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Flussimetria in gravidanza: cos’è e quando farla

Flussimetria in gravidanza cos'è e quando farla

Cos’è la flussimetria in gravidanza, come si esegue e quando è raccomandata? Scopriamolo insieme. Intro. 

Nell’ambito del Pacchetto Maternità, il Piano sanitario del Fondo ASIM prevede la copertura delle spese per vari esami, tra cui la flussimetria.  

Altre prestazioni in copertura e destinate alle lavoratrici in dolce attesa sono l’ecografia morfologica, la visita ginecologica, l’amniocentesi e la villocentesi.   

Come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, la flussimetria in gravidanza è un esame ecografico, realizzato con la metodologia doppler, e finalizzato allo studio del flusso sanguigno all’interno di alcuni vasi arteriosi e venosi del feto e della mamma.

Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cos’è la flussimetria in gravidanza, a cosa serve e quando e perché eseguirla

Cos’è la flussimetria in gravidanza

La flussimetria in gravidanza, altrimenti detta velocimetria doppler, è stata introdotta come esame di diagnosi prenatale nel 1977, in seguito alla pubblicazione di un articolo redatto da Fitzgerald e Brumm nel quale proponevano l’utilizzo della velocimetria doppler per lo studio del circolo fetale.

A partire dagli anni ‘80 questo esame ha assunto un ruolo di primaria importanza per lo screening, la diagnosi, l’inquadramento prognostico e il monitoraggio di diverse patologie della madre e del feto, tra le quali la patologia ipertensiva della gravidanza, la restrizione di accrescimento intrauterino e l’anemia fetale.

Come accennato nell’introduzione, si tratta di un esame del flusso sanguigno fetale e del sistema circolatorio effettuato utilizzando l’ecografia doppler. 

Nello specifico, attraverso la flussimetria in gravidanza il medico può analizzare e misurare il flusso sanguigno che passa attraverso: 

  • le vene che irrorano l’utero materno; 
  • l’arteria del cordone ombelicale;
  • l’aorta addominale fetale;
  • i vasi sanguigni che irrorano il cervello del feto. 

Questa misurazione consente di determinare se la placenta funziona correttamente e se la nutrizione e l’assunzione di ossigeno del bambino sono soddisfacenti.

Quando eseguire questo esame in gravidanza

Come raccomandano le linee guida SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica e Metodologie Biofisiche), la flussimetria in non è raccomandata in presenza di una gestazione fisiologica, ma solo in caso di gravidanza a rischio

“La velocimetria doppler dell’arteria ombelicale non è raccomandata per lo screening della popolazione generale”.

Quindi, in quali situazioni è raccomandato questo esame in ginecologia e ostetricia? 

  • Iposviluppo fetale, ovvero una condizione in cui un feto presenta una circonferenza addominale, misurata ecograficamente, inferiore al 10°centile (per approfondire, consultare questo articolo della AOGOI);
  • ipertensione materna;
  • preeclampsia, altrimenti nota come gestosi, che consiste in un aumento eccessivo della pressione sanguigna (ipertensione) in gravidanza; 
  • gravidanza gemellare con crescita discordante, ovvero in cui uno dei bambini presenta uno sviluppo ridotto rispetto all’altro; 
  • diabete materno con vasculopatia; 
  • anemia fetale; 
  • idrope fetale, una condizione molto grave e quasi sempre letale, caratterizzata da un accumulo eccessivo di liquido all’interno dei compartimenti extravascolari e delle cavità del corpo del feto;
  • malformazioni congenite, come la sindrome malformativa fetale; 
  • cardiopatia congenita.

Ad oggi non è stata dimostrata nessuna utilità derivante dall’esecuzione di questo esame in condizioni di normalità e assenza di rischio, come sottolinea anche il dottor Cosimo Salvatore Ricco della UOC di Ostetricia e Ginecologia, PO Area Nolana, ASL Napoli 3 Sud in un articolo dal titolo “Velocimetria doppler nella prevenzione del danno fetale cerebrale”, in cui si legge:  

“Deve infatti essere subito chiarito, come ormai universalmente riconosciuto, che la velocimetria doppler nelle gravidanze a basso rischio non ha alcuna utilità e, quindi, non deve essere utilizzata”.

Sarà il medico a stabilire se le condizioni della donna in gravidanza suggeriscano o meno la necessità e l’utilità di sottoporsi a una flussimetria e, se sì, quando eseguirla.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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