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Diabete di tipo 2: cause, sintomi, terapie

diabete mellito di tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 è molto diffuso in Italia e nel resto del mondo, e rappresenta una vera emergenza sanitaria e sociale. Approfondiamo insieme. Intro. 

Il diabete mellito di tipo 2 è una patologia molto diffusa nel nostro Paese, così come nel resto del mondo .

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, infatti, in Italia sono circa 4 milioni le persone affette da diabete di tipo 2 (6% della popolazione), alle quali andrebbe aggiunto un altro milione di soggetti che presentano la patologia ma non ne sono a conoscenza. 

Si tratta del 90% dei casi di diabete diagnosticati in Italia, quindi la forma più diffusa in assoluto. 

Ma cos’è il diabete mellito di tipo 2, quali sono le cause principali, come si manifesta, cosa comporta e come si affronta? Scopriamolo insieme.

In cosa consiste il diabete mellito di tipo 2

Il diabete mellito di tipo 2 è una condizione cronica caratterizzata da livelli elevati di glucosio nel sangue (iperglicemia) a causa di una combinazione di resistenza all’insulina e insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas

L’insulina è un ormone fondamentale per la regolazione del glucosio nel sangue, permettendo alle cellule di assorbire e utilizzare lo zucchero come fonte di energia

Nel diabete di tipo 2, le cellule del corpo diventano meno sensibili all’azione dell’insulina, e il pancreas non riesce a compensare adeguatamente questa resistenza producendo abbastanza insulina, con conseguente innalzamento della glicemia.

Come vedremo più nel dettaglio, questa condizione è strettamente legata a fattori di rischio come l’obesità, la sedentarietà, la predisposizione genetica e l’età avanzata, e si manifesta con sintomi come sete eccessiva, minzione frequente, affaticamento, visione offuscata e lenta guarigione delle ferite

Tuttavia, molte persone possono essere asintomatiche per anni, rendendo difficile la diagnosi precoce.

La gestione del diabete di tipo 2 si basa su cambiamenti dello stile di vita, come una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare, insieme a farmaci che aiutano a controllare i livelli di glucosio nel sangue. Nei casi in cui queste misure non siano sufficienti, può essere necessaria la terapia insulinica

Una corretta gestione è fondamentale per prevenire complicanze a lungo termine come malattie cardiovascolari, danni ai nervi (neuropatia diabetica), problemi renali (nefropatia diabetica) e agli occhi (retinopatia diabetica).

A tal proposito, invitiamo a consultare l’articolo “Quali sono le complicanze del diabete?”.

Qual è la differenza tra il diabete mellito di tipo 2 e quello di tipo 1

Quando si sente parlare di diabete mellito di tipo 2 si tende a chiedersi in cosa consista, invece, il  diabete di tipo 1, e in cosa differiscono i due.

Per rendere chiara la differenza tra queste due tipologie di diabete, il Ministero ha fornito una tabella, che riportiamo di seguito.

Che cosa ci dice questa tabella?

  • la prevalenza del diabete di tipo 1 è molto ridotta, pari a circa lo 0,5% della popolazione italiana;
  • i sintomi del DMT1 sono sempre presenti e molto evidenti, mentre nel DMT2 spesso sono assenti o molto lievi;
  • mentre il DMT2 si presenta in larga misura in presenza di un eccesso ponderale, il DMT1 colpisce persone con un peso nella norma;
  • il DMT1 colpisce quasi sempre soggetti giovani, al di sotto dei 30 anni, e più in particolare bambini, mentre il diabete mellito di tipo 2 è più diffuso nella popolazione adulta, come abbiamo visto nelle tabelle precedenti;
  • il DMT1 richiede la somministrazione necessaria dell’insulina da subito, mentre il DMT2 offre una più ampia varietà di terapie possibili, a partire dalla dieta fino all’assunzione di farmaci specifici.

Volendo semplificare, il diabete mellito di tipo 2 colpisce persone adulte, quasi sempre in sovrappeso o obese, e richiede terapie farmacologiche unite ad una dieta equilibrata e, laddove possibile, una corretta e adeguata attività fisica o, in ogni caso, il contrasto alla sedentarietà.

Il DMT1, invece, colpisce soggetti molto giovani, quasi sempre bambini, normopeso, a causa di disfunzioni pancreatiche e mancata produzione di insulina.

Purtroppo, in questi casi il ricorso alle iniezioni di insulina risulta necessario.

Diabete di tipo 2: cause e fattori di rischio

Il diabete di tipo 2 è una malattia complessa influenzata da una combinazione di fattori genetici e ambientali

Le cause principali e i fattori di rischio associati a questa condizione sono quindi molteplici. 

Vediamoli insieme, partendo dalle possibili cause:

  • resistenza all’insulina: è una caratteristica fondamentale del diabete di tipo 2. Le cellule del corpo diventano meno sensibili all’insulina, l’ormone che regola l’assorbimento del glucosio nel sangue;
  • diminuzione della produzione di insulina: con il tempo, il pancreas può non riuscire a produrre abbastanza insulina per mantenere i livelli di glucosio nel sangue sotto controllo;
  • predisposizione genetica: le persone con una storia familiare di diabete di tipo 2 hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia. Diversi geni sono stati identificati come associati a questa condizione.

