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Cistografia e cistouretrografia: cosa sono e come si eseguono

Cistografia e cistouretrografia cosa sono e come si eseguono

Per evidenziare e diagnosticare alcune condizioni patologiche uretro-vescicali e renali, i medici potrebbero prescrivere una cistografia e/o una cistouretrografia. Approfondiamo insieme. Intro. 

Il Piano sanitario del Fondo ASIM prevede la copertura delle spese di numerose prestazioni di alta specializzazione, come la cistografia e la cistouretrografia, insieme ad altri esami come ad esempio l’angiografia, la artrografia e la colangiografia percutanea transepatica (PTC).

Per scoprire se un determinato esame è previsto dal Piano sanitario è possibile effettuare una ricerca tramite l’apposito motore di ricerca, disponibile qui

La cistografia è un’indagine radiologica della vescica, mentre la cistouretrografia analizza anche il tratto dell’uretra; in entrambi i casi è previsto l’impiego di un mezzo di contrasto a base di iodio

Nella cistografia questo liquido viene iniettato tramite un catetere direttamente nella vescica, mentre con la cistouretrografia si passa dall’uretra per raggiungere, anche qui, la vescica. Per questo motivo viene spesso anche definita cistouretrografia retrograda

Si tratta, quindi, di due esami di diagnostica per immagini delle vie urinarie, che prevedono anche la collaborazione attiva del paziente. 

Vediamo insieme cosa sono la cistografia e la cistouretrografia, a cosa servono e come si eseguono.

Cosa s’intende per cistografia

La cistografia è un esame radiologico con mezzo di contrasto, finalizzata all’acquisizione di immagini della vescica per condurre uno studio anatomico e individuare eventuali anomalie. 

Come accennato, il liquido di contrasto viene iniettato in vescica tramite un catetere o un cistoscopio, consentendo all’operatore sanitario di visualizzarla in modo più chiaro. 

Spesso viene eseguita per rilevare la presenza di un eventuale foro nella vescica, che può insorgere dopo una lesione o un intervento chirurgico, ma più in generale la cistografia è un test di imaging che può aiutare a diagnosticare problemi di carattere vescicale.

La cistografia è talvolta combinata con altre procedure, come ad esempio la cistouretrografia. 

Cos’è la cistouretrografia

Abbiamo spiegato che la cistografia è una radiografia con mezzo di contrasto, iniettato direttamente in vescica tramite un catetere. Per ottenere immagini più complete relative al sistema escretore, quindi anche della uretra, il medico potrebbe prescrivere l’esecuzione di una cistouretrografia

Qual è la differenza tra cistografia e cistouretrografia? Semplificando, mentre con la prima il mezzo di contrasto viene iniettato nella vescica, con la cistouretrografia si procede invece attraverso l’uretra, per poi raggiungere ugualmente la vescica. 

Questa procedura viene utilizzata per identificare anomalie nell’uretra, come cicatrizzazioni o lacerazioni in seguito a una lesione, e per evidenziare un eventuale reflusso, ovvero un passaggio anomalo di urina dalla vescica negli ureteri. 

Cistografia retrograda e minzionale

Quando si parla di cistografia si tende a fare un po’ confusione con i termini, che indicano varianti del medesimo esame, come cistografia retrograda e cistografia minzionale

Facciamo un attimo chiarezza. 

La cistografia retrograda corrisponde, di fatto, alla cistouretrografia summenzionata, che prevede quindi l’inserimento del mezzo di contrasto in vescica passando dall’uretra. 

Per quanto riguarda, invece, la cistografia minzionale, il nome suggerisce già la sua natura; si tratta, infatti, della cistouretrografia eseguita durante e dopo la minzione, per verificare il livello di svuotamento da parte del paziente e individuare eventuali anomalie. 

Quindi, con questi esami vengono acquisiti radiogrammi nel corso del riempimento retrogrado (Cistografia retrograda) e nella successiva fase di svuotamento (Cistografia minzionale).

Quando fare una cistografia/cistouretrografia?

Come spiegato, cistografia e cistouretrografia sono due esami radiologici finalizzati allo studio del sistema escretore

In genere i medici li prescrivono per evidenziare alcune condizioni patologiche uretro-vescicali e renali, come: 

  • calcoli;
  • diverticoli;
  • cistiti complicate;
  • infezioni delle vie urinarie;
  • reflusso vescico – ureterale;
  • tumori.

