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A cosa è dovuto il sangue nelle feci?

A cosa è dovuto il sangue nelle feci

Quali sono le cause principali alla base della presenza di tracce di sangue nelle feci? Scopriamolo insieme. Intro. 

La presenza di sangue nelle feci è una condizione medica che può causare preoccupazione e ansia nelle persone, soprattutto se si manifesta insieme ad altri sintomi.   

Sono molte le cause sottostanti, alcune delle quali di facile individuazione e risoluzione, altre invece più complesse e gravi, ma in ogni caso rappresenta una richiesta di attenzione da parte del proprio organismo da non sottovalutare

Di conseguenza, prima di agitarsi, è opportuno prestare molta attenzione al momento in cui si nota la presenza del sangue nelle feci e rivolgersi al proprio medico per una valutazione più approfondita.

Una diagnosi precoce e il trattamento tempestivo possono aiutare a risolvere in poco tempo il problema e/o a prevenire eventuali complicazioni. 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste la presenza di sangue nelle feci, quali sono le cause principali, come si manifesta e quali esami effettuare.

Cosa s’intende per sangue nelle feci?

Il termine “sangue nelle feci” si riferisce alla presenza di sangue vivo o coagulato nelle feci durante la defecazione, che può manifestarsi attraverso due modalità principali: 

  1. sangue manifesto: visibile a occhio nudo, come macchie di sangue vivo o scuro nelle feci o sulla carta igienica;
  2. sangue occulto: non è visibile a occhio nudo, ma rilevabile solo attraverso un test specifico delle feci.

La presenza del sangue nelle feci può essere accompagnata da diversi sintomi, come dolore o sanguinamento rettale, crampi addominali, diarrea, stitichezza, nausea, vomito e perdita di peso. 

È importante sottolineare che non sempre la presenza di sangue nelle feci indica una malattia grave, poiché può essere causata anche da una serie di fattori meno gravi, come emorroidi, ragadi anali o infezioni del tratto gastrointestinale.

Ad ogni modo, si raccomanda vivamente di rivolgersi al proprio medico, in modo da identificare la causa sottostante e determinare il trattamento adeguato. 

Come si distingue il sangue nelle feci?

La presenza di sangue nelle feci è in genere da associare al tratto digerente, che in un adulto può raggiungere i 10-12 metri di lunghezza e potrebbe provenire da un qualunque punto dello stesso; per questo motivo, è importante l’osservazione prima di procedere con esami specifici. 

Infatti, il sangue nelle feci può essere distinto in base a due elementi, ovvero il suo aspetto e la sua posizione all’interno del tratto gastrointestinale.

In merito all’aspetto, abbiamo già spiegato che il sangue nelle feci può essere evidente a occhio nudo oppure occulto. Nel primo caso, di solito si presenta con un colore rosso brillante (ematochezia), nel secondo sono invece necessari dei test.

Per quanto concerne, invece, la posizione all’interno del tratto gastrointestinale, e quindi l’origine della perdita di sangue, si segue questo schema: 

  • Se il sanguinamento si verifica nella parte inferiore del tratto gastrointestinale, come nel retto o nell’ano, la causa potrebbe essere emorroidi o ragadi anali. In questo caso il sangue è solitamente visibile, ad esempio quando ci si pulisce con la carta igienica dopo la defecazione. 
  • Se il sanguinamento si verifica nella parte superiore del tratto gastrointestinale, come nell’esofago, nello stomaco o nell’intestino tenue, la causa potrebbe essere ulcere gastriche o duodenali, tumori del tratto gastrointestinale o malattie infiammatorie intestinali. In queste condizioni spesso le tracce di sangue sono molto piccole e non visibili a occhio nudo. Le feci potrebbero presentare un colore molto scuro e una consistenza catramosa (melena).

Com’è facile intuire, una presenza netta e visibile è facile da individuare e da segnalare al proprio medico, mentre nel caso del sangue occulto l’elemento che può spingere il paziente a chiedere un consulto è in genere uno o più sintomi associabili a condizioni più o meno gravi a livello gastrointestinale.

Quali sono i sintomi?

Abbiamo spiegato come la presenza di sangue nelle feci sia un campanello d’allarme di una condizione sottostante, che a loro volta può manifestarsi attraverso alcuni sintomi più o meno evidenti a seconda della causa sottostante e dell’entità del sanguinamento

Alcuni dei sintomi più comuni includono:

  • sangue visibile nelle feci o sulla carta igienica dopo la defecazione;
  • cambiamenti nelle abitudini intestinali, come diarrea o stitichezza;
  • dolore addominale o rettale;
  • sensazione di incompletezza dopo la defecazione;
  • perdita di peso involontaria;
  • affaticamento o debolezza;
  • nausea o vomito;
  • febbre o brividi.

In alcuni casi, il sanguinamento rettale può essere asintomatico, ma anche in questi casi è importante sottoporsi a una valutazione medica per determinare la causa del sanguinamento e stabilire il trattamento appropriato.

Quali sono le cause principali?

La presenza di sangue nelle feci può essere causata da una serie di fattori, che vanno dalle malattie del tratto gastrointestinale alle patologie sistemiche.

