Quali sono i principi di una corretta prevenzione oncologica? Scopriamolo insieme, analizzando le indicazioni fornite delle organizzazioni mediche e scientifiche più autorevoli. Intro.
Il trattamento dei tumori ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, grazie ai progressi medici, scientifici e tecnologici, e tutti gli studi sono concordi nel confermare la sempre maggiore importanza della prevenzione oncologica, al fine di prevenire l’insorgenza della patologia.
Purtroppo, secondo le rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il numero di pazienti a cui viene diagnosticato un tumore aumenta ogni anno di più, sottolineando, però, che è possibile ridurre il rischio attraverso una corretta e costante azione preventiva.
Oltre alla prevenzione medica, che consiste nel sottoporsi a una serie di prestazioni diagnostiche particolari, ci sono molte altre cose che si possono e si devono fare.
Vediamo insieme come prevenire i tumori, seguendo le indicazioni delle organizzazioni mediche e scientifiche più autorevoli, come l’OMS.
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Prevenzione oncologica: scopriamo il “Codice europeo contro il cancro” dell’OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato una lista, il Codice Europeo contro il cancro, composta da 12 punti, che rappresenta un vero e proprio vademecum per la prevenzione contro i tumori.
A una prima lettura, possono apparire come semplici consigli di buon senso, in realtà è molto di più. Si tratta, a tutti gli effetti, di una lista che può salvarci la vita, se seguita in modo rigoroso.
- Non fumare;
- Rendi la tua casa libera dal fumo;
- Mantieniti in forma;
- Svolgi attività fisica ogni giorno;
- Segui una dieta sana, basata sul consumo di cereali integrali, legumi, frutta, verdura. Evita cibi ricchi di zuccheri e grassi e riduci il consumo di carne, in particolare quelle conservate (i salumi, ad esempio);
- Limita o elimina del tutto il consumo di alcolici;
- Evita un’eccessiva esposizione al sole;
- Lavora in sicurezza, informandoti sulle sostanze chimiche con le quali entri in contatto;
- Verifica le concentrazioni di radon in casa, un gas cancerogeno presente in alcuni materiali da costruzione;
- Per le donne, valgono due indicazioni specifiche: è stato studiato che l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre, quindi si consiglia, laddove possibile, di allattare il proprio figlio fino ad almeno i 6 mesi di età. Inoltre, è necessario tenere sempre a mente che la terapia ormonale sostitutiva (TOS) aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro, quindi è preferibile, salvo esigenze mediche specifiche, limitarne l’uso;
- Vaccina i tuoi figli, in particolare per: l’epatite B per i neonati e il papilloma virus umano (HPV) per le ragazze.
- Effettua periodicamente lo screening per il cancro dell’intestino, del seno e del collo dell’utero.
Come si legge sul sito dell’OMS,
“Circa la metà di tutti i tumori potrebbe essere evitata se tutti seguissero le raccomandazioni contenute nel Codice europeo contro il cancro.”
Bisogna ricordare che queste raccomandazioni non hanno effetti positivi solo sulla prevenzione dei tumori, ma anche di altre patologie, come le malattie cardiovascolari, respiratorie, ma anche il diabete.
Fattori di rischio: cosa c’è da sapere
Quando si parla di prevenzione oncologica bisogna essere molto seri e onesti, per evitare di creare false speranze nei pazienti e, soprattutto, diffondere informazioni scorrette.
Ogni essere umano può ammalarsi di cancro, per cause comportamentali, ambientali o genetiche. Queste cause vengono definite “fattori di rischio”.
Cos’è un fattore di rischio?
Un fattore di rischio è una qualunque causa che possa essere, direttamente o indirettamente, motivo della formazione di un tumore.
Esistono due tipologie di fattori di rischio, quelli modificabili e quelli non modificabili.
Nel primo caso, ci riferiamo a tutte quelle condizioni che non possiamo controllare, legate al sesso, all’età, al codice genetico. Nel secondo caso, invece, parliamo di cause comportamentali o ambientali, come ad esempio il fumo di sigaretta.
La prevenzione oncologica agisce sui fattori di rischio modificabili, perché è ormai riconosciuto unanimemente dalla comunità scientifica che seguire uno stile di vita adeguato può contenere in modo consistente l’insorgenza di un tumore.
Prevenzione Primaria, Secondaria e Terziaria
La prevenzione oncologica si divide in tre fasi, la prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Prevenzione primaria
La prevenzione primaria contro i tumori consiste nel seguire uno stile di vita sano, praticando attività fisica, alimentandosi in modo adeguato, evitando fumo e alcolici.
Rientrano in questa fase anche la vaccinazione per il virus dell’epatite B, importante per prevenire il cancro al fegato, e per il Papilloma virus umano, principale causa del cancro alla cervice uterina.
Prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria consiste nella diagnosi precoce, che aiuta a individuare il tumore in una fase preclinica, che coincide con il periodo tra l’insorgenza biologica della malattia e la manifestazione dei primi sintomi.
Questo consente un trattamento molto più efficace, riducendo gli effetti della malattia sull’organismo.
Rientrano in questa fase gli screening che il Ministero della Salute consiglia, attraverso programmi nazionali di prevenzione secondaria, come la mammografia o il Pap test.
Prevenzione Terziaria
La prevenzione terziaria riguarda i trattamenti finalizzati alla riduzione del rischio di recidive, dopo un periodo di chemioterapia e radioterapia, e di eventuali metastasi.
Continuare a curarsi e ad avere uno stile di vita sano è fondamentale sempre, anche e soprattutto dopo l’insorgenza della malattia.
Come affrontare esami e visite mediche con serenità
Il Servizio Sanitario Nazionale ha attivato, nel corso degli anni, molti programmi di screening e di diagnosi precoce gratuiti, per dare un aiuto concreto alla lotta contro il cancro.
Però, visite mediche specialistiche, analisi cliniche, esami diagnostici, sono spesso a carico del paziente, che non può sempre attendere i tempi delle strutture pubbliche.
Poter usufruire dei vantaggi di un’assicurazione sanitaria privata, che copra per intero o parzialmente le spese mediche da sostenere, può davvero fare la differenza.
Recandosi presso le strutture convenzionate con il proprio piano assicurativo, è possibile effettuare esami e visite specialistiche – se riconosciute dalla polizza – senza doversi preoccupare per il loro costo, spesso ingente.