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Come prevenire il cancro del colon: l’importanza dello screening

screening Tumore colon retto

La prevenzione contro il tumore del colon retto è di fondamentale importanza, e può davvero fare la differenza. Approfondiamo insieme. Intro. 

Il cancro al colon retto è una delle principali cause di morbilità e mortalità legate ai tumori in tutto il mondo, Italia compresa. 
Secondo quanto riportato nel rapporto “I numeri del Cancro 2022”, si apprende che il tumore del colon retto è il terzo per incidenza nella popolazione maschile, con il 12%, preceduto solo dal tumore della prostata (19%) e al polmone (15%), mentre in quella femminile è il secondo, con l’11,9% dei tumori femminili totali.

Per fortuna, la maggior parte dei casi di tumore al colon retto possono essere prevenuti, attraverso interventi mirati e una corretta consapevolezza riguardo ai fattori di rischio e alle strategie di prevenzione. 

I dati raccolti segnalano un tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi in Italia pari al 65% negli uomini e 66% nelle donne.

La prevenzione del cancro al colon retto gioca, quindi, un ruolo fondamentale nella salvaguardia della nostra salute intestinale. Attraverso una combinazione di consapevolezza, screening regolari e adozione di stili di vita sani, possiamo ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa malattia. Una diagnosi precoce aumenta notevolmente le possibilità di successo dei trattamenti e migliora le prospettive di guarigione.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire come prevenire il tumore al colon retto attraverso i programmi e gli esami di screening dedicati a questa patologia.

Quali sono le cause principali del tumore al colon retto?

Il cancro del colon retto è una malattia complessa e multifattoriale, il cui sviluppo può essere influenzato da diversi fattori. Sebbene la causa esatta del tumore al colon retto non sia ancora completamente compresa, sono state identificate diverse possibili cause e fattori di rischio associati a questa malattia

Di seguito sono elencati alcuni dei principali fattori che possono contribuire all’insorgenza del tumore del colon retto:

  • età avanzata: la maggior parte dei casi si verifica dopo i 50 anni, anche se può verificarsi a qualsiasi età;
  • storia familiare e predisposizione genetica: le persone che hanno parenti di primo grado (genitori, fratelli o figli) affetti da cancro del colon retto hanno un rischio più elevato di sviluppare la malattia. In alcuni casi, il cancro del colon retto può essere causato da mutazioni genetiche ereditarie, come la Sindrome di Lynch, anche nota come cancro ereditario del colon-retto non poliposico (HNPCC), o la poliposi adenomatosa familiare (FAP);
  • polipi intestinali: alcuni polipi che si formano nel colon o nel retto possono diventare cancerosi nel corso del tempo. I polipi adenomatosi, in particolare, sono considerati precancerosi e possono evolvere verso il cancro se non vengono rimossi;
  • Storia personale di tumori intestinali: avere già avuto un tumore al colon retto o ad altre parti dell’intestino aumenta il rischio di sviluppare ulteriori neoplasie;
  • Storia di malattie infiammatorie intestinali: le condizioni croniche, come la colite ulcerosa o la malattia di Crohn, che causano infiammazione prolungata dell’intestino, aumentano il rischio di sviluppare il cancro del colon retto;
  • Stile di vita e alimentazione: una dieta ricca di grassi saturi, carne rossa e carni processate, e povera di fibre, frutta e verdura può aumentare il rischio. Inoltre, l’obesità, la mancanza di attività fisica regolare e il consumo eccessivo di alcol sono anche fattori di rischio noti.

È importante ricordare che la presenza di uno o più di questi fattori di rischio non garantisce lo sviluppo del tumore al colon retto. Allo stesso tempo, l’assenza di tali fattori di rischio non esclude la possibilità di sviluppare la malattia

La prevenzione, la diagnosi precoce e uno stile di vita sano possono svolgere un ruolo significativo nella riduzione del rischio di cancro del colon retto.

Perché lo screening per il tumore del colon retto è così efficace

Il tumore al colon retto ha uno sviluppo abbastanza lungo nel tempo; in effetti, molto spesso è la conseguenza della evoluzione di lesioni benigne della mucosa dell’intestino – ad esempio i polipi – che si trasformano in formazioni tumorali maligne. 

