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Salute orale in gravidanza: cosa fare in età perinatale

Salute orale in gravidanza cosa fare in età perinatale

Preservare la salute orale in gravidanza è molto importante, sia per la mamma che per il bambino. Vediamo insieme cosa fare. Intro. 

Il periodo della gestazione espone la donna a molti cambiamenti, dal punto di vista fisico ed emotivo, che richiedono una cura maggiore per tutto ciò che riguarda il benessere della donna e del futuro nascituro, cercando di non trascurare nessun aspetto, compresa la salute orale in gravidanza.  

Durante i 9 mesi si è soliti dare priorità ad alcuni controlli ed esami medici specifici, ovvero relativi alla salute del feto e della donna, come l’ecografia morfologica, la flussimetria, esami del sangue, l’amniocentesi, la villocentesi, mettendo un po’ in secondo piano l’igiene della bocca, che invece è minacciata da alcuni fattori fisiologici tipici di una gravidanza

Pensiamo, ad esempio, all’aumento della produzione di tartaro, ma anche all’acidità del vomito, molto frequente soprattutto nel primo trimestre (iperemesi gravidica mattutina). 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire come favorire la salute orale in gravidanza, in particolare in età perinatale. 

Salute orale in gravidanza: perché è così importante

Il documento “Raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale”, redatto dal Ministero della Salute, evidenzia l’importanza della salute orale in gravidanza per il buon esito della stessa

Stando a quanto riportato, nel corso degli ultimi decenni numerosi studi hanno messo in relazione la presenza di infezioni gengivali e alcune complicanze della gravidanza, come: 

  • parto prematuro;
  • ritardo di crescita del feto;
  • aborto spontaneo; 
  • preeclampsia

Una “semplice” gengivite, che in condizioni normali è abbastanza facile da trattare in modo efficace, può invece rappresentare un potenziale fattore di rischio per esiti avversi della gravidanza. Inoltre, studi hanno dimostrato la possibilità di trasmissione verticale da madre a figlio dei batteri che provocano la carie dentale.

Quali sono le minacce per la salute orale in gravidanza

Abbiamo accennato al fatto che, durante la gravidanza la salute orale delle donne è minacciata da una serie di fattori fisiologici molto frequenti. 

Nelle raccomandazioni summenzionate si legge addirittura che “fino al 100 per cento delle gestanti può avere problemi di salute orale”

Ma quali sono questi fattori che possono compromettere la salute della bocca e dei denti delle donne incinte?

  • Malattie gengivali: le variazioni ormonali che si verificano durante la gravidanza possono aumentare il rischio di sviluppare complicanze a livello gengivale, come gengive gonfie, sanguinanti e doloranti. In alcuni casi può anche causare la perdita di denti. Secondo le stime fornite dal Ministero della Salute, la prevalenza della gengivite durante la gravidanza varia dal 30% al 100%. La percentuale delle donne gravide che possono manifestare segni clinici di parodontite varia dal 5 al 20%.
  • Carie dentali: in gravidanza le donne possono avere maggiori probabilità di sviluppare carie dentale a causa di cambiamenti nella dieta e dell’aumento di zuccheri e acidi nella saliva.
  • Xerostomia o bocca secca: le donne incinte possono sperimentare la riduzione della produzione di saliva, il che può aumentare il rischio di carie dentale e di infezioni orali.
  • Vomito: le nausee e il vomito durante la gravidanza possono provocare l’erosione dello smalto dentale a causa degli acidi contenuti nello stomaco.
  • Lesioni orali: alcune donne possono sviluppare lesioni orali come afte o herpes labiale durante la gravidanza.

Per questo motivo è importante che le donne incinte mantengano una buona igiene orale e consultino il loro dentista per controlli regolari durante la gravidanza, al fine di prevenire o trattare tempestivamente queste minacce per la salute orale.

Quando si è incinta si può andare dal dentista?

Riguardo alla possibilità per una donna incinta di recarsi dal dentista e sottoporsi a controlli e procedure relative all’igiene orale c’è molta confusione e timore

Come si legge nelle raccomandazioni del Ministero della Salute, esiste effettivamente un problema di accesso alle cure odontoiatriche delle donne in gravidanza. In particolare:

  • la valutazione della salute orale e l’intervento preventivo non vengono inclusi ancora di routine tra le cure perinatali;
  • molti professionisti della salute orale sono riluttanti a trattare le donne in gravidanza, per paura di causare danni a loro oppure ai feti;
  • la maggior parte dei bambini vengono visitati dal pediatra in età perinatale, mentre solitamente non vengono visitati dall’odontoiatra fino all’età di tre anni circa.

Ma si può andare dal dentista in gravidanza? La risposta è sì, seppur con le dovute accortezze

In effetti, la gravidanza è comunque un periodo delicato per la donna e per il bambino, in particolare il primo trimestre – periodo in cui è preferibile evitare l’assunzione di farmaci non essenziali ed eseguire radiografie – di conseguenza è importante valutare con attenzione possibili interventi odontoiatrici da ricevere in questa fase

Il ritardo nel provvedere alle cure necessarie per condizioni patologiche esistenti potrebbe comportare un rischio significativo per la madre e, indirettamente, al feto.

