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Come e dove si conservano i farmaci: guida pratica

Come e dove si conservano i farmaci guida pratica

I farmaci vanno tenuti in frigo o fuori dal frigo? Quali sono le raccomandazioni da seguire nella conservazione dei medicinali? Scopriamolo insieme. Intro. 

Come si conservano i farmaci? Quali farmaci vanno in frigo? A quale temperatura vanno conservati i farmaci? Questo sono solo alcune delle domande più frequenti che ognuno di noi si pone quando acquista un farmaco e deve decidere dove riporlo, se nel mobiletto dei medicinali in bagno (sbagliato!) o in frigorifero, e in effetti non è sempre così chiaro, anche perché alcune best practice possono variare a seconda della temperatura del momento, ma non solo. 

Alcuni farmaci, infatti, possono essere tenuti tranquillamente a temperatura ambiente – vedremo, però, che questa espressione è in realtà errata – quando li acquistiamo, ma una volta aperti e ricostituiti necessitano di una conservazione differente, ad esempio in frigorifero. 

Proviamo a fare un po’ di chiarezza, stilando una guida rapida su come e dove si conservano i farmaci in casa

Conservazione farmaci: i consigli di Ministero della Salute

Iniziamo subito con alcune piccole accortezze, segnalate e raccomandate dal Ministero della Salute in merito alla conservazione dei farmaci

  • Conservare i medicinali lontano dalla portata dei bambini.
  • Conservare i medicinali nella loro confezione originale. In questo modo, è conservato il foglietto illustrativo, il numero di lotto e la data di scadenza del prodotto, oltre la quale il medicinale non deve essere più usato e deve essere eliminato.
  • Riporre i medicinali lontano da fonti di calore e non esporli direttamente alla luce. Molti principi attivi possono perdere la loro efficacia se riscaldati, altri invece sono “fotosensibili” e l’esposizione alla luce li danneggia. Generalmente, i medicinali devono essere conservati a temperatura ambiente, in ogni caso inferiore a 30°C, a meno che sulla confezione, non sia esplicitamente raccomandata la conservazione in frigorifero.
  • Non riporli insieme ad altre sostanze pericolose, come ammoniaca, benzina o acetone, sostanze che evaporano facilmente o infiammabili. Si corre il rischio di confondere il medicinale con queste sostanze e i vapori che queste possono sprigionare sono in grado di alterare i principi attivi e le confezioni.
  • Conservare i medicinali, in particolare le capsule o le pasticche, in luoghi asciutti e non in luoghi umidi, come il bagno o la cucina. La presenza di umidità può far diminuire l’efficacia del medicinale.

Quindi, già da queste semplici raccomandazioni possiamo trarre alcuni insegnamenti molto utili, relativi a come e dove si conservano i farmaci

Ma entriamo più nel dettaglio, e cerchiamo di approfondire un po’ la questione.

L’errore della conservazione a “temperatura ambiente”

Ne abbiamo accennato nell’introduzione, ma l’espressione comunemente impiegata nel linguaggio quotidiano “temperatura ambiente” non è corretta, soprattutto quando si tratta di conservazione di prodotti farmaceutici. 

Banalmente, in estate la temperatura è molto più alta rispetto a quella invernale, ciò nonostante rappresenta comunque la “temperatura ambiente”, ma anche nelle differenti zone del Paese il clima può variare sensibilmente nella medesima stagione (Nord/Sud, Mare/Montagna, Collina/Pianura, ecc…), ne consegue che non si possa utilizzare questo parametro per decidere come e dove si conservano i farmaci

Infatti, la direttiva comunitaria “Declaration of storage conditions for medicinal products particulars and active substances (Annex) – Scientific guideline”, recepita in Italia con il Decreto 28 giugno 2001, recante “Disposizioni sulle indicazioni delle condizioni di conservazione negli stampati di prodotti medicinali”, pone l’accento proprio sulla questione relativa alla temperatura, fornendo indicazioni più chiare e specifiche, utili non solo a noi consumatori, ma a tutti gli operatori coinvolti nella produzione, trasporto e vendita dei farmaci. 

Secondo quanto stabilito dalle linee guida, e riportato nella Circolare 13 gennaio 2000, n. 2 “Informazioni sulla temperatura di conservazione dei prodotti medicinali”, non è consentito l’uso dell’espressione “temperatura ambiente”, mentre sono introdotte alcune specifiche dizioni, come:

  • non conservare al di sopra di 30°C;
  • non conservare al di sopra di 25°C;
  • conservare tra 2°C e 8°C;
  • non congelare né mettere in frigorifero;
  • sotto zero – conservare nel freezer.