Però, questa evoluzione richiede, in media, un periodo lungo anni – circa 7-11 anni secondo il Ministero della Salute – questo vuol dire che una adeguata prevenzione può davvero fare la differenza

Inoltre, i polipi sono facili da individuare e producono un effetto collaterale, ovvero tracce di sangue nelle feci

Infine, è importante ricordare che il processo metastatico del tumore del colon retto può impiegare anche decenni, quindi intervenendo in modo precoce si può affrontare prima che sia troppo tardi. 

Sempre secondo i dati AIOM, il 47% delle persone intervistate nella fascia di età 50-69 ha dichiarato di aver eseguito a scopo preventivo, quindi in assenza di segni e sintomi, un esame per la diagnosi precoce dei tumori del colon retto, il 39% all’interno dei programmi di screening del Servizio Sanitario Nazionale e 8% al di fuori.

Vediamo insieme quali sono i test di screening dedicati al tumore del colon retto. 

Screening per il cancro del colon retto a carico del SSN

Come indicato sul sito del Ministero della Salute, il SSN offre due test di screening per il tumore del colon retto ai cittadini italiani: 

La colonscopia – uno degli esami più invisi dagli italiani – non viene eseguita in una fase di screening iniziale, ma solo successivamente, laddove si riscontri sangue nelle feci. 

Vediamo nel dettaglio questi due test. 

Ricerca di sangue occulto nelle feci

Come accennato prima, la presenza di polipi o di altre infezioni della mucosa intestinale possono divenire evidenti grazie all’individuazione di sangue nelle feci. 

Quella è una spia di un possibile tumore in divenire, che va trattato il prima possibile, ma potrebbero anche dipendere da problematiche diverse e di più facile risoluzione, come le emorroidi ad esempio. 

Per questo motivo, il primo esame di screening per il tumore del colon retto a cui sottoporre i soggetti a rischio è proprio la ricerca di sangue occulto nelle feci, ed è davvero molto semplice. 

Il soggetto non deve fare altro che raccogliere un piccolo campione di feci da analizzare, per individuare eventuali tracce di sangue non visibili ad occhio nudo.

Questo test viene eseguito ogni due anni ed è rivolto a persone di età compresa tra i 50 e i 69. 

Secondo le stime della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, in media 5 soggetti su 100 testati risultano positivi all’esame delle feci. 

In caso di positività è fondamentale effettuare degli esami di approfondimento, in particolare la colonscopia

Rettosigmoidoscopia o rettoscopia

Il secondo test di screening per il tumore del colon retto diffuso in Italia, seppur in misura minore, è la rettosigmoidoscopia, più comunemente denominata rettoscopia

Si tratta di un esame invasivo, ma meno invasivo della colonscopia, che consente di esplorare solo la parte finale dell’intestino, quindi sigma e retto, dove si sviluppa il 70% dei tumori del colon retto.

Perché, in alcuni casi, è preferibile eseguire questo test rispetto alla raccolta delle feci? 

Perché l’efficacia diagnostica è nettamente superiore, in quanto tramite la rettoscopia è possibile non solo individuare eventuali tracce di sangue occulto, ma anche di rimuovere un eventuale polipo nella stessa seduta. 

Questo esame di screening è destinato a soggetti di età compresa tra i 58 e i 60 anni e viene eseguito una sola volta. Se risulta negativo, non si deve più ripetere. 

Il limite di questo test consiste nel non poter analizzare la parte alta dell’intestino, comunque interessata da possibili polipi e formazioni tumorali.

Il Fondo ASIM e la prevenzione oncologica

La prevenzione è un tema di fondamentale importanza per il Fondo ASIM, il fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori del comparto Pulizia/Multiservizi, per questo il Piano sanitario prevede una apposita sezione dedicata alla Prevenzione oncologica, con la copertura di numerosi esami previsti ogni due anni per uomini di età uguale o superiore ai 45 anni e per donne di età uguale o superiore ai 35 anni, tra cui i seguenti: 

Per maggiori dettagli, invitiamo a consultare il sito web del Fondo, qui

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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