Ad ogni buon conto, è di fondamentale importanza la prevenzione, ecco perché si consiglia alle donne che stanno programmando una gravidanza di recarsi dal proprio dentista di fiducia prima dell’avvenuto concepimento e sottoporsi a controlli periodici, per individuare sul nascere eventuali problematiche (carie, infezioni, ecc…) ed effettuare sedute di igiene dentale e di ablazione del tartaro

In questo modo si giunge al momento della gravidanza nelle migliori condizioni possibili, evitando o comunque riducendo sensibilmente la necessità di ricorrere a interventi straordinari durante i 9 mesi di gestazione. 

Qual è il periodo più sicuro per le cure odontoiatriche in gravidanza?

Nelle raccomandazioni si sottolinea che “la gravidanza non è un motivo per rinviare cure odontoiatriche di routine o il trattamento di condizioni acute o necessarie”.

Detto questo, il periodo più indicato, e sicuro, per ricevere prestazioni odontoiatriche è quello compreso tra la 14a e la 20a settimana, sempre dietro confronto diretto tra il dentista e il proprio ginecologo

Perché è indicato procedere in questa fase della gravidanza? 

  • Il rischio di interruzione della gravidanza è inferiore rispetto a quella del primo trimestre, e l’organogenesi è completata;
  • l’utero si trova ancora sotto all’ombelico nelle prime 20 settimane di gestazione, e questo rende l’esecuzione delle procedure odontoiatriche più comode sulla poltrona dentale, rispetto ai periodi successivi;
  • nel terzo trimestre, invece, l’utero di dimensioni aumentate può premere sulla vena cava inferiore e le vene pelviche, ostacolando il ritorno venoso al cuore, e questo può provocare una diminuzione della quantità di ossigeno erogata al cervello e all’utero. Le donne posizionate in decubito supino sulla poltrona dentale possono manifestare nausea o vomito o ipotensione. Dopo la 20a settimana di gestazione, devono essere mantenute in una posizione semiseduta o con un cuscino posizionato sotto il lato destro del corpo per consentire lo spostamento dell’utero lateralmente a sinistra della vena cava. Questo posizionamento è generalmente confortevole e permetterà di evitare ipotensione, nausea e ritardato svuotamento gastrico.

Prima di recarsi dal dentista è comunque opportuno confrontarsi con il ginecologo, anche e soprattutto prima di assumere farmaci o anestetici

Come proteggere la salute orale in gravidanza? 

Oltre a fare attività di prevenzione, recandosi dal proprio dentista nel periodo che precede la gravidanza, e sottoporsi a controlli periodici a partire dal secondo trimestre, è possibile mettere in pratica alcune azioni per proteggere la salute orale della donna e del bambino in età perinatale

Ma cosa s’intende per età perinatale? Si tratta del periodo che precede la nascita e i primi giorni di vita del bambino, più precisamente dalla 28a settimana ai primi 7 giorni di vita del neonato

Vediamo, quindi, cosa fare.

Per diminuire il rischio di insorgenza di erosioni e carie dentali nelle donne incinte che soffrono di nausea e vomito, il Ministero della Salute raccomanda di:

  • alimentarsi frequentemente con piccole quantità di cibo nutriente;
  • risciacquare la bocca dopo gli episodi di vomito con acqua con disciolto un cucchiaino di bicarbonato di sodio per neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale;
  • masticare chewing-gum senza zucchero o contenente xilitolo dopo aver mangiato;
  • utilizzare spazzolini da denti delicati e dentifrici al fluoro non abrasivi per prevenire danni alle superfici dei denti demineralizzate dal contatto con il contenuto gastrico acido.

Altre raccomandazioni per la cura dell’igiene dentale in gravidanza sono le seguenti:  

  • spazzolare i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro;
  • utilizzare un collutorio, preferibilmente senza alcool;
  • utilizzare il filo o altro ausilio interdentale tutti i giorni;
  • consumare cibi contenenti zuccheri solo durante i pasti;
  • scegliere acqua o latte magro come bevanda;
  • evitare le bevande gassate durante la gravidanza;
  • scegliere frutta piuttosto che succhi di frutta per soddisfare l’assunzione di frutta giornaliera raccomandata;
  • effettuare una visita odontoiatrica e una seduta di igiene orale professionale, se non è stata effettuata negli ultimi sei mesi o se si è verificata una nuova condizione;
  • in caso di problemi di salute ai denti o alle gengive, recarsi dal proprio odontoiatra dove poter eseguire le terapie necessarie e indicate, anche prima del parto.

Per quanto riguarda, invece, la salute del bambino nei primi giorni e mesi di vita:

  • pulire le gengive del bambino anche prima dell’eruzione dei denti, dopo la poppata, con una garza morbida o uno spazzolino a setole molto morbide; 
  • quando spunteranno i primi denti, pulire con uno spazzolino molto morbido;
  • evitare di mettere a letto il bambino con il succhiotto o un biberon contenente bevande differenti dall’acqua;
  • limitare i cibi contenenti zuccheri, che andrebbero consumati comunque solo durante i pasti;
  • evitare comportamenti con scambio di saliva, ad esempio la condivisione del cucchiaio della pappa o del succhiotto, o la pulizia del succhiotto con la propria saliva, lo scambio di saliva durante i giochi.

Il supporto del proprio pediatra di libera scelta è importantissimo in questa fase, per questo si raccomanda di chiedere indicazioni.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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