Il tumore della cervice uterina, anche nota come collo dell’utero, è uno dei più diffusi nella popolazione femminile. Approfondiamo insieme cause, sintomi e possibili trattamenti. Intro.
Secondo i dati disponibili (I Numeri del Cancro in Italia 2023), il tumore della cervice uterina è, dopo quello della mammella, il secondo per frequenza tra le donne, con 2.500 nuove diagnosi nel 2022, con una frequenza maggiore nella fascia giovanile (4% dei casi, quinta neoplasia più frequente).
Si tratta, come vedremo, di un tumore abbastanza aggressivo, con una percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi del 68%, più bassa rispetto, ad esempio, al tumore alla mammella, che presenta invece un più rassicurante 88%.
Per fortuna, però, è una neoplasia oggetto di programmi di screening pubblici per la diagnosi precoce molto estesi ed efficaci. Come si legge nel rapporto summenzionato, infatti,
“la diffusione dei programmi di screening con il Pap-test a partire dagli anni ’70 e dell’HPV test più recentemente ha rappresentato il principale fattore di riduzione dell’incidenza e mortalità per la neoplasia.”
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cause, sintomi e possibili cure del tumore della cervice uterina.
Indice dei Contenuti
Cos’è la cervice uterina?
Prima di approfondire l’argomento, e capire cos’è un tumore della cervice uterina, è forse utile spiegare di cosa stiamo parlando dal punto di vista fisico, ovvero: cos’è la cervice uterina?
La cervice uterina, anche detta collo dell’utero, è la parte inferiore e stretta dell’utero, che si estende verso la vagina. Funziona come un passaggio tra l’utero e la vagina e svolge diversi ruoli importanti nel sistema riproduttivo femminile.
Ad esempio, durante il ciclo mestruale, consente il passaggio del flusso mestruale dall’utero verso l’esterno, mentre durante il parto, si dilata per permettere al bambino di passare attraverso il canale del parto. Inoltre, produce muco cervicale che varia in consistenza durante il ciclo mestruale, facilitando o impedendo il passaggio degli spermatozoi.
Quali sono le cause principali del tumore della cervice uterina?
Le cause principali del tumore della cervice uterina sono legate a fattori infettivi e comportamentali, con l’infezione da Papillomavirus umano (HPV) che rappresenta il principale fattore di rischio.
L’HPV è un virus a trasmissione sessuale, e alcuni ceppi, come l’HPV 16 e l’HPV 18, sono associati a un elevato rischio di sviluppare tumori cervicali. Tuttavia, non tutte le infezioni da HPV causano il tumore, poiché la maggior parte delle persone riesce a superarla spontaneamente.
Oltre all’HPV, esistono altri fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare il tumore della cervice uterina, tra cui i seguenti:
- comportamenti sessuali: rapporti sessuali precoci o con più partner possono aumentare l’esposizione al virus HPV;
- fumo: le sostanze chimiche presenti nel tabacco possono danneggiare le cellule della cervice, aumentando il rischio di cancro;
- immunodepressione: le donne con un sistema immunitario debole, ad esempio a causa dell’HIV o di altre condizioni, sono più vulnerabili a sviluppare lesioni precancerose;
- uso prolungato di contraccettivi orali: studi suggeriscono che l’uso a lungo termine di contraccettivi orali possa essere associato a un rischio leggermente maggiore di cancro cervicale;
- infezioni sessualmente trasmissibili, come la clamidia, possono aumentare il rischio di infiammazione e quindi predisporre alla comparsa di lesioni precancerose.
Infine, la predisposizione genetica e fattori legati allo stile di vita, come una dieta povera di frutta e verdura o una gravidanza in età precoce, possono contribuire a un aumento del rischio.
Come si manifesta il tumore alla cervice: segni e sintomi
Il tumore della cervice uterina spesso non causa sintomi evidenti nelle fasi iniziali, motivo per cui è fondamentale sottoporsi a regolari screening come il Pap test e l’HPV test per una diagnosi precoce.