Per quanto concerne, invece, i fattori di rischio, possiamo elencare i seguenti:

  • obesità: l’eccesso di peso, in particolare l’accumulo di grasso addominale, è uno dei principali fattori di rischio. Il grasso viscerale contribuisce alla resistenza all’insulina;
  • sedentarietà: uno stile di vita sedentario riduce la capacità del corpo di utilizzare l’insulina in modo efficiente. L’attività fisica regolare aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina;
  • dieta non salutare: una dieta ricca di zuccheri, grassi saturi e carboidrati raffinati aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2;
  • età: il rischio di diabete di tipo 2 aumenta con l’età, specialmente dopo i 45 anni;
  • storia familiare: avere parenti stretti con diabete di tipo 2 aumenta significativamente il rischio;
  • etnia: alcune popolazioni, come gli afroamericani, gli ispanici, gli asiatici e i nativi americani, hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2;
  • sindrome metabolica: condizioni come ipertensione, colesterolo alto e obesità centrale, che insieme formano la sindrome metabolica, aumentano il rischio di diabete di tipo 2;
  • storia di diabete gestazionale: le donne che hanno avuto il diabete gestazionale durante la gravidanza hanno un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 in seguito;
  • stress e disturbi del sonno: lo stress cronico e la mancanza di sonno possono influenzare negativamente il metabolismo e aumentare il rischio di diabete.

Come si può leggere, alcuni di questi fattori sono prevenibili e modificabili, cambiando stile di vita e alimentazione, mentre altri sfuggono dalla nostra capacità di intervenire (età, etnia, genetica)

Quali sono i sintomi del diabete mellito di tipo 2?

Come accennato prima, i sintomi del diabete mellito di tipo 2 possono svilupparsi gradualmente, ma molte persone possono non accorgersene fino a quando la malattia non è in uno stadio avanzato

Detto questo, esistono alcuni sintomi solitamente associati a questa condizione:

  • sete eccessiva (polidipsia): una sete persistente è uno dei segni più comuni del diabete di tipo 2. Questo sintomo è causato dall’iperglicemia, che porta il corpo a cercare di diluire il glucosio in eccesso nel sangue bevendo più liquidi;
  • minzione frequente (poliuria): un aumento della frequenza della minzione, soprattutto durante la notte, è un altro sintomo tipico. L’organismo cerca di eliminare il glucosio in eccesso attraverso l’urina;
  • fame eccessiva (polifagia): le persone con diabete di tipo 2 possono sentire una fame costante, anche dopo aver mangiato. Questo accade perché le cellule non sono in grado di utilizzare il glucosio in modo efficace, portando il corpo a chiedere più cibo per ottenere energia;
  • affaticamento: la mancanza di energia e la sensazione di stanchezza sono comuni nei diabetici, poiché il glucosio non viene utilizzato correttamente dalle cellule del corpo;
  • visione offuscata: l’eccesso di glucosio nel sangue può influenzare la forma delle lenti degli occhi, causando visione offuscata;
  • guarigione lenta delle ferite: le ferite e le infezioni cutanee possono guarire più lentamente del normale, a causa dell’iperglicemia che compromette il sistema immunitario e la circolazione sanguigna;
  • infezioni frequenti: le persone con diabete di tipo 2 possono essere più suscettibili alle infezioni, in particolare alle infezioni urinarie e alle infezioni cutanee;
  • formicolio e intorpidimento: sensazioni di formicolio, intorpidimento o dolore nelle mani e nei piedi sono comuni e sono causate da danni ai nervi dovuti all’eccesso di glucosio nel sangue;
  • aree scure sulla pelle: alcune persone possono sviluppare macchie scure e vellutate sulla pelle, solitamente nelle pieghe del corpo come il collo e le ascelle. Questa condizione, chiamata acantosi nigricans, può essere un segnale di resistenza all’insulina.

È importante sottolineare che molti di questi sintomi possono essere lievi o facilmente confusi con altre condizioni, il che rende essenziale il controllo regolare della glicemia, specialmente per le persone a rischio di diabete di tipo 2

Se si sospetta di avere sintomi di diabete, è fondamentale consultare un medico per una valutazione e un’eventuale diagnosi precoce.

Per approfondire, invitiamo a leggere anche il nostro articolo Sintomi iniziali del diabete: l’importanza della diagnosi precoce.

Come si può curare il diabete di tipo 2?

La gestione del diabete mellito di tipo 2 richiede un approccio multidisciplinare, che include modifiche dello stile di vita, farmaci e, in alcuni casi, interventi chirurgici

Ecco una panoramica delle principali strategie terapeutiche.

