La donazione del sangue è un gesto di grande altruismo, che può contribuire a salvare vite umane. Vediamo come e perché. Intro.
Secondo le stime del Ministero della Salute, ogni giorno in Italia ci sono circa 1800 persone che necessitano di trasfusioni, senza le quali potrebbero aggravare le loro anemie, sovraccaricando le strutture ospedaliere.
Inoltre, donare il sangue porta con sé evidenti vantaggi per il donatore, da non sottovalutare.
Vediamo insieme perché conviene la donazione di sangue, chi può farlo, chi non può farlo e in che modalità avviene il prelievo.
Indice dei Contenuti
Come avviene la donazione di sangue
La donazione di sangue consiste in un semplice prelievo di sangue intero, raccolto in un apposito contenitore sigillato e sterile.
La quantità di sangue donato è stabilita per legge, ed equivale a 450 mL + 10%, e richiede circa 5-10 minuti per essere raccolta.
Il sangue prelevato viene sottoposto a un processo di lavorazione, in modo da separare le sue tre componenti, ovvero i globuli rossi, il plasma e le piastrine, da impiegare a seconda delle necessità del paziente interessato dalla trasfusione.
Esiste, poi, una modalità di prelievo più complessa, denominata Aferesi, che consiste in una procedura attraverso la quale si pratica una separazione immediata del plasma dai globuli rossi e dalle piastrine, consentendo quindi la raccolta solo della componente di cui si ha bisogno.
Ad esempio, se il prelievo interessa il plasma (plasmaferesi), le piastrine e i globuli rossi vengono restituiti al paziente tramite lo stesso ago.
Questa procedura richiede un tempo molto maggiore, dai 50 agli 80 minuti.
Chi può sottoporsi alla donazione del sangue
Nonostante si tratti di una pratica sicura e molto utile, non tutti possono donare il sangue.
Infatti, esistono dei requisiti di base da rispettare, ai quali fa seguito un’analisi più accurata, che riguarda condizioni specifiche (le vedremo dopo).
Quali sono questi requisiti?
- età compresa tra i 18 ed i 60 anni. Con il consenso del medico è possibile donare il sangue fino a 70 anni;
- peso non inferiore ai 50 kg;
- un buon stato di salute, privo di comportamenti a rischio.
Esistono, poi, delle indicazioni più specifiche in base al sesso del donatore. Ad esempio, per le donne vigono le seguenti regole, indicate in questa infografica.
Per quanto riguarda, invece, gli extracomunitari, è possibile donare il sangue se in possesso dei seguenti requisiti.
Chi, invece, ha dei tatuaggi, può donare ma solo 4 mesi dopo averli fatti, per le seguenti ragioni.
Infine, va menzionato il caso dei soggetti allergici, che possono sottoporsi alla donazione del sangue nelle seguenti modalità.
In ogni caso, bisogna specificare che prima di ogni donazione di sangue viene praticata una digitopuntura per effettuare un emocromo e accettare solo i donatori che hanno un livello accettabile di emoglobina.
Infatti, per donare sangue intero è necessario avere un valore minimo nei maschi di 13,5 g/dL, nelle donne di 12,5 g/dL.
Per poter donare plasma, invece, il valore minimo è nei maschi 12,5 g/dL, nelle donne 11,5 g/dL.
Considerando solo i requisiti di base appena elencati, la platea di soggetti idonei alla donazione di sangue risulta davvero molto ampia.
Purtroppo, ci sono una serie di condizioni pregresse che possono portare all’esclusione di alcuni candidati.
Chi non può donare il sangue
Come accennato, alcuni soggetti non possono sottoporsi a donazione del sangue a causa di condizioni e patologie in corso o pregresse.
Le esclusioni possono essere temporanee o permanenti, quindi definitiva.
Sono causa di sospensione temporanea quelle condizioni per le quali, trascorso il periodo di non idoneità, è consentita la ripresa dell’attività di donazione.
Sono invece considerate cause di sospensione definitiva quei motivi di non idoneità che non si modificano nel tempo.
Vediamo insieme quali sono le situazioni in cui la donazione non è possibile:
- Sospensione temporanea:
- sindrome influenzale;
- faringite;
- gastroenterite;
- interventi chirurgici;
- gravidanza;
- viaggi in zone endemiche per malattie tropicali come la malaria;
- agopuntura non effettuata con materiale usa e getta. In questi casi, si torna a essere abilitati a donare il sangue dopo 4 mesi;
- consumo eccessivo di bevande alcoliche nelle ore precedenti alla donazione;
- allattamento al seno. Si può tornare a donare il sangue dopo 6 mesi dal parto;
- se sono presenti sintomi di allergie, ad esempio durante i periodi di febbre da fieno. In caso di reazione allergica grave a un farmaco, si devono attendere due mesi prima di donare il sangue;
- in caso di assunzione di antibiotici, bisogna attendere 15 giorni;
- se si ha assunto aspirina, è necessario attendere almeno 5 giorni. È necessario, però, avvertire il medico, perché l’assunzione di aspirina influisce sulle funzionalità piastriniche;
- se si prevede un intervento chirurgico nell’immediato, è preferibile non sottoporsi a donazione di sangue. In seguito a un intervento minore, devono passare almeno 7 giorni, mentre nel caso di un intervento più invasivo non meno di 4 mesi;
- in caso di rapporti sessuali promiscui, protetti o non protetti, con soggetti a rischio HIV o epatite, è necessario attendere almeno 4 mesi;
- in seguito a interventi di igiene dentale, si deve attendere 48-72 h. In caso di estrazione dentaria o impianto senza terapia antibiotica, si può donare 7 gg dopo l’estrazione (14 giorni con terapia antibiotica). In caso di innesto osseo e intervento chirurgico maggiore, si può donare dopo 4 mesi;
- in caso di consumo di droghe leggere si può donare dopo 10 giorni;
- in caso di mononucleosi bisogna attendere 6 mesi dalla guarigione;
- bisogna attendere 4 mesi dopo il tatuaggio/Piercing;
- in caso di una trasfusione di sangue, il periodo di sospensione è di 4 mesi;
- in seguito a un morso di zecca si può donare, se asintomatici, dopo 40 gg. Se si ha contratto il morbo di Lyme la sospensione è di 12 mesi.
