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Gestosi in gravidanza: cause, sintomi, complicanze

Gestosi in gravidanza cause, sintomi, complicanze

La gestosi in gravidanza, o preeclampsia, è una condizione molto seria, da diagnosticare in tempo utile e trattare in modo adeguato. Approfondiamo insieme. Intro. 

Una delle principali condizioni associate alla gravidanza a rischio è, senza dubbio, la cosiddetta gestosi o preeclampsia, che consiste in un effetto collaterale dell’ipertensione durante la gestazione

La gestosi si presenta, in genere, dopo la 20a settimana di gravidanza, e interessa in media il 2-5% delle donne incinte, ma come sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità

“l’aumento dell’età delle mamme alla loro prima gravidanza, dell’obesità e la maggiore frequenza di gravidanze con malattie croniche quali il diabete, registrati negli ultimi anni, potrebbe determinare un incremento della sua frequenza.”

Se non trattata, la preeclampsia può portare a complicazioni gravi, anche fatali, sia per la madre che per il bambino, per questo motivo è fondamentale sottoporsi a controlli periodici durante la gravidanza e prestare particolare attenzione ad alcuni sintomi associabili a una ipertensione gestazionale

Approfondiamo insieme, e vediamo cos’è la gestosi in gravidanza, quali sono le cause, i sintomi principali e le potenziali complicanze per mamma e bambino.  

Cos’è la gestosi o preeclampsia

Per rispondere in modo semplice alla domanda possiamo dire che la gestosi, o più correttamente preeclampsia, consiste in un disturbo ipertensivo in gravidanza, ovvero in valori della pressione arteriosa più alti rispetto a quelli ritenuti nelle norma.

Secondo le linee guida della SIGO, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, i disturbi ipertensivi in gravidanza si dividono in due macro categorie:

  1. Ipertensione conosciuta prima della gravidanza o presente <20 settimane, che comprende:
    • Ipertensione cronica, essenziale e/o secondaria;
    • Ipertensione da camice bianco;
    • Ipertensione mascherata.
  2. Ipertensione insorta de novo ≥ 20 settimane: 
    • Ipertensione gestazionale transitoria;
    • Ipertensione gestazionale;
    • Preeclampsia (de novo o sovrapposta a ipertensione cronica).

Come si legge, quindi, la preeclampsia o gestosi è classificabile come una forma di ipertensione in gravidanza che si manifesta all’improvviso, senza averne mai sofferto in precedenza, a partire dalla 20a settimana di gestazione

Nello specifico, si parla di gestosi quando si registra una pressione arteriosa sistolica ≥ 140 mmHg e/o una pressione arteriosa diastolica ≥ 90 mmHg, comunemente denominate “pressione massima e pressione minima”

Per giungere a una diagnosi di preeclampsia è necessario che il valore anomalo della pressione venga confermato attraverso non meno di 2 rilevazioni allo stesso braccio, a distanza di almeno 15 minuti l’una dall’altra, e di una successiva misurazione dopo circa 4-6 ore.

In caso di valori superiori rispettivamente a 160 e 110 mmHg è richiesto un intervento farmacologico d’urgenza, entro 30-60 minuti dalla diagnosi.

“Quando una donna in gravidanza presenta ipertensione a partire dalla 20a settimana di gestazione e i valori precedenti della PA sono sconosciuti, la paziente dovrebbe essere gestita come se avesse l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia.”

Quali sono le cause principali della gestosi?

Ad oggi non è ancora chiaro quali siano le cause che portano alla preeclampsia, ma la posizione più accredita tende a individuare l’origine della condizione in un anomalosviluppo della placenta, e più in particolare dei vasi sanguigni che confluiscono in essa

Questi ultimi, infatti, non si sviluppano correttamente nelle donne affette da gestosi, provocando problemi con la circolazione del sangue nella placenta, che a loro volta possono provocare un innalzamento della pressione sanguigna nella madre.

Altre concause, che rappresentano fattori di rischio per lo sviluppo della patologia, sono: 

  • preeclampsia in una precedente gravidanza;
  • gravidanza multipla;
  • ipertensione cronica pre gravidica;
  • diabete di tipo 1 o di tipo 2 prima della gravidanza;
  • diabete gestazionale;
  • malattie renali;
  • malattie autoimmuni;
  • ricorso alla fecondazione in vitro;
  • obesità;
  • storia familiare di preeclampsia;
  • età materna di 35 anni o più;
  • complicazioni in una precedente gravidanza
  • più di 10 anni dalla precedente gravidanza.

In presenza di uno o più dei presenti fattori di rischio è raccomandato eseguire dei controlli periodici, come esami del sangue e delle urine, per prevenire l’insorgenza della condizione e/o diagnosticarla in tempo utile per intervenire in modo efficace. 

Quali sono i sintomi della preeclampsia?

I segnali distintivi della gestosi sono soprattutto l’ipertensione arteriosa – nei range su elencati – la proteinuria, ovvero la presenza di proteine nelle urine (nei soggetti sani non accade), e alcuni sintomi associabili a insufficienza renale, come ad esempio livelli di creatinina alta in gravidanza. Per capirne di più in merito a questo valore, invitiamo a leggere l’articolo Creatinina alta o bassa: cosa vuol dire.

Altri campanelli d’allarme a cui prestare attenzione sono i seguenti: 

  • diminuzione dei livelli di piastrine nel sangue;
  • aumento degli enzimi epatici, che indicano problemi al fegato;
  • forti mal di testa;
  • alterazioni della vista, inclusa perdita temporanea della vista, visione offuscata o sensibilità alla luce;
  • mancanza di respiro, causata dalla presenza di liquido nei polmoni;
  • dolore nella parte superiore del ventre, di solito sotto le costole sul lato destro;
  • nausea o vomito.

In presenza di uno o più di questi sintomi è di fondamentale importanza rivolgersi subito al proprio medico che saprà indicare la corretta terapia da seguire. 

Quali sono le complicanze della gestosi in gravidanza?

Nell’introduzione abbiamo sottolineato come una gestosi in gravidanza non trattata in modo adeguato può provocare danni molto gravi nella donna e nel feto, potenzialmente fatali. 

Vediamo quali sono le principali complicanze della preeclampsia:

  • ridotta crescita fetale, a causa di un inadeguato apporto di sangue, ossigeno e nutrienti attraverso la placenta;
  • nascita prematura, quindi prima delle 37 settimane;
  • distacco della placenta;
  • eclampsia, una grave e rara complicanza della preeclampsia, in cui la pressione alta provoca convulsioni durante la gravidanza, simili a una crisi epilettica.

I rischi connessi alla gestosi non si limitano solo al periodo della gestazione, ma possono protrarsi anche dopo il parto. È necessario, quindi, monitorare la pressione alta e altri segni di preeclampsia dopo la nascita del bambino per verificare la presenza della cosiddetta preeclampsia postpartum, che si manifesta con forti mal di testa, alterazioni della vista, forte dolore alla pancia, nausea e vomito.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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