I produttori non sono tenuti a indicare la temperatura richiesta per la conservazione del farmaco solo quando gli studi hanno dimostrato lo stesso non subisce alcuna alterazione in un range che va da -2°C a 40°C, e con una percentuale di umidità che oscilla tra il 5% e il 75%

Quali farmaci vanno in frigorifero? 

Seguendo le indicazioni su riportate, appare evidente che per rispondere a questa domanda sarebbe sufficiente invitare a leggere quanto riportato sul bugiardino, ma proviamo a chiarire ancora meglio la questione

Secondo le linee guida, si consiglia di conservare e trasportare i farmaci ad una temperatura inferiore ai 25°C, anche se indicato in maniera differente (solo in caso di temperature più elevate, però), per ottimizzarne il processo. Per quelli, invece, che richiedono una temperatura tra i 2°C e gli 8°C – come ad esempio l’insulina per i malati di diabeteè fondamentale riporli in frigorifero

Detto questo, e come accennato all’inizio, esistono alcuni prodotti che possono essere conservati a temperature intorno ai 25° quando vengono acquistati ma per i quali è prevista la conservazione in frigorifero una volta aperti o ricostituiti

È il caso, ad esempio, degli antibiotici a sciroppo, in genere utilizzati per i bambini (ma non solo). 

Venduti in boccette di vetro o plastica opache con una formulazione in polvere, vanno diluiti (o più correttamente ricostituiti) con acqua per poter essere assunti. Bene, dopo aver eseguito questa procedura, l’antibiotico va conservato in frigo, verificando il tempo di stabilità indicato sul foglietto illustrativo, che varia prima e dopo la ricostituzione. 

Ci sono, poi, prodotti che subiscono in modo più evidente degli sbalzi di temperatura, soprattutto in estate. Pensiamo, ad esempio, alle supposte, che con il calore tendono a sciogliersi, ma anche i farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali possono subire gli effetti deleteri di una temperatura elevata.

Il consiglio, quindi, è che, in assenza di indicazioni specifiche, è opportuno conservare i farmaci in un luogo chiuso, asciutto, lontano da fonti di calore e dall’esposizione diretta alla luce del sole.

Come conservare i farmaci in estate: i consigli dell’AIFA

Abbiamo chiarito che il concetto di temperatura ambiente è da ritenere errato e fuorviante, a maggior ragione durante i mesi estivi

A tal proposito, riportiamo di seguito i consigli forniti dall’AIFA sulla conservazione, trasporto e assunzione dei farmaci in estate

