La sindrome fetoalcolica colpisce circa 15 bambini ogni 10.000 nati in tutto il mondo. Vediamo insieme in cosa consiste e quali danni provoca. Intro.
In occasione della Giornata Mondiale della lotta alla Sindrome Fetoalcolica, che si celebra il 9 settembre, l’ISS ha pubblicato alcuni dati in merito a questa condizione, dichiarando il proprio impegno “per aumentare la conoscenza del fenomeno, informare e prevenire”.
Secondo quanto riportato nel comunicato, si stima che circa il 10% delle donne a livello mondiale assuma alcol in gravidanza e che in media circa 15 bambini su 10.000 nati in tutto il mondo siano colpiti da sindrome fetoalcolica e da spettro dei disordini fetoalcolici, con conseguenti disabilità permanenti di tipo fisico, mentale e comportamentale.
Si tratta, però, di dati relativi ai Paesi europei, in quanto non esistono sufficienti informazioni sull’incidenza della sindrome fetoalcolica in Italia.
Per questo motivo, l’ISS e il Ministero della Salute hanno avviato un programma pilota chiamato “Prevenzione, Diagnosi precoce e trattamento mirato di FASD e FAD” , iniziato nel 2019 e che si concluderà alla fine del 2021.
Ma in cosa consiste la sindrome fetoalcolica, e quali sono i danni che provoca il consumo di alcolici in gravidanza sul nascituro?
Approfondiamo insieme.
Indice dei Contenuti
Cos’è la sindrome fetoalcolica
Quando si parla di sindrome fetoalcolica è opportuno allargare un attimo il raggio d’azione, e parlare di Fetal alcohol spectrum disorders (FASD), in italiano disturbi dello spettro fetoalcolico.
Infatti, i disturbi dello spettro fetoalcolico (FASD) sono un gruppo di condizioni che possono verificarsi in una persona la cui madre ha bevuto alcol durante la gravidanza.
Questi effetti possono includere problemi fisici, comportamentali e di apprendimento.
Quindi, sotto l’ombrello denominato FASD rientrano una serie di condizioni più o meno gravi, tra cui la Sindrome alcolica fetale (FAS), che è la sua manifestazione più grave.
Le persone con FAS presentano:
- problemi al sistema nervoso centrale (SNC);
- problemi di crescita;
- problemi con l’apprendimento;
- problemi con la memoria, la capacità di attenzione, la comunicazione, la vista o l’udito.
Altre patologie o condizioni che rientrano nella macro categoria dei disordini dello spettro fetoalcolico sono:
- Disturbo dello sviluppo neurologico correlato all’alcol (ARND): le persone con ARND potrebbero avere disabilità intellettive e problemi con il comportamento e l’apprendimento. Potrebbero andare male a scuola e avere difficoltà con la matematica, la memoria, l’attenzione, il giudizio e uno scarso controllo degli impulsi;
- Difetti congeniti correlati all’alcol (ARBD): le persone con ARBD potrebbero avere problemi al cuore, ai reni, alle ossa o all’udito;
- Disturbo neuro-comportamentale associato all’esposizione prenatale all’alcol (ND-PAE): un bambino o un giovane con ND-PAE avrà problemi in tre aree:
- pensiero e memoria;
- comportamento;
- problemi con la vita quotidiana, che possono includere difficoltà a fare il bagno, vestirsi e giocare con altri bambini.
Quali sono le cause di una sindrome fetoalcolica
Com’è facile intuire, la causa dell’incidenza della sindrome fetoalcolica, e in generale dei disturbi dello spettro, è il consumo di alcolici in gravidanza.
L’alcol nel sangue della madre passa al feto attraverso il cordone ombelicale, questo vuol dire che se la mamma beve un alcolico lo fa anche il bambino.
Come sottolineano i CDC, non esiste una quantità di alcolici entro la quale si è al sicuro dalle conseguenze sul feto, in quanto tutte le bevande che contengono alcol, inclusi vino e birra, possono danneggiare il nascituro.
Ovviamente, maggiore è la quantità di alcolici consumata, più elevati saranno i rischi di provocare danni irreversibili nel bambino.
Di conseguenza, per prevenire una FAS è opportuno evitare di bere alcolici in gravidanza.
Ma cosa succede quando una donna incinta beve delle bevande alcoliche? Sintetizzando, accadono quattro cose:
- l’alcol entra nel flusso sanguigno e raggiunge il feto in via di sviluppo attraversando la placenta;
- si provocano concentrazioni di alcol nel sangue più elevate nel bambino in via di sviluppo rispetto al corpo, perché un feto metabolizza l’alcol più lentamente di un adulto;
- l’alcol interferisce con la somministrazione di ossigeno e la nutrizione ottimale al tuo bambino in via di sviluppo;
- l’esposizione all’alcol prima della nascita può danneggiare lo sviluppo di tessuti e organi e causare danni permanenti al cervello del bambino.
In via preventiva e precauzionale, sarebbe opportuno evitare il consumo di alcolici anche nel periodo in cui si prova ad avere un figlio (e più in generale, meglio limitarne il consumo).
Sintomi e conseguenze della sindrome fetoalcolica
Abbiamo già sottolineato come le condizioni rientranti nella definizione ampia di FASD, e quindi anche la sindrome fetoalcolica (FAS), possono provocare danni fisici, neurologici, comportamentali e sociali.
Vediamo insieme, più nel dettaglio, quali sono le conseguenze di un abuso di alcol in gravidanza.
