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Che cosa indica l’emoglobina glicata o glicosilata A1c (HbA1c)?

Che cosa indica l'emoglobina glicata o glicosilata A1c (HbA1c)

Cos’è l’emoglobina glicata, e perché il suo valore risulta così importante nella diagnosi e nel trattamento del diabete? Scopriamolo insieme. Intro. 

L’emoglobina glicata o glicosilata, anche nota come A1c o HbA1c, è diventata nel corso degli ultimi decenni una misura fondamentale per la gestione del diabete. Questo indicatore, ampiamente utilizzato in ambito medico, fornisce informazioni preziose sul livello medio di glucosio nel sangue di una persona nel corso di un periodo di tempo prolungato.

Com’è noto, per le persone affette da diabete il monitoraggio regolare dei livelli di zucchero nel sangue è essenziale per mantenere la salute e prevenire complicanze a lungo termine. La misurazione dell’emoglobina glicata offre una visione panoramica del controllo glicemico nel corso di diverse settimane o mesi, consentendo ai medici di valutare l’efficacia del trattamento e ai pazienti di adottare le misure correttive necessarie.

Oltre a fornire una valutazione dell’andamento glicemico a lungo termine, l’HbA1c svolge un ruolo cruciale nel determinare il rischio di complicanze cardiovascolari e altre patologie correlate al diabete.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è e cosa indica l’emoglobina glicata o glicosilata A1c (HbA1c).

Cos’è l’emoglobina glicata?

Si parla di emoglobina glicata quando l’emoglobina presente nel nostro sangue si lega a una molecola di glucosio; si tratta del risultato di un processo chimico noto come glicazione, che avviene naturalmente nel corpo umano.

Cosa succede?

Semplificando, quando il glucosio nel sangue è presente in elevate concentrazioni, ad esempio nei soggetti affetti da diabete, le cellule del nostro corpo non sono in grado di assorbirlo tutto, e finisce quindi a legarsi a specifiche proteine, come appunto l’emoglobina, deputata al trasporto dell’ossigeno nei globuli rossi. 

Poiché questi ultimi restano in circolo per circa 120 giorni, l’emoglobina glicata fornisce una misura dell’esposizione media degli stessi al glucosio, durante un periodo di circa 3-4 mesi.

Ed è proprio questo aspetto che rende la sua misurazione così utile per la diagnosi del diabete mellito. Infatti, dal momento che i livelli di glucosio nel sangue tendono a variare continuamente durante il giorno, ad esempio prima o dopo i pasti, l’HbA1c offre una valutazione più stabile e rappresentativa del controllo glicemico nel corso di settimane o mesi. 

Come si misura l’emoglobina glicata (HbA1c)?

Come accennato, l’emoglobina glicosilata è diventata una misura chiave per il monitoraggio e la gestione del diabete, poiché fornisce una stima della media del controllo glicemico nel lungo periodo, consentendo ai medici di diagnosticare la patologia metabolica e/o valutare l’efficacia del trattamento, e ai pazienti di adeguare le terapie e gli stili di vita necessari per mantenere livelli glicemici sani.

Ma come si misura?

La misurazione dell’HbA1c viene eseguita attraverso un semplice esame del sangue di routine, disponibile presso laboratori medici e cliniche. 

La quantità di emoglobina glicata viene espressa come un valore percentuale del totale dell’emoglobina nel sangue. Ad esempio, un valore di HbA1c del 7% indica che il 7% dell’emoglobina presente nel sangue è glicata.

Quali sono i valori di riferimento? 

L’interpretazione dei valori di HbA1c può variare leggermente a seconda delle linee guida mediche adottate, ma generalmente si segue questa griglia fornita dall’American Diabetes Association:

  • un valore inferiore a 5,7% è considerato normale;
  • un valore uguale o superiore al 6,5% può indicare la presenza di diabete mellito;
  • i valori compresi tra il 5,7% e il 6,4% rientrano nella categoria di prediabete o di probabile alto rischio di diabete.
emoglobina glicata

Volendo correlare i valori di emoglobina glicata a quelli della glicemia a digiuno, si può tenere conto della seguente tabella.

HbA1c (%)Glicemia plasmatica media
6126 mg/dl
7154 mg/dl
8183 mg/dl
9212 mg/dl
10240 mg/dl
11298 mg/dl

Sarà il medico a valutare i risultati e stabilire come procedere con il paziente. 

Pro e contro della misurazione dell’emoglobina glicata

La misurazione dell’emoglobina glicosilata è molto utile per la diagnosi del diabete, e rappresenta un test ormai di routine ampiamente diffuso ed utilizzato nella pratica clinica. 

Detto questo, presenta vantaggi e limitazioni, come segnalato nell’articolo Aggiornamento dei criteri diagnostici per il diabete: l’emoglobina glicata, pubblicato sulla Rivista SIMG. 

VantaggiLimitazioni
Non è necessario il digiuno del soggetto per effettuare la misurazione, mentre perla glicemia è richiesto un digiuno di almeno 8 ore.La determinazione può essereinfluenzata da variabili pre-analitiche non note (es. emoglobinopatie).
Si correla allo sviluppo delle complicanze.Il costo della determinazione è più alto di quello della glicemia.
La variabilità biologica intra-individuale è minore di quella della glicemia. Nel caso della HbA1c è inferiore al 2%, mentre è del 12-15% per la glicemia a digiuno.La misura potrebbe essere nondisponibile come quella della glicemia (es. in alcuni Paesi in via di sviluppo).
Assai minore instabilità pre-analitica rispetto alla glicemia. Infatti, il campione di sangue lasciato nella provetta dopo il prelievo a temperatura ambiente per un tempo compreso tra 1 e 4 ore, prima dell’esecuzione del dosaggio, comporta una diminuzione della glicemia di 3-10 mg/dl, nei soggetti normoglicemici. Non c’è alcuna interferenza, invece, per l’HbA1c.
Riflette il controllo glicemico degli ultimi 2-3 mesi e non subisce interferenze dalla variazioni rapide della glicemia.

Una singola misurazione non è comunque sufficiente per giungere a una diagnosi di diabete mellito, ma nemmeno per escluderlo. Per questo motivo, si raccomanda in genere di ripetere il test per avere una conferma dei risultati ottenuti.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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