In cosa consiste una angiografia, e quando ne è raccomandata l’esecuzione? Scopriamolo insieme. Intro.
Se il medico ti ha invitato a sottoporti ad un’angiografia, vuol dire che ritiene essenziale, per lo sviluppo di una corretta diagnosi, un esame relativo ai vasi sanguigni presenti nel tuo corpo.
Infatti, volendo semplificare al massimo, potremmo definire l’angiografia come una radiografia dei vasi sanguigni (vene, arterie, capillari), resa possibile attraverso l’iniezione nel corpo di un liquido di contrasto, che consente di renderli visibili come se fossero delle ossa.
Approfondiamo insieme il tema, cercando di capire come si effettua un’angiografia, quali sono le complicazioni ad essa collegate e quali le applicazioni in campo medico.
Indice dei Contenuti
Come si effettua una angiografia
L’angiografia è un esame leggermente invasivo, più complesso di una semplice radiografia, con una procedura articolata, che può durare da 30 minuti a 2 ore.
È necessario digiunare nelle 8 ore che precedono l’esame.
Dopo un’anestesia locale si procederà alla puntura di un’arteria, solitamente a livello dell’inguine destro o sinistro, o eventualmente a livello ascellare.
Attraverso un ago sottile verrà introdotta una sottile guida metallica e sopra di essa un piccolo catetere, che raggiungerà la zona interessata dall’esame.
Grazie all’anestesia locale, non sentirai nessun dolore.
Attraverso il catetere verrà iniettato un liquido di contrasto che, per mezzo di un’apparecchiatura a raggi-x, permetterà di ottenere immagini del sistema vascolare essenziali per elaborare una diagnosi.
Dopo l’iniezione del mezzo di contrasto avvertirai una sensazione di caldo ed un senso di tensione nella zona del corpo esaminata, che durerà pochi secondi.
Al termine dell’esame viene rimosso il catetere ed effettuata una fasciatura nel punto dell’iniezione.
Dopo l’esame si prescrive riposo per le successive 24 ore.
Complicazioni ed effetti collaterali dell’angiografia
L’angiografia, nonostante la sua complessità, è un esame sicuro, con effetti collaterali davvero molto rari, legati soprattutto all’inserimento del catetere e ad eventuali reazioni allergiche al liquido di contrasto.
È possibile, infatti, il verificarsi, durante e dopo l’iniezione del mezzo di contrasto, di eruzioni cutanee con prurito, nausea e vomito così come, in casi eccezionali, danni cardiaci, neurologici o shock anafilattico.
Per questa ragione è importantissimo informare il medico e l’anestesista di eventuali allergie a farmaci.
A livello toracico e cervicale il posizionamento del catetere può mobilizzare piccoli emboli nel circuito sanguigno e quindi provocare danni cerebrali temporanei ma anche permanenti.
Talvolta nei vasi sottoposti a cateterismo, possono formarsi dei trombi.
Alla fine dell’esame, il catetere verrà estratto e potrebbe verificarsi un piccolo sanguinamento sottocutaneo in corrispondenza del punto di entrata, che si riassorbe nella maggior parte dei casi in modo completo nel giro di pochi giorni.
Angiografia: applicazioni
Nonostante sia spesso associata a patologie cardiovascolari (angiografia coronarica), l’angiografia in realtà è un esame prescritto in molteplici casi.
È possibile, infatti, effettuare una:
- angiografia cerebrale: consente di studiare la morfologia delle arterie e delle vene cerebrali e delle patologie che le coinvolgono, ad esempio un aneurisma;
- angiografia oculare: consente di osservare lo stato dei capillari della retina, che riflettono le condizioni dei capillari di tutto l’organismo. Ciò è molto importante nei soggetti affetti da diabete, da ipertensione arteriosa, da arteriosclerosi e da lesioni renali;
- angiografia periferica: consente di diagnosticare malattie delle arterie che portano sangue agli arti inferiori, agli arti superiori, ai reni, al cervello, all’intestino, come gli ictus o gli attacchi ischemici;
- angiografia polmonare: consente di evidenziare eventuali ostruzioni trombotiche al livello del circolo polmonare.
Ha, inoltre, applicazioni in campo oncologico, studiare la vascolarizzazione dei tumori.
In alcuni casi l’angiografia viene sostituita dalla tomografia computerizzata (angioTC) e dalla risonanza magnetica (angoRM), consigliata alle donne in gravidanza che devono evitare, se possibile, radiazioni.
Angiografia per gli iscritti al Fondo ASIM
Il Fondo di assistenza sanitaria integrativa Asim prevede, per gli iscritti, la copertura delle spese sostenute per prestazioni di alta specializzazione.
Tra queste prestazioni rientra anche l’angiografia.
Per approfondire, ti invitiamo a consultare la sezione dedicata, qui.