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Carenza di potassio (ipokaliemia): cause, sintomi, rimedi

Carenza di potassio (ipokaliemia)_cause, sintomi, rimedi

Qual è il ruolo del potassio per la nostra salute, e cosa comporta una sua carenza? Scopriamolo insieme. Intro. 

Sali minerali, vitamine e sostanze nutritive sono essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo e una loro carenza può causare disagi e danni, a volte anche gravi.  È il caso, ad esempio, di bassi livelli di calcio, vitamina D, ferro, acido folico, così come di una carenza di potassio

Tecnicamente denominata ipokaliemia, o ipopotassiemia, la carenza di potassio può essere provocata da diverse cause, che andremo ad elencare più avanti nell’articolo. 

Vediamo insieme in cosa consiste una carenza di potassio, quali sono le cause, i sintomi e i possibili rimedi

In cosa consiste una carenza di potassio

Com’è facile intuire, un soggetto affetto da carenza di potassio, o ipokaliemia, presenta bassi livelli di potassio nel sangue

Ma cos’è il potassio e a cosa serve?

Il potassio è un minerale di cui il tuo corpo ha bisogno per funzionare correttamente, in quanto aiuta i muscoli a muoversi, le cellule a ricevere i nutrienti di cui hanno bisogno e i nervi a inviare i loro segnali. 

È particolarmente importante per le cellule del tuo cuore e aiuta anche a evitare che la pressione sanguigna salga in modo eccessivo.

Abbiamo detto che il potassio ricopre un ruolo essenziale nel funzionamento dei muscoli, non è un caso infatti che gli atleti e gli sportivi tendano a integrarlo, con l’alimentazione o con prodotti specifici. 

Un esempio che siamo sicuri sia capitato a tutti di vedere spesso è il tennista che mangia una banana – frutto molto ricco di potassio – durante una pausa del match

Quali sono le cause di una carenza di potassio

Come accennato nell’introduzione, le cause di bassi livelli di potassio nel sangue sono molteplici e di solito è un sintomo di un altro problema più complesso

Le cause principali di una ipokaliemia sono:

  • vomito frequente;
  • diarrea;
  • insufficienza renale o malfunzionamento delle ghiandole surrenali;
  • farmaci che fanno urinare;
  • scarso apporto di potassio attraverso l’alimentazione. Evenienza, questa, molto rara, in quanto moltissimi alimenti sono ricchi di questo minerale.

A queste si possono aggiungere altre cause, un po’ meno frequenti, ma comunque da considerare:

  • abuso di alcol;
  • eccessiva sudorazione;
  • carenza di acido folico;
  • assunzione di alcuni particolari antibiotici;
  • chetoacidosi diabetica, ovvero livelli elevati di acidi chiamati chetoni nel sangue;
  • lassativi assunti per un lungo periodo di tempo;
  • alcuni tipi di tabacco;
  • alcuni farmaci per l’asma;
  • basso apporto di magnesio.

Le donne tendono a soffrire di ipokaliemia più spesso degli uomini.

Quali sono i sintomi di una carenza di potassio

Abbiamo visto che il potassio ricopre un ruolo fondamentale nel funzionamento di muscoli e nervi, per questo motivo una sua carenza si evidenzia con debolezza, fatica, crampi muscolari o spasmi, stipsi e aritmia

Come capita spesso con le carenze nutrizionali, i sintomi potrebbero manifestarsi solo in presenza di livelli molto bassi di potassio nel sangue, passando invece inosservati in condizioni più lievi. 

L’ipokaliemia può colpire i reni, rendendo necessario andare in bagno più spesso. È inoltre possibile avvertire una sensazione frequente di sete.

Nei casi più gravi, la debolezza muscolare può portare a paralisi e insufficienza respiratoria.

Come si diagnostica l’ipokaliemia

Come per altre carenze di sostanze nutritive nel sangue, il primo step diagnostico, successivo a una visita medica, consiste, in genere, nell’eseguire dei semplici esami ematici, ai quali potrebbe essere utile associare un esame delle urine.

Poiché una carenza di potassio può causare un aumento della pressione sanguigna, è importante eseguire delle misurazioni frequenti e, in alcuni casi, sottoporsi a un elettrocardiogramma

Come curare una carenza di potassio

Trattandosi di un minerale molto disponibile negli alimenti, il primo passaggio (in casi lievi) potrebbe consistere nel seguire una dieta più equilibrata, per aumentare l’apporto di potassio

Se il medico lo ritiene opportuno, potrebbe prescrivere degli integratori, da assumere per via orale. Solo nei casi più gravi si può procedere a somministrazioni di integratori per endovena. 

Ovviamente, se questa carenza di potassio è frutto di una particolare patologia o condizione medica, è fondamentale intervenire a monte con un approccio più ampio e complesso. 

Sarà il medico curante a valutare come procedere. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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