In genere i campanelli d’allarme che rendono questi esami raccomandati sono i seguenti: 

  • incontinenza urinaria;
  • problemi a svuotare la vescica;
  • presenza di sangue nelle urine (ematuria);
  • trauma alla vescica;
  • blocco o un restringimento (stenosi) degli ureteri o dell’uretra;
  • interventi chirurgici alla colonna vertebrale.

In presenza di uno o più di questi sintomi è opportuno rivolgersi al proprio medico per valutare il da farsi

Come prepararsi all’esame

Cistografia e cistouretrografia non richiedono una preparazione complessa o lunga. In genere si chiede al paziente di giungere al momento dell’esame a digiuno, e si verifica l’eventuale presenza di allergie (a qualsiasi medicinale, lattice, nastro adesivo o medicinali anestetici) o pregresse reazioni allergiche al mezzo di contrasto

È importante comunicare al medico i farmaci e le terapie in corso, che potrebbero compromettere l’esito dell’esame. Ciò include anche farmaci da banco e/o integratori a base di erbe. 

Il medico o i responsabili del centro presso cui si esegue l’esame potrebbero prescrivere un lassativo da prendere la sera prima del test o un clistere la mattina del test.

Come si svolgono cistografia e cistouretrografia?

Entrambi gli esami consistono in test di imaging, ovvero radiografie, ma a differenza di una normale radiografia prevedono l’utilizzo di un mezzo di contrasto. Per gli uomini, l’operatore sanitario può posizionare uno scudo di piombo sui testicoli per proteggere le gonadi dai raggi X.

Come già illustrato, nel caso della cistografia il liquido viene iniettato direttamente nella vescica, tramite l’inserimento di un catetere vescicale. 

Nella cistouretrografia, invece, si raggiunge la vescica passando dalla uretra, sempre con l’ausilio di un catetere. 

In entrambi i casi l’esame inizia dopo aver chiesto al paziente di svuotare la vescica. A questo punto viene somministrato il liquido di contrasto, in quantità sufficiente a riempire l’organo (circa 400-500 ml). 

Potrebbe essere richiesto di cambiare posizione per diverse viste radiografiche del sistema urinario.

Nella cistografia minzionale, dopo aver acquisito le immagini della vescica, viene rimosso il catetere e chiesto al paziente di urinare autonomamente, documentando lo svuotamento per via radiografica. 

Quali sono i rischi di questi esami

La procedura è estremamente sicura ed è stata effettuata su milioni di pazienti, ma occasionalmente possono verificarsi delle complicanze, solitamente legate al cateterismo vescicale

Infatti, possono verificarsi delle infezioni a carico delle vie urinarie (cistiti, uretriti) nel 6% dei casi, con l’eventuale fuoriuscita di un po’ di sangue dall’uretra. Molto raramente può insorgere una ritenzione urinaria, mentre la possibilità di una perforazione della vescica è davvero un evento eccezionale. 

Un’ulteriore possibile complicanza consiste nella reazione allergica al mezzo di contrasto

Non è possibile eseguire questi esami in gravidanza, per questo motivo è essenziale comunicare il proprio stato interessante al medico o, in caso di dubbio, eseguire un test di gravidanza o un esame della beta HCG. 

Bisogna contattare immediatamente il proprio medico, o recarsi al pronto soccorso, in caso di:

  • dolore durante la minzione che peggiora o dura più di 2 giorni;
  • febbre o brividi;
  • dolore alla pancia;
  • sangue nelle urine;
  • riduzione dell’urina rispetto al solito. 

Il medico valuterà come procedere, prescrivendo eventualmente ulteriori esami e test di approfondimento. 

Cosa succede dopo l’esame?

Dopo aver eseguito una cistografia e/o una cistouretrografia è possibile tornare alla propria vita quotidiana, salvo diversa indicazione da parte del medico

Il medico potrebbe raccomandare di bere liquidi aggiuntivi per circa un giorno dopo il test, per aiutare la rimozione del mezzo di contrasto e a prevenire un’infezione alla vescica. 

Un lieve dolore durante la minzione è assolutamente normale nei giorni immediatamente successivi al test, così come una colorazione rosa delle urine per 1-2 giorni

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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