  • Qualora l’aspetto del medicinale che si utilizza abitualmente appaia diverso dal solito o presenti dei difetti (presenza di particelle solide in sospensione o sul fondo, cambio di colore o odore, modifica di consistenza), consultare il medico o il farmacista prima di assumerlo. Non sempre l’aspetto, l’odore o il colore del medicinale rivelano se si è verificata un’alterazione. Pertanto, si raccomanda di non assumerlo se si hanno dubbi sull’integrità del prodotto e di segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, in concomitanza con una terapia farmacologica, perché non tutti i farmaci possono avere effetti facilmente correlabili al caldo.
  • Nel caso di un farmaco presente in diverse forme farmaceutiche e in assenza di specifiche controindicazioni, sono preferibili le formulazioni solide rispetto a quelle liquide che, contenendo acqua, sono in genere maggiormente sensibili alle alte temperature.
  • Leggere attentamente le modalità di conservazione indicate nelle informazioni del prodotto. Qualora queste non siano specificate, conservare il medicinale in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25°C.
  • Nel caso non sia possibile conservarlo in frigo e, in caso di viaggi o soggiorni fuori casa, è opportuno trasportarlo in un contenitore termico.
  • Se si espongono i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25°, non se ne pregiudica la qualità, ma per un tempo più lungo si rischia di ridurne considerevolmente la data di scadenza. Se la temperatura di conservazione è, invece, specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi per la salute.
  • Evitare l’uso di contenitori (portapillole) non esplicitamente destinati al trasporto di farmaci, in quanto potrebbero facilmente surriscaldarsi o rilasciare sostanze nocive ed alterare così le caratteristiche del medicinale. Si consiglia, quindi, di estrarre dal contenitore originale solo la dose destinata alla somministrazione quotidiana.
  • Se si acquistano farmaci, si raccomanda di non tenerli per ore in auto al caldo e di portali a casa il prima possibile, oppure di chiedere al farmacista un contenitore sicuro adatto allo scopo.
  • Se si soffre di una patologia cronica, come il diabete, o di una malattia cardiaca, un’alterazione di una dose di un farmaco fondamentale, come l’insulina o la nitroglicerina, può essere rischiosa. In caso di lunghi viaggi, o se si ha la necessità di tenerli in auto per emergenza, è opportuno conservarli in un contenitore sicuro che li mantenga alla giusta temperatura.
  • Se si utilizzano farmaci in forma pressurizzata (spray), bisogna evitarne l’esposizione al sole o a temperature elevate, utilizzando contenitori termici per il trasporto.
  • Qualsiasi tipo di striscia per test diagnostici, come ad esempio quelle utilizzate per verificare i livelli di zucchero nel sangue, la gravidanza o l’ovulazione, è estremamente sensibile all’umidità, che potrebbe causarne l’alterazione e dare una lettura non corretta. Per questo motivo è necessario evitare di conservarle in luoghi umidi o eccessivamente caldi.
  • I farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali che contengono ormoni sono particolarmente sensibili alle variazioni termiche. Anche in questo caso, quindi, bisogna conservarli in ambienti freschi e a temperatura costante.
  • Sebbene sia difficile immaginare temperature di congelamento in piena estate, anche il freddo eccessivo può causare alterazioni dei farmaci. L’insulina, ad esempio così come i farmaci in sospensione, possono perdere la loro efficacia se congelati. Di conseguenza, è importante non conservarli a temperature inferiori ai 2° C.
  • Non inserire farmaci diversi in una sola confezione e non mescolarli in uno stesso contenitore per risparmiare spazio in valigia: si potrebbero avere difficoltà a riconoscere la data di scadenza, la tipologia del medicinale e il dosaggio.
  • Se si deve affrontare un lungo viaggio in auto, si raccomanda di trasportare i farmaci nell’abitacolo condizionato e/o in un contenitore termico, evitando di riporli nel bagagliaio, che potrebbe surriscaldarsi eccessivamente.
  • Durante un viaggio in aereo, si consiglia di collocare i farmaci nel bagaglio a mano e non in quelli destinati alla stiva. Se si assumono farmaci salvavita è fondamentale tenerli sempre a portata di mano, con tanto di prescrizione medica, perché potrebbe essere necessario esibirli nelle fasi di controllo.
  • Laddove si dovesse necessariamente spedire dei medicinali, si consiglia di scegliere sempre le compresse o comunque forme solide.
  • Alcuni farmaci possono causare reazioni da fotosensibilizzazione a seguito dell’esposizione al sole, ci riferiamo in particolare ad antibiotici, sulfamidici, contraccettivi orali, antinfiammatori non steroidei (FANS), antistaminico.
  • Evitare l’esposizione al sole dopo l’applicazione di gel/cerotti a base di ketoprofene o creme a base di prometazina, queste ultime spesso utilizzate per le punture di insetti o allergie cutanee. Per tutti gli altri medicinali in forma di gel/crema, si invita verificarne la compatibilità con l’esposizione al sole.
  • Il caldo può provocare l’abbassamento della pressione anche in soggetti ipertesi, pertanto la terapia dell’ipertensione arteriosa e di altre malattie cardiovascolari potrebbe richiedere un riadattamento da parte del medico/specialista nel periodo estivo.
  • Intorno agli occhi, nel periodo estivo, non utilizzare prodotti che con il calore potrebbero entrare a contatto con la superficie oculare.

Conclusioni

Insomma, la conservazione dei farmaci si basa essenzialmente su 3 pilastri essenziali: 

  • seguire le indicazioni contenute nella confezione;
  • tenerli al riparo dalle fonti di calore e di luce diretta;
  • tenerli in un luogo asciutto e non umido

Quindi, volendo giungere ad una sintesi di quanto visto finora, potremmo dire che il modo migliore per conservare i medicinali in casa consiste in

  • individuare un mobiletto lontano da fonti di calore e luce diretta, in un luogo fresco e asciutto. Per questo motivo è sconsigliato tenerli in bagno o in cucina;
  • leggere con attenzione il bugiardino. Se non espressamente indicato, è consigliato conservare i medicinali ad una temperatura non superiore ai 25°C;
  • conservare i farmaci nella loro confezione originale, per garantire una corretta protezione dal calore, dall’umidità e dalla luce solare, ma anche per avere sempre a portata di mano informazioni essenziali come il numero di lotto, la scadenza e le indicazioni terapeutiche.

Qualora si nutrissero dei dubbi, è consigliato chiedere al farmacista consigli su come conservare i farmaci a casa, in particolare prima di affrontare un viaggio.  

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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