  • modifiche dello stile di vita:
    • dieta equilibrata: adottare una dieta ricca di fibre, povera di zuccheri semplici e grassi saturi. È consigliabile seguire una dieta mediterranea, che include frutta, verdura, legumi, pesce e cereali integrali;
    • attività fisica: l’esercizio fisico regolare, come camminare, nuotare o fare ciclismo, aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina e a controllare il peso. Si raccomanda almeno 150 minuti di attività moderata a settimana;
    • perdita di peso: anche una perdita di peso modesta (5-10% del peso corporeo) può migliorare significativamente il controllo glicemico;
    • monitoraggio della glicemia: controllare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue aiuta a mantenere i valori entro i range target stabiliti dal medico.
  • farmaci:
    • metformina: è il farmaco di prima scelta per il diabete di tipo 2. Aiuta a ridurre la produzione di glucosio da parte del fegato e migliora la sensibilità delle cellule all’insulina;
    • sulfoniluree: stimolano il pancreas a produrre più insulina;
    • inibitori SGLT2: aiutano i reni a eliminare l’eccesso di glucosio tramite l’urina;
    • inibitori DPP-4: incrementano la secrezione di insulina e riducono la produzione di glucosio;
    • agonisti GLP-1: stimolano la produzione di insulina e riducono l’appetito. Possono anche aiutare nella perdita di peso;
    • insulina: in alcuni casi, quando altri farmaci non sono sufficienti, è necessario ricorrere all’insulina per mantenere i livelli di glucosio sotto controllo.
  • interventi chirurgici:
    • chirurgia bariatrica: per i pazienti con obesità grave e diabete di tipo 2, la chirurgia bariatrica può essere una soluzione efficace per migliorare il controllo glicemico e, in alcuni casi, portare alla remissione del diabete.
  • monitoraggio e supporto: 
    • controlli medici regolari: visite periodiche con il medico per monitorare la glicemia, la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo e per valutare la funzionalità renale;
    • educazione e supporto: partecipare a gruppi di supporto, programmi di educazione diabetica e consultare specialisti come dietologi, endocrinologi e infermieri diabetologi può essere molto utile.
  • nuove terapie e ricerca:
    • terapie innovative: La ricerca continua a esplorare nuove opzioni terapeutiche, come terapie geniche, nuove classi di farmaci e trattamenti basati su cellule staminali;
    • tecnologie avanzate: l’uso di pompe per insulina, monitoraggio continuo della glicemia e sistemi di somministrazione automatica di insulina può migliorare significativamente la gestione del diabete.

Il trattamento efficace del diabete di tipo 2 richiede una collaborazione stretta tra paziente e team medico, oltre a un impegno continuo nella gestione dello stile di vita e nel monitoraggio della malattia.

Iniezione settimanale di insulina

L’introduzione dell’insulina settimanale Awiqli di Novo Nordisk, recentemente approvata dalla Commissione Europea per il trattamento del diabete negli adulti, rappresenta una svolta significativa nella gestione del diabete di tipo 2

Questo nuovo farmaco, progettato per soddisfare il fabbisogno di insulina basale con una singola iniezione settimanale, promette di semplificare notevolmente la vita dei pazienti. 

Attualmente, infatti, la terapia insulinica richiede somministrazioni giornaliere, che possono pesare sulla gestione quotidiana della malattia, influenzando la qualità della vita e l’aderenza alla terapia. Con questo nuovo farmaco, invece, si potrà passare da un minimo di 365 iniezioni a sole 52 in un anno.

Gli studi clinici di fase 3 hanno dimostrato che l’insulina settimanale non solo migliora il controllo glicemico, riducendo la glicemia misurata tramite l’HbA1c, ma offre anche vantaggi significativi in termini di sostenibilità ambientale

Riducendo il numero di iniezioni e di penne utilizzate, questa terapia contribuisce inoltre a diminuire le emissioni di CO2, collegando così la gestione della salute a una maggiore attenzione per l’ambiente.

Diabete mellito di tipo 2: costi sanitari e sociali

Il diabete mellito di tipo 2, per diffusione e previsioni di crescita nel prossimo futuro, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria e sociale, con conseguenti costi ingenti sia per la sanità pubblica che per la tenuta socio-economica del Paese.

Il Ministero della Salute individua, infatti, tre categorie di costi connessi direttamente o indirettamente alla prevalenza e alla diffusione del DMT2 in Italia.

Li indichiamo di seguito.

  • Costi diretti: includono tutti i costi relativi direttamente alle prestazioni sanitarie erogate dal Servizio Sanitario. Possono essere a basso costo (es. prestazioni di cure primarie extraospedaliere), a medio costo (es. farmaci, device) e ad alto costo (es. trattamenti eseguiti all’interno di strutture ospedaliere).
  • Costi indiretti: sono riferibili alla perdita di produttività, causata da disabilità temporanea o permanente, pensionamento anticipato, perdita di giorni di lavoro, mortalità prematura.
  • Costi intangibili: frutto dell’alterazione della qualità di vita imputabili in modo diretto o indiretto alla malattia, come depressione, ansia, discriminazioni sul lavoro o nelle relazioni interpersonali.

In un Paese il cui SSN versa in condizioni critiche, con un invecchiamento generale della popolazione in aumento e un tessuto socio-economico alquanto precario, il diabete mellito di tipo 2 rappresenta una vera emergenza da affrontare in modo efficace, lavorando su progetti di educazione e prevenzione e allargando le maglie di intervento del cosiddetto secondo pilastro socio-sanitario.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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