Scopriamo perché è così importante proteggersi dal papilloma virus (HPV), per evitare complicanze anche molto gravi. Intro.
Il Papilloma virus umano (HPV) è uno dei virus a trasmissione sessuale più diffusi al mondo, con un impatto significativo sulla salute pubblica globale.
Come vedremo più nel dettaglio, esistono oltre 200 tipi di HPV; molti di questi non causano sintomi o problemi di salute evidenti, mentre alcuni ceppi sono responsabili di condizioni più gravi, come lesioni precancerose e tumori maligni.
Ad oggi, non esiste una cura specifica per debellare l’infezione, ma è possibile prevenire le complicanze più gravi attraverso una corretta prevenzione e la vaccinazione.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire in cosa consiste l’infezione da papilloma virus e come affrontarla in modo adeguato.
Indice dei Contenuti
Cos’è il Papilloma virus (HPV)
Il Papilloma virus, noto anche come HPV (Human Papillomavirus), è un gruppo di virus a DNA appartenente alla famiglia Papillomaviridae. Come accennato, esistono oltre 200 tipi diversi di HPV, che si trasmettono principalmente attraverso il contatto sessuale – rappresentano la più diffusa forma di infezione sessualmente trasmissibile al mondo – ma possono anche diffondersi tramite il contatto diretto con la pelle infetta.
Alcuni tipi di HPV sono responsabili di lesioni benigne, come verruche cutanee e condilomi genitali, mentre altri, detti “ad alto rischio”, sono associati allo sviluppo di tumori maligni, in particolare il tumore della cervice uterina, che è causato nella quasi totalità dei casi proprio dall’infezione da papilloma virus (specie i tipi 16 e 18), ma vi sono anche alcuni tumori in altre sedi, come vulva, vagina, pene, ano e orofaringe.
L’infezione da HPV è molto comune, e la maggior parte delle persone infette non sviluppa sintomi gravi, poiché il sistema immunitario riesce spesso a eliminare il virus. Tuttavia, in alcuni casi, l’infezione persiste e può portare a complicanze più serie, in particolare se coinvolge i tipi di HPV ad alto rischio.
Come si contrae l’HPV?
Come accennato prima, il Papilloma virus umano si contrae principalmente attraverso il contatto diretto con la pelle o le mucose infette.
Nel dettaglio, le modalità più comuni di trasmissione sono le seguenti:
- contatto sessuale: la via di trasmissione più frequente è attraverso i rapporti sessuali vaginali, anali o orali. Anche il contatto intimo senza penetrazione può essere sufficiente per trasmettere il virus, poiché il HPV può infettare aree non coperte dal preservativo;
- contatto della pelle: il virus può essere trasmesso attraverso il semplice contatto della pelle con una zona infetta, anche al di fuori del contesto sessuale. Questo è il caso, per esempio, delle verruche cutanee, che possono essere trasmesse da persona a persona tramite il contatto diretto con la pelle infetta o attraverso oggetti contaminati, come asciugamani;
- trasmissione da madre a neonato: in rari casi, il virus può essere trasmesso dalla madre al bambino durante il parto vaginale (trasmissione verticale). Questo può portare a infezioni nella gola del neonato, una condizione nota come papillomatosi respiratoria ricorrente;
- auto-inoculazione: in alcuni casi, una persona può diffondere l’infezione da una parte del corpo a un’altra attraverso il contatto con le proprie lesioni infette, come le verruche.
Essendo la più diffusa infezione sessualmente trasmissibile al mondo, è raccomandato l’uso del preservativo, il quale può ridurre il rischio di contrarre il virus, ma non lo elimina completamente, poiché, come spiegato, può essere presente anche su aree della pelle non coperte dal profilattico.
Per questo motivo, la vaccinazione contro l’HPV è attualmente il metodo più efficace per prevenire le infezioni da parte dei ceppi più pericolosi del virus.
Cosa succede se si contrae il Papilloma virus?
Se si contrae il Papilloma virus (HPV), le conseguenze possono variare notevolmente a seconda del tipo di HPV e della risposta del sistema immunitario della persona infetta.
