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Clisma opaco: cos’è, come funziona, a cosa serve

Clisma opaco cos'è, come funziona, a cosa serve

In presenza di alcune patologie che colpiscono il colon e il retto, il medico potrebbe prescrivere un clisma opaco. Approfondiamo insieme. Intro. 

Nell’ambito delle prestazioni di alta specializzazione, il Piano sanitario del Fondo ASIM prevede la copertura delle spese per numerosi esami, tra cui il clisma opaco

Si tratta di un esame radiologico poco noto e sempre meno prescritto dai medici, che tendono a preferirgli accertamenti come la colonscopia o la TAC, ma ancora utile nella diagnosi di patologie che colpiscono il tratto finale dell’intestino, in particolare il colon e il retto

Come vedremo più nel dettaglio, il clisma opaco prevede l’impiego di un mezzo di contrasto, per questo richiede una preparazione differente rispetto a una semplice radiografia. 

Vediamo insieme cos’è il clisma opaco, a cosa serve, come funziona e come prepararsi a questo esame diagnostico

Cos’è il clisma opaco

Il clisma opaco è un esame radiografico del tratto distale dell’intestino, composto da colon, sigma e retto, ottenuto mediante opacizzazione dei visceri tramite introduzione, per via rettale, di un mezzo di contrasto, in genere solfato di bario, e l’immissione di aria (doppio contrasto). 

In effetti, l’intestino non è visibile attraverso una semplice radiografia, per questo è essenziale l’impiego del mezzo di contrasto che, unita alla cosiddetta insufflazione d’aria, rende necessario l’intervento di uno specialista radiologo esperto per l’esecuzione dell’esame e una preparazione intestinale nei giorni e nelle ore che lo precedono

Come accennato prima, oggi l’esame viene prescritto molto più di rado, in genere perché sostituito dalla colonscopia. Quest’ultima, però, nonostante consenta un’efficace osservazione diretta della mucosa intestinale, così come il prelievo di tessuto da analizzare, non fornisce una immagine panoramica dell’addome e del suo contenuto viscerale. 

Di conseguenza, in presenza di determinate condizioni, il medico potrebbe prescrivere un clisma opaco per acquisire maggiori informazioni. 

Inoltre, è un esame poco utilizzato in età pediatrica, ma è indicato in epoca neonatale o nei primi mesi di vita per diagnosticare alcune patologie tipiche.

A cosa serve il clisma opaco?

Grazie al clisma opaco è possibile evidenziare le alterazioni, sia morfologiche che funzionali, dell’intestino, e più precisamente di colon e retto.

Viene prescritto – seppur raramente, come spiegato prima – per le seguenti motivazioni

  • trovare la causa di problemi, come la presenza di sangue nelle feci, o di un cambiamento costante nelle abitudini intestinali;
  • presenza, o sospetta presenza, di un tumore all’intestino;
  • presenza di polipi intestinali;
  • infiammazione dell’intestino (colite ulcerosa); 
  • morbo di Crohn
  • malattia diverticolare.

Sarà il medico a valutare se e quando prescrivere questo tipo di esame. 

Come funziona il clisma opaco: preparazione ed esecuzione

Abbiamo spiegato che il clisma opaco è un esame radiologico a doppio contrasto, e prevede l’impiego e la somministrazione di un liquido per opacizzare le pareti intestinali. 

L’utilizzo di questo mezzo di contrasto rende necessaria una fase preparatoria, e più nello specifico una preparazione intestinale

Vediamo in cosa consiste. 

Preparazione al clisma opaco

Il clisma opaco deve essere eseguito a digiuno, e solo dopo aver eseguito un’accurata preparazione che consiste in una dieta leggera per alcuni giorni, una abbondante idratazione e assunzione di liquidi e una pulizia intestinale, tramite un clistere o un lassativo prescritto dal medico.

Di solito è una buona idea rimanere a casa il giorno prima del test, proprio perché l’assunzione del lassativo renderà necessario e inevitabile il ricorso al bagno molto di frequente. 

Nei soggetti affetti da diabete è necessario attenersi alle istruzioni del proprio nutrizionista in merito alla dieta da seguire. 

Le donne incinte, o che sospettano una gravidanza in atto, non possono sottoporsi a questo esame a causa del liquido di contrasto e delle radiazioni, che potrebbero procurare un danno nel feto. 

Esecuzione dell’esame

Come si svolge l’esame del clisma opaco? Dopo aver eseguito la preparazione, il paziente si reca presso il centro radiologico o l’ospedale, dove viene fatto sdraiare su un tavolo a raggi X, sul fianco, dopodiché il tecnico effettua una prima radiografia per assicurarsi che l’intestino sia libero

A questo punto, viene inserita una cannula per via rettale attraverso la quale viene introdotto il mezzo di contrasto liquido e, successivamente, insufflata l’aria. Questa parte non è dolorosa, ma risulta senz’altro fastidiosa. 

Durante l’esame il paziente viene invitato a girarsi nelle varie inclinazioni più opportune per osservare le diverse porzioni dell’intestino. 

Al termine dell’opacizzazione e della distensione gassosa delle anse coliche il paziente viene invitato a evacuare in bagno e, subito dopo, esaminato nuovamente per osservare la distribuzione del bario dopo l’evacuazione.

L’esame può durare, in media, dai 20 ai 30 minuti. 

Cosa succede dopo l’esame

Dopo essersi sottoposti a un clisma opaco si può tornare a casa senza particolari indicazioni. Detto questo, si consiglia di rimanere a casa nelle ore successive, perché si potrebbe aver bisogno di svuotare l’intestino abbastanza spesso

Le feci potrebbero essere di colore biancastro per alcuni giorni; è assolutamente normale, si tratta del bario che viene espulso dal corpo.

Si può mangiare e bere normalmente, con la raccomandazione di assumere molti liquidi e preferire cibi ricchi di fibre per i primi giorni, per aiutare a liberarsi del bario che può causare stitichezza.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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