- Sospensione definitiva:
- chi è sieropositivo per HIV;
- chi ha o ha avuto l’epatite B e/o C;
- chi ha o ha avuto la sifilide;
- chi ha assunto droghe o farmaci non prescritti da un medico o un dentista per via endovenosa;
- chi soffre o ha sofferto di malattie tumorali;
- chi soffre o ha sofferto di gravi malattie cardiovascolari;
- chi è affetto da ipertensione arteriosa non adeguatamente controllata da terapia farmacologica;
- chi è affetto da gravi malattie del sistema nervoso;
- chi è affetto da gravi patologie del sistema della coagulazione;
- chi ha avuto una diagnosi di epilessia in trattamento;
- chi è affetto da gravi malattie gastrointestinali, epatiche, urogenitali, ematologiche, immunologiche, renali, metaboliche, respiratorie;
- chi è affetto da diabete mellito in trattamento insulinico;
- chi ha avuto uno shock anafilattico;
- chi ha un comportamento sessuale abituale e reiterato che li espone a elevato rischio di contrarre malattie infettive;
- chi ha ricevuto una trasfusione nel Regno Unito nel periodo compreso tra il 1980 e il 1996 a causa del morbo della mucca pazza.
In effetti, oltre alla sicurezza del donatore è necessario garantire anche la sicurezza di chi riceverà la trasfusione.
Come riportato sul sito del Ministero della Salute dedicato alla donazione del sangue,
“da oltre dieci anni non si hanno notizie di infezioni trasmesse tramite trasfusione. A garantire la sicurezza ci sono il questionario e il colloquio con il medico, che hanno anche la funzione di individuare soggetti che hanno avuto comportamenti a rischio, e le analisi post donazione, senza i cui risultati la sacca non può essere utilizzata. Anche il fatto che la donazione è anonima e non remunerata è una garanzia di sicurezza, perché evita che qualcuno possa andare a donare per motivi che potrebbero far nascondere comportamenti a rischio.”
Quanto spesso è possibile effettuare la donazione di sangue
Se si rientra nella percentuale di popolazione idonea alla donazione di sangue, è importante sapere che non si può donare il sangue quando si vuole.
Esistono, infatti, delle tabelle relative alla frequenza con la quale sottoporsi al prelievo:
- Donazione di sangue intero:
- il numero massimo di donazioni di sangue intero nell’anno non deve essere superiore a 4 per l’uomo e per la donna non in età fertile, a 2 per la donna in età fertile;
- tra una donazione e la successiva non devono passare meno di 90 giorni;
- Donazione di plasma:
- in caso di plasmaferesi distanti tra loro almeno 90 giorni, il donatore può essere considerato idoneo se presenta valori di Hb non inferiori a 11,5 g/dL nella donna e a 12,5 g/dL nell’uomo, 11g/dL e 12g/dL se portatori di trait talassemico;
- l’intervallo di tempo minimo consentito tra due donazioni di plasma e tra una donazione di plasma e una di sangue intero o citoaferesi è di 14 giorni; tra una donazione di sangue intero o di citoaferesi e una di plasma è di 30 giorni;
- protidemia totale non inferiore a 6 g/dL e quadro elettroforetico normale.
- Donazione di piastrine:
- conteggio piastrinico pre-aferesi eseguito immediatamente prima della donazione non inferiore a 180 x 109 /L;
- numero massimo consentito di piastrinoaferesi è di 6 all’anno;
- l’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi è di 14 giorni; l’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e una piastrinoaferesi è di 30 giorni;
- Donazione di granulociti:
- conteggio di leucociti totali pre-aferesi non inferiore a 6 x109/L e non superiore a 10 x 109/L;
- il numero massimo di donazioni consentite è 4 all’anno.
- Donazione multicomponente:
- peso corporeo superiore a kg 60 se la donazione prevede la raccolta di un componente eritrocitario e di 70 Kg se la donazione prevede la raccolta di due componenti eritrocitari;
- il volume complessivo degli emocomponenti raccolti non deve essere superiore a 700 mL al netto del volume della soluzione anticoagulante impiegata.
Per approfondire, ti invitiamo a consultare l’allegato IV del Decreto del Ministero della Salute del 2 novembre 2015 recante “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”, nel quale sono indicati le modalità con le quali viene effettuato l’accertamento dei requisiti fisici del donatore ed esami obbligatori a ogni donazione e controlli periodici.
Perché conviene sottoporsi a donazione di sangue?
Nell’introduzione abbiamo accennato al fatto che donare il sangue comporti evidenti vantaggi non solo a chi riceverà una trasfusione, ma anche al donatore stesso.
Quali sono questi vantaggi?
- visita gratuita;
- analisi del sangue gratuite;
- controllo dello stato di salute periodico, in occasione delle varie donazioni;
- incentivo a seguire una dieta equilibrata e uno stile di vita sano;
- consapevolezza di aver dato un aiuto concreto a chi ne ha bisogno.
Questi vantaggi sono sintetizzati nella seguente infografica, elaborata dal Ministero della Salute.
Insomma, donare il sangue conviene a tutti.