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Clamidia: trasmissione, sintomi, cura

Clamidia trasmissione, sintomi, cura

Cos’è la clamidia, come si trasmette, quali sono i sintomi principali e come si può curare? Scopriamolo insieme. Intro. 

In un recente rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità dedicato alle infezioni sessualmente trasmesse si evidenzia un calo di queste malattie, segnalando però un aumento dei casi di clamidia nel 2020 tra i maschi che fanno sesso con maschi (MSM)

La clamidia è una delle malattie a trasmissione sessuale più diffuse al mondo, con una prevalenza di infezione nei giovani tra i 15 e i 24 anni, quadrupla rispetto ai soggetti di età superiore, e rappresenta un problema sanitario e sociale da non sottovalutare

Infatti, come si può leggere sul sito epicentro.iss.it

“le manifestazioni cliniche sono spesso molto lievi, tanto da non essere riconosciute dalle persone che hanno acquisito l’infezione, mentre le conseguenze a carico dell’apparato riproduttivo, specie femminile, possono essere molto gravi”.

Un range compreso tra l’1 e il 30% delle donne con infezione da clamidia non trattata può sviluppare una condizione nota come malattia infiammatoria pelvica (Mip) che a sua volta può portare, nel 10-20% dei casi, a sterilità

Approfondiamo insieme questo tema, e cerchiamo di capire cos’è la clamidia, come si trasmette l’infezione, quali sono i sintomi e come si cura

Cos’è la clamidia

Come già accennato, la clamidia è una delle principali infezioni sessualmente trasmesse; si tratta di una malattia provocata da un batterio intracellulare obbligato, denominato “Chlamydia trachomatis”.

Questa malattia può causare infezioni sia negli uomini che nelle donne

Sebbene di solito non causi alcun sintomo, e si curi in modo efficace con un breve ciclo di antibiotici, una diagnosi tardiva o l’assenza di un trattamento adeguato può favorire l’evolversi della malattia e provocare danni permanenti al sistema riproduttivo della donna

Negli uomini, invece, seppur in rari casi, l’infezione può diffondersi ai testicoli e all’epididimo, ovvero i tubi che trasportano lo sperma dai testicoli, facendoli diventare doloranti e gonfi.

Per questo motivo è fondamentale sottoporsi a controlli ed esami per verificare la presenza dell’infezione laddove si sospetti di averla contratta. 

Come si trasmette e contrae la clamidia?

Abbiamo visto che la clamidia è una malattia provocata da un batterio, che si diffonde solitamente attraverso i rapporti sessuali o il contatto con fluidi genitali infetti (sperma o liquido vaginale).

Quindi, si può contrarre la clamidia attraverso: 

  • sesso vaginale, anale o orale non protetto;
  • condivisione di sex toys non lavati adeguatamente o coperti con un nuovo preservativo;
  • contatto genitale, anche in assenza di penetrazione, orgasmo o eiaculazione;
  • sperma infetto o liquido vaginale.

È importante ricordare, però, che la clamidia non può essere trasmessa attraverso contatti casuali, come baci e abbracci, o condividendo bagni, asciugamani, piscine, sedili del water o posate, per questo è da considerarsi una malattia a trasmissione sessuale.

Purtroppo, questa infezione può essere trasmessa dalla madre incinta al figlio che porta in grembo, con rischi anche molto gravi per il bambino.

Quali sono i sintomi della clamidia?

Nella parte introduttiva dell’articolo abbiamo accennato che la clamidia ha un decorso quasi sempre asintomatico, in particolare per le prime settimane, il che rende purtroppo molto più facile diffondere il batterio

Detto questo, la malattia non trattata può provocare gravi conseguenze, ecco perché è importante prestare particolare attenzione a una serie di campanelli d’allarme che potrebbero indicare l’infezione in corso

Quali sono, quindi, questi sintomi da individuare? 

  • secrezione vaginale anormale;
  • sanguinamento tra due cicli mestruali;
  • sensazione di bruciore durante la pipì, sia nelle donne che negli uomini;
  • sensazione simile a una scossa elettrica nel pene;
  • dolore e gonfiore in uno o entrambi i testicoli;
  • dolore rettale, in caso di sesso anale;
  • sanguinamento rettale.

In presenza di uno o più sintomi, anche lievi, è raccomandato rivolgersi al proprio medico per valutare il da farsi

Come si diagnostica l’infezione

L’unico modo per verificare la presenza o meno dell’infezione da clamidia è sottoporsi ad un esame di laboratorio, che può avvenire in due modalità:

Si raccomandano questi controlli se compaiono disturbi riconducibili a un’infezione da clamidia, se non si è utilizzato il preservativo durante un rapporto sessuale occasionale, se lo stesso si è rotto durante il rapporto, o se si sospetta di avere un’infezione sessualmente trasmessa. 

Infine, è raccomandato se si pianifica una gravidanza.

Come si cura la clamidia?

Trattandosi di una infezione batterica, la terapia prevede la somministrazione di un antibiotico, prescritto ovviamente dal proprio medico curante. 

Nella quasi totalità dei casi questo tipo di cura è risolutiva, ma è importante ricordare che la clamidia, così come altre infezioni a trasmissione sessuale, può essere contratta più volte, per questo motivo è fondamentale seguire alcune semplici linee guida per ridurre il rischio.

Nello specifico: 

  • indossare sempre il preservativo quando si hanno rapporti occasionali o se si sospetta un’infezione;
  • utilizzare il preservativo anche nel sesso orale;
  • utilizzare una barriera di lattice (dental dam) per coprire i genitali femminili durante il sesso orale o quando si strofinano i genitali femminili tra di loro;
  • non condividere sex toys o, eventualmente, igienizzarli e coprirli con un preservativo nuovo ogni volta che si usano.

Il rischio è senz’altro più elevato quando si hanno rapporti con più partner occasionali rispetto a quelli consumati in una relazione monogama duratura, ma questo non vuol dire che una coppia stabile non corra alcun rischio, quindi si raccomanda sempre di fare attenzione e di sottoporsi ai test necessari per verificare la presenza o meno di una infezione. 

Infine, il rischio di contrarre la clamidia è più alto nei rapporti omosessuali, in particolare quelli tra uomini. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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