Ecco un elenco dettagliato delle cause principali: 

  • emorroidi: le emorroidi sono vene dilatate nella zona anale e possono causare sanguinamento rettale durante la defecazione. Questa condizione è molto frequente nei soggetti affetti da costipazione e stipsi;
  • ragadi anali: sono lesioni o piccole crepe che si verificano nella pelle del canale anale e possono causare sanguinamento;
  • malattie infiammatorie intestinali: la colite ulcerosa e la malattia di Crohn sono due forme di patologie infiammatorie dell’intestino che possono causare la perdita di sangue dal retto;
  • polipi intestinali: i polipi sono escrescenze anomale che si sviluppano nella parete del colon o del retto e possono sanguinare durante la defecazione;
  • diverticolosi: la diverticolosi è una condizione in cui si formano piccole sacche nella parete del colon che possono causare sanguinamento;
  • infezioni del tratto gastrointestinale: alcune infezioni virali, batteriche o parassitarie, possono causare infiammazione del tratto gastrointestinale e sanguinamento rettale;
  • malattie del fegato: alcune patologie epatiche come l’epatite o la cirrosi possono causare perdita di sangue;
  • disturbi emorragici: alcune condizioni come la trombocitopenia, la carenza di vitamina K, la malattia di von Willebrand o la talassemia possono manifestarsi attraverso la presenza di sangue nelle feci;
  • tumori del tratto gastrointestinale: i tumori del colon, del retto o dell’intestino tenue possono provocare la perdita di sangue;
  • altre cause: altre cause meno comuni di sangue nelle feci includono le malattie vascolari, le malattie autoimmuni, le sindromi da malassorbimento, gli effetti collaterali di alcuni farmaci o l’ingestione di alimenti irritanti.

È importante individuare la causa sottostante al fine di predisporre una terapia adeguata e giungere alla risoluzione del problema.

Quali sono gli esami a cui sottoporsi?

Per individuare con certezza la presenza di sangue nelle feci e risalire alla causa scatenzante, il medico potrebbe prescrivere alcuni esami, tra cui i seguenti: 

  • esame delle feci per il sangue occulto: questo test, noto anche come test di screening del sangue occulto nelle feci, viene utilizzato per rilevare la presenza di sangue non visibile a occhio nudo nelle feci;
  • sigmoidoscopia: durante questo esame, un medico utilizza un tubo sottile e flessibile dotato di una telecamera (sigmoidoscopio) per esaminare il colon sigmoideo e il retto;
  • colonscopia: questo esame consiste nell’inserire un tubo lungo e flessibile con una telecamera (colonscopio) attraverso l’ano per esaminare l’intero colon alla ricerca di anomalie;
  • esami del sangue: questi possono includere test per valutare la funzionalità del fegato (per esempio le analisi PT e PTT), dei reni e della coagulazione del sangue;
  • radiografia o tomografia computerizzata (TC) dell’addome: questi esami possono essere utilizzati per rilevare eventuali anomalie nel tratto gastrointestinale;
  • endoscopia superiore: questo esame viene eseguito per esaminare l’esofago, lo stomaco e la prima parte dell’intestino tenue alla ricerca di eventuali lesioni o anomalie;
  • clisma opaco: questo esame è meno impiegato rispetto al passato, ma risulta ancora utile nella diagnosi di patologie che colpiscono il tratto finale dell’intestino, in particolare il colon e il retto.

Il tipo di esame o esami che verranno eseguiti dipenderà dalla presunta causa del sanguinamento

Cosa fare in caso di sangue nelle feci?

Il trattamento del sangue nelle feci dipende dalla causa sottostante, precedentemente diagnosticata attraverso gli esami sopra indicati. 

In alcuni casi potrebbe non essere necessaria alcuna cura, perché si tratta di un episodio isolato e senza alcuna complicazione, in altri invece si può procede nelle seguenti modalità:

  • Emorroidi: in casi lievi, i sintomi possono essere alleviati con cambiamenti dello stile di vita, come una dieta ricca di fibre, l’esercizio fisico regolare e la gestione dello stress. In caso di emorroidi più gravi, il medico potrebbe raccomandare l’uso di creme o supposte locali, o procedimenti come la legatura elastica o l’ablazione con laser.
  • Malattie infiammatorie intestinali: le patologie come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, sono generalmente trattate con farmaci antinfiammatori, immunosoppressori o biologici.
  • Tumori del tratto gastrointestinale: in caso di tumori, il trattamento dipende dalla localizzazione e dalla stadiazione del tumore. In genere, il trattamento consiste in chirurgia, radioterapia e/o chemioterapia.
  • Infezioni del tratto gastrointestinale: le infezioni possono essere trattate con farmaci antibiotici o antivirali.
  • Ulcere gastriche o duodenali: le ulcere possono essere trattate con farmaci antiacidi, inibitori della pompa protonica e/o antibiotici.
  • Diverticolite: può essere trattata con farmaci antibiotici e una dieta povera di fibre. Nelle forme acute più o meno intense, invece, si può procedere all’ospedalizzazione e alla chirurgia.

Sarà il medico a stabilire come procedere, sulla base delle condizioni del paziente.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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