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Qual è la terapia in caso di calcolosi urinaria

Qual è la terapia in caso di calcolosi urinaria

Come si formano i calcoli, quali sono le principali cause di una calcolosi urinaria, e come si cura? Scopriamolo insieme. Intro. 

La calcolosi urinaria, altrimenti nota come calcoli renali, è una condizione molto frequente nella popolazione adulta, caratterizzata dalla formazione nelle urine di depositi di minerali che si cristallizzano fino a formare delle pietre, di dimensioni variabili. 

Ostruendo il passaggio di urina durante la minzione, i calcoli provocano dolore e fastidio. Nei casi in cui queste pietruzze non si dissolvono, è necessario eseguire una terapia onde evitare infezioni, danni alla vescica e potenzialmente anche ai reni

Se, durante la minzione, si prova fastidio o dolore, è opportuno rivolgersi al proprio medico per individuare le cause del problema, e se confermata la calcolosi urinaria, seguire la terapia prescritta. 

Vediamo insieme cosa sono i calcoli, come si formano, quali sono le cause principali e cosa prevede la terapia in caso di calcolosi urinaria

Cosa sono i calcoli urinari?

I calcoli sono masse di consistenza dura che si formano nelle vie urinarie e provocano dolore, sanguinamento, infezione oppure ostruzione del flusso urinario.

Semplificando, si tratta di un accumulo di “sabbiolina” nelle urine che con il tempo, se non espulsi, vanno a comporre dei sassolini di dimensioni più o meno grandi. 

Questi sassolini sono i calcoli, che ostruiscono le vie urinarie causando un dolore spesso molto intenso. 

In genere colpiscono sia uomini che donne (più i primi delle seconde), in prevalenza nella fascia di età 30-50 anni, e presentano un’elevata frequenza di recidive

Perché si formano i calcoli urinari?

Contrariamente a quello che si pensa, la causa della formazione dei calcoli urinari non è affatto l’acqua del rubinetto di casa

Lo smentisce in modo molto chiaro anche l’Istituto Superiore di Sanità in una pagina del suo sito issalute.it in cui chiarisce questo aspetto. 

I calcoli delle vie urinarie possono essere composti da:

  • Ossalato di Calcio;
  • Fosfato di Calcio;
  • Cistina;
  • Fosfato ammonio magnesiaco (struvite);
  • Acido urico. 

L’errata convinzione del contributo dell’acqua del rubinetto alla formazione dei calcoli urinari nasce proprio dalla presenza del “calcio”; la verità è che nell’acqua è effettivamente presente una elevata concentrazione di sali di calcio, ma si tratta di carbonato di calcio, un elemento chimico differente rispetto all’ossalato di calcio e al fosfato di calcio. 

Ma allora, quali sono le cause della calcolosi urinaria? Di fatto, in base alla composizione del calcolo è possibile individuare differenti cause

Ecco uno schema molto utile per capire meglio come si formano e perché.

Ossalato di CalcioIpercalciuria
Iperparatiroidismo
Ipocitraturia
Acidosi tubulare renale
Fosfato di CalcioIpercalciuria
Iperparatiroidismo
Ipocitraturia
Acidosi tubulare renale
CistinaCistinuria
Fosfato ammonio magnesiaco (struvite)Infezione delle vie urinarie causata da batteri ureasi-produttori
Acido uricopH delle urine < 5,5
Occasionalmente iperuricosuria

Un ruolo importante nello sviluppo delle condizioni che portano alla formazione dei calcoli urinari è svolto dalla familiarità. Infatti, se in famiglia c’è un soggetto che soffre o ha sofferto di calcolosi urinaria, il rischio di svilupparla negli altri familiari aumenta in modo considerevole

Quali sono i sintomi

In alcuni casi i calcoli urinari non provocano dolore o fastidio evidente, ma quando questi irritano le pareti della vescica o ostruiscono il flusso di urina, allora si possono manifestare alcuni sintomi.

I principali sono i seguenti: 

  • dolore addominale inferiore;
  • dolore durante la minzione;
  • minzione frequente;
  • difficoltà a urinare o flusso urinario interrotto;
  • sangue nelle urine;
  • urina torbida o insolitamente scura.

In presenza di uno o più sintomi, è fondamentale rivolgersi a un medico per eseguire una diagnosi e stilare una terapia da seguire. 

Come si diagnostica una calcolosi urinaria

Il primo campanello d’allarme in genere consiste nel dolore provato dal paziente durante la minzione, che lo spinge a rivolgersi al proprio medico o, nei casi più intensi, a recarsi al pronto soccorso. 

Accade molto spesso, ad esempio, in presenza di coliche renali molto dolorose.  

In ogni caso, il dolore potrebbe anche essere causato da altre condizioni, ad esempio una appendice infiammata, una peritonite, una colecistite, per questo è essenziale fare degli accertamenti

Per eseguire una diagnosi di calcolosi urinaria il medico può avvalersi di vari strumenti, tra cui la diagnosi clinica differenziale, l’esame delle urine e la diagnostica per immagini (principalmente TC spirale senza mezzo di contrasto). 

Se la diagnosi viene confermata, potrebbe essere utile eseguire un’analisi dei calcoli (magari aspettando l’espulsione spontanea), al fine di stabilirne la composizione e, di conseguenza, anche la possibile causa. 

Come si cura la calcolosi urinaria

In genere, si cerca di ottenere l’espulsione dei calcoli e dei sedimenti presenti nelle urine attraverso la minzione in modo spontaneo. 

Per ottenere questo risultato, si raccomanda al paziente di bere molti liquidi, così da favorire la dissoluzione dei depositi di calcio o altri minerali, liberandosi attraverso le urine. Per accelerare il processo, il medico potrebbe prescrivere l’assunzione di alfa-bloccanti come la tamsulosina

Se in questo modo non si riesce a risolvere il problema e ad alleviare il dolore nel paziente, si presentano altre due opzioni: 

  • rottura dei calcoli: con il paziente sedato, viene inserito nella vescica un tubicino dotato di una telecamera all’estremità per consentire al medico di vedere la pietruzza. Quindi, un laser, un ultrasuono o un altro dispositivo rompe il calcolo in piccoli pezzi e li elimina dalla vescica;
  • intervento chirurgico: a volte i calcoli alla vescica sono grandi o troppo difficili da rompere. In questi casi, il medico li rimuoverà chirurgicamente.

Sarà il medico a stabilire quale terapia o procedura impiegare, a seconda delle condizioni del paziente. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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