Tuttavia, man mano che la malattia progredisce, possono comparire alcuni segnali di allarme, che possiamo distinguere in due macro categorie:
- Sintomi precoci:
- sanguinamento vaginale anomalo: può verificarsi tra i cicli mestruali, dopo un rapporto sessuale o in post-menopausa;
- perdite vaginali insolite: secrezioni acquose, miste a sangue o dall’odore sgradevole possono essere un sintomo;
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia): può manifestarsi come conseguenza delle lesioni cancerose sulla cervice.
- Sintomi avanzati:
- dolore pelvico persistente: può diventare un sintomo quando il tumore si estende agli organi vicini;
- problemi urinari: difficoltà a urinare o dolore durante la minzione possono indicare che il tumore ha invaso i tessuti circostanti;
- gonfiore delle gambe: se il tumore ostruisce i vasi sanguigni, può causare un accumulo di liquidi negli arti inferiori.
Questi sintomi non sono esclusivi del tumore cervicale, ma è importante consultare uno specialista se si manifestano, per escludere patologie gravi e ricevere una diagnosi tempestiva.
Quali esami fare per una diagnosi?
La diagnosi del tumore della cervice uterina si basa su un processo che include screening regolari, esami di laboratorio e test di imaging, essenziali per individuare la malattia in fase precoce o avanzata.
Come accennato nell’introduzione, a partire dagli anni ‘70 i programmi di screening pubblici hanno permesso di migliorare sensibilmente la diagnosi precoce e la conseguente riduzione di nuovi casi di tumore della cervice uterina.
Nello specifico, esistono essenzialmente due esami da eseguire, anche in assenza di sintomi, a partire da una certa età:
- Pap test: questo esame consiste nel prelevare un campione di cellule dalla cervice per verificare la presenza di anomalie cellulari o lesioni precancerose. È il metodo di screening principale per identificare cambiamenti che potrebbero evolvere in tumore, ed è offerto in Italia dal SSN ogni 3 anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni;
- HPV-DNA test: viene utilizzato per rilevare la presenza di ceppi ad alto rischio del Papillomavirus umano (HPV), principale causa del tumore della cervice. In Italia è rivolto alle donne con un’età superiore ai 30 anni e va ripetuto ogni 5 anni.
Per approfondire, consigliamo la lettura dei nostri articoli Pap Test: cos’è, a cosa serve e quando eseguirlo e Papilloma Virus (HPV): definizione, contagio, prevenzione, cura.
Se durante lo screening vengono rilevate anomalie, vengono eseguiti ulteriori esami per confermare la diagnosi, tra cui i seguenti:
- colposcopia: utilizza uno strumento chiamato colposcopio per esaminare in dettaglio la cervice. Se si osservano aree sospette, si preleva un campione di tessuto per una biopsia;
- biopsia: è il passo essenziale per confermare la presenza di un tumore. Il campione di tessuto viene analizzato per verificare se le cellule sono cancerose e per determinare lo stadio del tumore;
- esame di imaging: se viene confermato un tumore, vengono utilizzati esami come la risonanza magnetica (RM), la tomografia computerizzata (TAC) o la PET per valutare l’estensione della malattia e se si è diffusa ad altri organi.
Grazie a questi esami, è possibile identificare il tumore della cervice uterina precocemente, aumentando le probabilità di successo delle cure e riducendo il rischio di complicazioni future.
Prevenzione del tumore del collo dell’utero
Come spiegato prima, le cause principali del tumore del collo dell’utero sono molto spesso prevenibili, perché legate a stile di vita e comportamenti potenzialmente dannosi.
Ne consegue, quindi, che ogni donna può, dietro consiglio medico, mettere in campo una serie di modifiche al proprio stile di vita per ridurre sensibilmente il rischio.
