Cos’è la candida, come si contrae, quali rischi comporta e come si cura? Scopriamolo insieme. Intro.
Il nostro sistema immunitario ci difende dagli attacchi degli agenti patogeni, come virus, batteri, funghi, protisti e lieviti. A quest’ultima categoria, e più precisamente ai lieviti appartenenti al genere Candida (Candida albicans), appartiene la Candida o Candidosi, un’infezione molto diffusa che colpisce con maggiore prevalenza bocca, vagina e pelle.
In effetti, questo lievito è presente in maniera fisiologica proprio sulla nostra pelle, nell’intestino e nella zona genitale femminile, in genere senza causare alcun tipo di problema.
In alcuni casi, però, si può sviluppare un’infezione, in presenza di determinate condizioni che favoriscono il proliferare del microrganismo, oppure attraverso i rapporti sessuali – questo la rende, almeno in parte, un’infezione sessualmente trasmissibile come la clamidia – e avvicinando alle parti intime asciugamani e biancheria usata da persona infetta.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è la Candida, quali sono i sintomi di un’infezione in corso e quali sono le conseguenze sulla nostra salute.
Indice dei Contenuti
Candida, Candidosi, lieviti e funghi: facciamo chiarezza
Spesso si fa confusione tra i termini “candida” e “candidosi”, utilizzati in genere come se fossero sinonimi, ma anche tra la definizione di funghi e lieviti.
Facciamo un attimo chiarezza.
Per quanto riguarda il primo aspetto, ovvero la differenza tra Candida e Candidosi, sarebbe più corretto fare una distinzione tra i due termini. Con “candida” si fa riferimento al lievito appartenente al genere Candida, che può causare un’infezione denominata, invece, Candidosi.
Semplificando, Candida è l’agente patogeno e Candidosi è la malattia, ma per comodità si tende a utilizzare entrambi i termini per indicare quest’ultima.
Per quanto concerne, invece, la differenza tra funghi e lieviti, leggendo contenuti dedicati alla Candida online si può incappare in entrambe le definizioni utilizzate in maniera sovrapponibile.
In effetti, la Candida è un lievito, ma i lieviti appartengono alla famiglia dei funghi, con una distinzione: mentre questi ultimi sono organismi pluricellulari, i lievi sono invece unicellulari, privi di micelio, il vero e proprio corpo fungino.
Fatta questa doverosa precisazione, vediamo in cosa consiste la Candidosi.
Cos’è la Candida (o Candidosi)
La Candidosi è un’infezione provocata dalla proliferazione di un lievito presente normalmente nel nostro tratto digerente, nella bocca e nella zona genitale femminile.
In condizioni normali, questo lievito non provoca alcun danno, anzi, svolge un ruolo importante nei processi di digestione degli zuccheri, essendo un microrganismo della famiglia dei saccaromiceti.
Questi microrganismi possono però proliferare in misura eccessiva e provocare un’infezione, a causa di alterazioni del microambiente o di un indebolimento del sistema immunitario, conseguenti a:
- terapia antibiotica o cortisonica prolungata;
- uso inadeguato di detergenti intimi;
- stress;
- diabete mellito;
- gravidanza;
- AIDS.
Le forme di Candidosi più diffuse sono senza dubbio quella vaginale e quella orale.
Candidosi vaginale
La Candida può causare un’infezione se le condizioni cambiano all’interno della vagina, favorendo la sua diffusione in eccesso. Si tratta di una condizione molto frequente, in particolare nelle donne che presentano una o più delle seguenti caratteristiche:
- sono incinte;
- utilizzano contraccettivi ormonali;
- hanno il diabete;
- presentano un sistema immunitario indebolito, ad esempio a causa dell’infezione da HIV o di medicinali come steroidi e chemioterapia;
- stanno assumendo o hanno recentemente assunto antibiotici.
Come si manifesta? Quali sono i sintomi di una Candidosi vaginale?
- Prurito o dolore vaginale;
- dolore durante il rapporto sessuale;
- dolore o fastidio durante la minzione;
- secrezione vaginale anomala.
La Candidosi vaginale è spesso lieve, ma in alcuni casi si può sviluppare un’infezione più grave, con arrossamento, gonfiore e crepe nella parete della vagina. Per questo motivo si raccomanda sempre un consulto medico per stabilire la terapia da seguire.