Nel dettaglio:
- infezione asintomatica: la maggior parte delle persone infette da HPV non presenta sintomi visibili. In molti casi, il sistema immunitario combatte il virus e lo elimina naturalmente nel giro di uno o due anni senza che la persona infetta se ne accorga, senza causare problemi di salute a lungo termine;
- condilomi genitali o verruche cutanee: alcuni ceppi di HPV (come i tipi 6 e 11) possono causare condilomi genitali, che sono escrescenze cutanee generalmente non dolorose ma che possono essere fastidiose e causare disagio. Possono essere trattati con creme specifiche, crioterapia (congelamento), o rimozione chirurgica. Tuttavia, possono ripresentarsi, poiché il virus potrebbe non essere completamente eliminato;
- lesioni precancerose: alcuni ceppi di HPV (come i tipi 16 e 18) possono causare lesioni precancerose, particolarmente sulla cervice uterina nelle donne. Queste lesioni possono anche comparire in altre aree come la vulva, la vagina, l’ano, e il pene, ed essere individuate attraverso screening regolari, come il Pap test o il test HPV. Se individuate precocemente, possono essere trattate efficacemente per prevenire la progressione al cancro;
- sviluppo di tumori: come già accennato, l’infezione persistente da HPV ad alto rischio è la causa principale del cancro cervicale nelle donne. Può richiedere diversi anni (o decenni) prima che l’infezione progredisca fino a diventare un cancro. Il virus è anche associato ad altri tipi di tumori, che colpiscono la vulva, la vagina, l’ano, il pene o la gola.
Quindi, se si risulta positivi all’HPV, è importante seguire i consigli del medico riguardo i controlli regolari per monitorare eventuali cambiamenti nelle cellule che potrebbero indicare lesioni precancerose o tumori. Si raccomanda, inoltre, di mantenere un sistema immunitario forte attraverso uno stile di vita sano, evitando il fumo e adottando una dieta equilibrata, per aiutare il corpo a combattere l’infezione.
Quando si ha il Papilloma virus si possono avere rapporti sessuali?
Trattandosi, come ribadito più volte, della più comune infezione sessualmente trasmissibile, è evidente che una delle domande più frequenti in chi risulta positivo al test HPV riguarda la possibilità o meno di avere rapporti sessuali.
La risposta è sì, è possibile avere rapporti sessuali, ma è importante considerare alcune precauzioni per ridurre il rischio di trasmettere il virus al partner o di complicare ulteriormente la propria situazione di salute.
Innanzitutto, è fondamentale essere chiari e onesti con il proprio partner, comunicando la positività all’HPV.
Abbiamo già spiegato che il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con la pelle o le mucose durante l’attività sessuale, inclusi rapporti vaginali, anali e orali, ma anche attraverso il contatto intimo senza penetrazione, di conseguenza l’utilizzo del preservativo, sempre raccomandato, non è sufficiente a proteggere al 100% dal rischio di trasmissione.
Se si hanno lesioni visibili come condilomi genitali, è particolarmente importante prendere precauzioni, perché sono altamente contagiosi; si consiglia di evitare rapporti sessuali fino a quando le lesioni non siano trattate e guarite.
Alcuni partner potrebbero considerare la vaccinazione contro l’HPV, se non l’hanno già ricevuta, per ridurre il rischio di contrarre ceppi del virus che causano il cancro o i condilomi.
L’infezione da HPV interessa solo le donne?
Spesso si tende ad associare l’infezione da papilloma virus solo alle donne, in particolare a causa di una errata sovrapposizione con un esame prettamente femminile, ovvero il Pap Test.
In effetti, tra HPV e Pap Test c’è una correlazione diretta; il test HPV rileva l’infezione da virus HPV, mentre il Pap test evidenzia eventuali lesioni dovute alla persistenza dell’infezione da virus HPV.
Ciò nonostante, l’infezione da papilloma virus è tutt’altro che una questione femminile. Infatti, è estremamente diffuso sia negli uomini che nelle donne. A livello globale, si stima che la maggior parte (75-80%) delle persone sessualmente attive, sia uomini che donne, contragga l’HPV ad un certo punto della loro vita.
