una a due settimane.

Ecco perché si riesce ad “avvertire” che il raffreddore stia per colpirci.

Ma quali sono i sintomi del raffreddore comune?

Li elenchiamo di seguito:

  • febbre bassa, raramente;
  • mal di testa lieve;
  • leggero indolenzimento generale;
  • naso intasato e/o gocciolante;
  • starnuti costanti;
  • mal di gola;
  • lieve dolore al petto;
  • tosse;

Solitamente, si cura il raffreddore assumendo FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), antistaminici e decongestionanti – sempre e solo dietro consiglio del medico o del pediatra di libera sceltabevendo molti liquidi, nutrendosi in modo adeguato, riposando.

Come accennato prima, però, il modo migliore per combattere il raffreddore è prevenirlo.

Vediamo come.

Prevenzione del raffreddore: consigli utili

Escludendo il freddo o il non coprirsi a sufficienza, è evidente che a favorire la trasmissione del virus sia altro.  

Principalmente, le mani!

Secondo la letteratura medica, la quantità di virus riscontrata nella mani è maggiore rispetto a quella presente nella tosse o negli starnuti e i virus possono essere facilmente trasferiti alle mani di un ricevente mediante contatto diretto.

Ne consegue che il primo “comandamento” per una corretta prevenzione del raffreddore è lavarsi frequentemente le mani (strofinandole per almeno 15 secondi), magari utilizzando un prodotto igienizzante.

Laddove non fosse possibile lavarsi le mani, è consigliato l’utilizzo di un gel antibatterico.

Altro consiglio per prevenire il raffreddore è evitare di toccarsi il naso e gli occhi con le mani sporche o infette.

L’esposizione al virus non sempre è prevedibile, può capitare di incontrare persone infette senza saperlo.

Per questa ragione, sarebbe opportuno cercare di evitare il contatto almeno quando si sa che la persona è raffreddata o lo è stata nei giorni immediatamente precedenti.

In casa, se un componente della tua famiglia ha il raffreddore, devi assicurarti di pulire spesso le superfici dei mobili e gli oggetti condivisi.

Infine, dormire a sufficienza, seguire un regime alimentare sano e praticare attività fisica favoriscono il corretto funzionamento del sistema immunitario, riducendo i rischi di contrarre il virus del raffreddore.

Conclusioni

Il raffreddore è un malanno molto frequente, i cui sintomi si risolvono in modo autonomo nel giro di 7-10 giorni in media.

Per questa ragione, i medici tendono a ridurre al minimo indispensabile l’assunzione di farmaci, perché questi ultimi tendono a curare alcuni sintomi associati al raffreddore, senza debellarlo.

Ovviamente, un peggioramento delle condizioni di salute in seguito ad un raffreddore sono da segnalare al proprio medico e da non prendere sottogamba.

Come visto, la prevenzione gioca un ruolo molto importante in questo senso.

Lavarsi le mani frequentemente, ridurre al minimo i contatti con persone infette, dormire a sufficienza, fare attività fisica e nutrirsi in modo adeguato possono fare la differenza tra un brutto raffreddore e un naso libero di respirare.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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