Candidosi orale
Quando si parla di Candidosi orale si fa riferimento alla Candidosi orofaringea, che colpisce bocca e gola, e alla Candidosi esofagea, che riguarda invece l’esofago e più comune nelle persone affette da AIDS.
Quali sono i sintomi della Candidosi orale?
- Macchie bianche all’interno delle guance, sulla lingua, sul palato e sulla gola;
- rossore o indolenzimento;
- sensazione simile alla presenza di cotone in bocca;
- perdita del gusto;
- dolore mentre si mangia o si deglutisce;
- screpolature e arrossamento agli angoli della bocca.
La Candidosi orale è più frequente nei bambini di età inferiore a un mese e nei soggetti che presentano una delle seguenti caratteristiche:
- indossano la dentiera;
- hanno il diabete;
- hanno il cancro;
- hanno l’HIV/AIDS;
- assumono antibiotici o corticosteroidi;
- assumono farmaci che causano secchezza delle fauci;
- fumano.
Quali conseguenze può provocare?
La Candidosi è fastidiosa, ma non costituisce in genere un pericolo per la vita, a patto che non si evolva in alcune forme più gravi, come la:
- Candidosi invasiva: colpisce soprattutto gli individui affetti da un forte indebolimento del sistema immunitario, e provoca la diffusione dell’infezione ad altre parti del corpo, come alle valvole cardiache, al cervello, alla milza, ai reni e agli occhi.
- Candidemia: è una grave infezione del sangue, e rappresenta la forma di Candidosi invasiva più diffusa e frequente.
Candidosi invasiva e Candidemia
A differenza dell’infezione da Candida lieve, che colpisce principalmente il cavo orale e la zona vaginale, la Candidosi invasiva si estende anche ad altri organi e parti del corpo, come al sangue (Candidemia), il cuore, il cervello, gli occhi, le ossa.
Sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare un’infezione più invasiva coloro che:
- hanno trascorso molto tempo nell’unità di terapia intensiva;
- hanno un catetere venoso centrale;
- hanno un sistema immunitario indebolito;
- hanno subito un recente intervento chirurgico;
- hanno assunto molti antibiotici durante un ricovero in ospedale;
- ricevono una nutrizione parenterale totale;
- soffrono di insufficienza renale o si sottopongono a emodialisi;
- soffrono di diabete;
- sono bambini nati prematuri.
Purtroppo, in genere la Candidosi invasiva colpisce soprattutto gli individui affetti già da altre patologie, quindi è difficile stabilire se i sintomi sono attribuibili a questa infezione o ad altro.
Tuttavia, i sintomi più comuni sono febbre e brividi che non migliorano dopo il trattamento antibiotico. Altri sintomi possono svilupparsi se l’infezione si diffonde ad altre parti del corpo, come cuore, cervello, occhi, ossa o articolazioni, provocando:
- soffi cardiaci;
- ingrossamento della milza;
- pressione arteriosa pericolosamente bassa;
- diminuzione della produzione di urina;
- infezione della retina e dell’interno dell’occhio, che può causare cecità.
Nei casi più gravi, e in assenza di un’adeguata terapia, vari organi possono smettere di funzionare e provocare il decesso.
Come si cura?
Il trattamento della Candidosi varia a seconda della zona interessata e della gravità dell’infezione.
Per le forme più lievi si procede in genere alla somministrazione di farmaci antimicotici, che possono essere spalmati direttamente sulla pelle e sulla parte infetta o assunti per via orale.
Nelle forme più gravi si può optare per la somministrazione per via endovenosa.
Sarà il medico a individuare la terapia più adatta in base non solo al tipo di infezione in corso, ma anche alle condizioni di salute generali del paziente.
Candidosi e cancro: i chiarimenti dell’AIRC
Tra le molteplici fake news che girano sul web c’è anche quella che vorrebbe la Candida come principale causa del cancro, ma si tratta di una notizia assolutamente infondata.
Come chiarito da Fondazione AIRC, infatti, non esistono studi che dimostrino un ruolo della Candida nella formazione del tumore, né che il tumore sia formato proprio da questo microrganismo, anche se può essere talvolta presente nei tessuti tumorali.
Per approfondire, rimandiamo a questo opuscolo