Gli uomini hanno una probabilità simile a quella delle donne di contrarre l’HPV. Tuttavia, tendono ad essere meno consapevoli del rischio, dato che il virus può rimanere asintomatico o presentare sintomi meno evidenti. Detto questo, le infezioni orali e anali sono particolarmente rilevanti nella popolazione maschile, specialmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM).
Le donne, invece, sono maggiormente consapevoli del rischio associato all’HPV, in particolare per il legame tra il virus e il cancro cervicale. Come accennato prima, le infezioni da HPV sono spesso rilevate attraverso i test di screening come il Pap test o il test HPV, che sono regolarmente raccomandati per le donne.
Come si cura l’infezione da HPV?
L’infezione da HPV non ha una cura specifica che elimini completamente il virus dal corpo. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, l’infezione si risolve spontaneamente grazie all’azione del sistema immunitario.
Quando il virus persiste e provoca sintomi o complicanze, esistono vari approcci per gestire le manifestazioni dell’infezione e le sue conseguenze.
Ad esempio, se l’HPV causa condilomi genitali, ci sono diversi trattamenti disponibili, che includono:
- terapia topica: creme o soluzioni applicate direttamente sui condilomi;
- crioterapia: congelamento dei condilomi con azoto liquido;
- elettrocauterizzazione: bruciatura dei condilomi con una corrente elettrica;
- laserterapia: rimozione dei condilomi con un laser;
- chirurgia: asportazione dei condilomi tramite intervento chirurgico.
Se l’infezione causa lesioni precancerose, queste possono essere trattate con:
- rimozione delle lesioni con un laser;
- conizzazione, ovvero rimozione di un cono di tessuto dalla cervice che include la lesione;
- escissione elettrochirurgica a lungo raggio (LEEP), che consiste nella rimozione delle lesioni con un filo elettrico sottile.
Se l’infezione ha portato allo sviluppo di un tumore, il trattamento dipenderà dallo stadio e dal tipo di tumore. Le opzioni includono chirurgia, radioterapia, chemioterapia o una combinazione di questi.
Come funziona la vaccinazione contro il Papilloma virus?
Come riportato dal Ministero della Salute, il tumore della cervice uterina è la prima neoplasia ad essere riconosciuta dall’OMS come totalmente riconducibile ad una infezione, nello specifico da papillomavirus.
Di conseguenza, è possibile ridurre sensibilmente il rischio attraverso una efficace strategia di prevenzione basata sulle vaccinazioni e sulla diagnosi precoce.
In Italia la vaccinazione anti-HPV è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di 6 mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.
I vaccini anti-HPV oggi utilizzati proteggono contro i 9 sierotipi di HPV più pericolosi e sono estremamente sicuri ed efficaci: possono prevenire oltre il 90% delle forme tumorali associate all’HPV e sono stati somministrati in sicurezza a milioni di ragazze e ragazzi in tutto il mondo.
Molti genitori esprimono dubbi sulla necessità di vaccinare i propri figli in così tenera età, trattandosi di un virus diffuso principalmente attraverso i rapporti sessuali.
In realtà, l’OMS ha fissato l’obiettivo della vaccinazione prima dell’adolescenza perché i dati in suo possesso hanno evidenziato che:
- la somministrazione del vaccino prima di diventare sessualmente attivi risulta essere particolarmente vantaggiosa, in quanto induce un’efficace protezione prima di un eventuale contagio con il virus HPV, che si acquisisce di norma subito dopo l’inizio dell’attività sessuale;
- la risposta del nostro sistema immunitario in questa fascia di età è maggiore di quella osservata nelle ragazze e nelle donne in altre fasce di età.
Ricevere il vaccino, però, non sostituisce l’importanza di sottoporsi, regolarmente, agli screening previsti, come il Pap Test.
Per approfondire il tema della vaccinazione contro l’HPV, invitiamo a consultare anche questo opuscolo realizzato in collaborazione con la Fondazione AIRC.