- Problemi fisici:
- caratteristiche facciali distintive, tra cui: occhi piccoli, labbro superiore eccezionalmente sottile, naso corto e all’insù e superficie della pelle liscia tra il naso e il labbro superiore;
- deformità di articolazioni, arti e dita;
- crescita fisica lenta prima e dopo la nascita;
- difficoltà alla vista o problemi di udito;
- circonferenza della testa piccola e ridotte dimensioni del cervello;
- difetti cardiaci e problemi ai reni e alle ossa.
- Problemi al cervello e al Sistema Nervoso Centrale:
- scarso coordinamento o equilibrio;
- disabilità intellettiva, disturbi dell’apprendimento e sviluppo ritardato;
- scarsa memoria;
- problemi con l’attenzione e con l’elaborazione delle informazioni;
- difficoltà nel ragionamento e nella risoluzione dei problemi;
- difficoltà a identificare le conseguenze delle scelte;
- scarse capacità di giudizio;
- nervosismo o iperattività;
- stati d’animo che cambiano rapidamente.
- Problemi comportamentali e sociali:
- difficoltà a scuola;
- difficoltà ad andare d’accordo con gli altri;
- scarse abilità sociali;
- difficoltà ad adattarsi al cambiamento o a passare da un’attività all’altra;
- problemi con il comportamento e il controllo degli impulsi;
- scarso concetto di tempo;
- problemi a rimanere in attività;
- difficoltà a pianificare o lavorare per raggiungere un obiettivo.
Come diagnosticare e curare una FAS
Purtroppo, non esiste una tecnica diagnostica per individuare la sussistenza di una sindrome fetoalcolica o da spettro dei disordini da feto alcolico.
Non esiste un esame specifico per accertare, con ragionevole certezza, che i sintomi e le condizioni di salute del bambino siano dovute proprio a quello.
In genere, i medici riescono a giungere ad una diagnosi eseguendo una serie di controlli, escludendo altre patologie o condizioni che condividono con i FASD la sintomatologia (come la sindrome da deficit dell’attenzione).
Ad esempio, verificano:
- l’esposizione prenatale all’alcol;
- la presenza di problemi del sistema nervoso centrale (ad esempio, piccola dimensione della testa, problemi di attenzione e iperattività, scarsa coordinazione);
- la sussistenza di altezza e peso (o entrambi) inferiori alla media;
- la presenza di caratteristiche facciali anomale.
Venendo alle cure, nemmeno in questo caso abbiamo buone notizie. Infatti, non esiste nessuna cura specifica per queste sindromi, le cui conseguenze durano una vita intera.
Per fortuna, la scienza medica si evolve continuamente, ed è oggi possibile rendere la vita dei bambini affetti da queste condizioni migliore, a patto che si intervenga in modo precoce.
Esistono molti tipi di opzioni di trattamento, tra cui farmaci per aiutare con alcuni sintomi, terapia comportamentale ed educativa, formazione dei genitori e altri approcci alternativi, ma vanno cuciti addosso al bambino, perché non esiste la cura adatta a tutti allo stesso modo.
Quando si parla di trattamento della sindrome fetoalcolica è importante sottolineare il ruolo dei cosiddetti fattori protettivi, che includono:
- una diagnosi eseguita prima dei 6 anni di età;
- un ambiente familiare amorevole, nutriente e stabile durante gli anni scolastici;
- assenza di violenza;
- coinvolgimento nell’educazione speciale e nei servizi sociali, perché questi bambini hanno bisogno di un approccio diverso rispetto ad altri.
Come accennato prima, non esiste una cura adatta a tutti, perché non esistono due bambini affetti da FASD con le medesime caratteristiche.
Per questo motivo, trattandosi di una condizione che impatta su molteplici aspetti della salute e della vita di un bambino, è necessario l’intervento di un team di medici, dal pediatra allo psicoterapeuta, passando per il neurologo, il nutrizionista, l’immunologo e tanti altri specialisti.
Sarà loro cura individuare il percorso più adatto al bambino.
Il decalogo dell’ISS
L’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità ha prodotto un decalogo che può
“contribuire a incrementare la consapevolezza sulla dannosità e la nocività del consumo di bevande alcoliche delle donne in gravidanza.”
Riportiamo di seguito i 10 punti redatti dall’ISS:
- consumare bevande alcoliche in gravidanza aumenta il rischio di danni alla salute del bambino;
- durante la gravidanza non esistono quantità di alcol che possano essere considerate sicure o prive di rischio per il feto;
- il consumo di qualunque bevanda alcolica in gravidanza nuoce al feto senza differenze di tipo o gradazione;
- l’alcol è una sostanza tossica in grado di passare la placenta e raggiungere il feto alle stesse concentrazioni di quelle della madre;
- il feto non ha la capacità di metabolizzare l’alcol che quindi nuoce direttamente alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione;
- l’alcol nuoce al feto soprattutto durante le prime settimane e nell’ultimo trimestre di gravidanza;
- se si pianifica una gravidanza, è opportuno non bere alcolici. E se si è già in gravidanza, è meglio interromperne l’assunzione sino alla nascita. I danni causati nel bambino dall’esposizione prenatale all’alcol sono irreversibili e non curabili;
- è opportuno non consumare bevande alcoliche anche durante l’allattamento;
- si possono prevenire tutti i danni e i difetti al bambino causati dal consumo di alcol in gravidanza, evitando di consumare bevande alcoliche;
- interrompere il consumo di alcol è un gesto di responsabilità e di amore verso il nascituro.
Invitiamo a consultare la pagina dedicata al consumo di alcol in gravidanza sul sito epicentro.iss.it, dove è possibile trovare informazioni, opuscoli e dettagli molto utili.