Nello specifico, la prevenzione del tumore della cervice uterina si basa su tre pilastri principali:
- vaccinazione contro l’HPV: è uno dei metodi più efficaci per prevenire il tumore della cervice uterina. I vaccini attualmente disponibili proteggono contro i ceppi di HPV ad alto rischio, come HPV 16 e 18, responsabili della maggior parte dei casi di tumore cervicale. In Italia è raccomandata la vaccinazione intorno al 12° anno di vita (dall’11° al 12° compleanno) ai ragazzi, sia femmine che maschi. La copertura vaccinale riduce significativamente il rischio di infezione da HPV e, di conseguenza, il rischio di sviluppare tumori correlati a questo virus;
- screening regolare: i summenzionati Pap test e HPV test sono strumenti di prevenzione secondaria fondamentali. Seguendo le indicazioni del proprio medico e quelle dell’ASL di appartenenza, è possibile sottoporsi a controlli regolari per ridurre il rischio;
- adozione di uno stile di vita sano: rientrano in questo punto l’utilizzo del preservativo, che riduce il rischio di contrarre l’HPV e altre infezioni sessualmente trasmissibili, smettere di fumare, che abbassa il rischio di progressione della malattia, evitare comportamenti sessuali a rischio, adottare una alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, mantenere un peso corporeo sano e limitare l’esposizione a sostanze cancerogene.
Un approccio combinato di vaccinazione, screening e consapevolezza può ridurre drasticamente l’insorgenza del tumore della cervice uterina e migliorare le possibilità di diagnosi precoce e trattamento efficace.
Per approfondire questo argomento, consigliamo di leggere anche il nostro articolo Prevenzione donna: dall’infanzia all’età matura.
Come curare il tumore al collo dell’utero?
Le cure e i trattamenti per il tumore della cervice uterina dipendono dallo stadio del tumore, dall’estensione della malattia e dalle condizioni di salute generale della paziente. L’obiettivo, in ogni caso, è rimuovere o distruggere le cellule tumorali, prevenire la loro diffusione e migliorare la qualità di vita.
A tale scopo, le opzioni terapeutiche principali sono le seguenti.
- Chirurgia:
- conizzazione: viene utilizzata nelle fasi precoci o per lesioni precancerose. Consiste nella rimozione di una piccola porzione di tessuto a forma di cono dalla cervice;
- isterectomia: l’asportazione dell’utero è indicata per tumori più avanzati. Può essere una isterectomia semplice (rimozione dell’utero) o radicale (rimozione dell’utero, della cervice e di una parte dei tessuti circostanti). Questa opzione è raccomandata soprattutto per donne in stadi avanzati o che non desiderano più avere figli;
- trachelectomia: una procedura conservativa che rimuove solo la cervice e parte della vagina, lasciando intatto l’utero, per donne che desiderano preservare la fertilità.
- Radioterapia: utilizza radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali. È spesso combinata con la chemioterapia (chemioradioterapia) per trattare tumori localmente avanzati. Può essere somministrata come radioterapia esterna o come brachiterapia interna, in cui una sorgente radioattiva viene posizionata vicino al tumore. La radioterapia è indicata anche per i tumori avanzati o per ridurre le dimensioni del tumore prima di un intervento chirurgico.
- Chemioterapia: utilizza farmaci per uccidere le cellule tumorali. Viene spesso impiegata insieme alla radioterapia per trattare tumori in stadio avanzato o come trattamento palliativo per controllare i sintomi. È utilizzata sia per tumori avanzati che metastatizzati o come trattamento di supporto in combinazione con altre terapie.
- Immunoterapia: sta guadagnando terreno come opzione terapeutica per il trattamento del tumore della cervice uterina. Questi farmaci stimolano il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule tumorali;
- Trattamenti palliativi: in casi avanzati o terminali, i trattamenti palliativi mirano a migliorare la qualità di vita della paziente, alleviando sintomi come dolore, sanguinamento o problemi urinari.
Dopo il trattamento, è fondamentale un monitoraggio regolare per tenere sotto controllo eventuali recidive, che prevede controlli clinici ed esami vari.
Le scelte terapeutiche variano a seconda dello stadio del tumore e delle condizioni individuali, ma grazie ai progressi nella medicina, molte pazienti riescono a ottenere buoni risultati e una qualità di vita soddisfacente.