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Come si esegue una artrografia

Come si esegue una artrografia

In presenza di alcuni sintomi specifici, il medico potrebbe raccomandare una artografia. Vediamo insieme in cosa consiste. Intro. 

Le articolazioni sono spesso soggette a sollecitazioni eccessive, fratture, lesioni tendinee, in particolare quando l’età avanza e si iniziano a registrare i primi danni dell’osteoporosi e dell’artrite. 

Purtroppo, non sempre la radiografia è sufficiente a ottenere un’immagine abbastanza dettagliata da giungere a una diagnosi corretta, per questo motivo il medico può prescrivere una artrografia

Si tratta, semplificando, di una radiografia alle articolazioni eseguita dopo aver iniettato un liquido di contrasto, che serve proprio a ottenere immagini più nitide e dettagliate. 

Vediamo cos’è una artrografia, come si esegue, quando eseguirla, quali sono i possibili rischi e come prepararsi in modo adeguato. 

Cos’è una artrografia

Come anticipato, l’artrografia è un tipo di test di imaging utilizzato per esaminare un’articolazione, come la spalla, il ginocchio o l’anca, quando una radiografia “tradizionale” non è in grado di mostrare i dettagli necessari della struttura e della funzione articolare.

Durante una artrografia viene iniettato, direttamente nell’articolazione, un mezzo di contrasto, attraverso un ago lungo e sottile, dopodiché vengono eseguite una serie di lastre con l’articolazione in varie posizioni. 

In alcuni casi, può essere utilizzata anche la fluoroscopia, la TAC o la risonanza magnetica in alternativa ai raggi X, per ottenere immagini migliori dell’articolazione.

Sebbene l’artrografia sia più comunemente utilizzata per esaminare le articolazioni del ginocchio e della spalla, può essere utilizzata anche per esaminare altre articolazioni, come il polso, la caviglia, l’anca o il gomito.

Quando eseguire una artrografia

Trattandosi di un esame dedicato alle articolazioni, è evidente che il medico può raccomandare una artrografia in presenza di determinati sintomi che le coinvolgono, come: 

  • uno stato dolore persistente e inspiegabile; 
  • disagio; 
  • perdita di movimento;
  • cambiamenti nel modo in cui funziona l’articolazione. 

Altre motivazioni che potrebbero rendere necessario sottoporsi a questo tipo di accertamento sono: 

  • per trovare problemi nei tessuti molli dell’articolazione, come legamenti, tendini, cartilagine e capsule articolari;
  • per verificare la presenza di danni da lussazioni ripetute dell’articolazione;
  • per controllare le articolazioni protesiche;
  • per cercare corpi sciolti nelle articolazioni.

Sarà il medico a valutare l’opportunità o meno di eseguire una artrografia. 

Quali sono i rischi di questo esame?

Le radiografie presentano rischi molto rari, legati essenzialmente all’esposizione ai raggi X, che ricordiamo essere comunque emessi in bassissime quantità. Ovviamente, se ci si sottopone a numerosi esami simili in un lasso di tempo breve, è opportuno tenerne presente e parlarne con il medico per valutare il da farsi. 

A rendere l’artrografia un po’ più delicata rispetto ad una radiografia tradizionale è la presenza del mezzo di contrasto, che potrebbe provocare una reazione allergica, sebbene risulti molto rara in quanto il liquido non viene iniettato in vena ma direttamente nell’articolazione.

Ad ogni modo, è fondamentale informare il medico di eventuali allergie a farmaci, coloranti di contrasto, anestesia locale, iodio o lattice

Un altro potenziale rischio, anch’esso raro, consiste nell’infezione e nel sanguinamento nel sito dell’ago in cui viene iniettato il mezzo di contrasto.

L’artrografia non è raccomandata per le persone con artrite attiva o infezioni articolari.

Le donne in gravidanza devono valutare il da farsi con il proprio medico e con il ginecologo, in quanto l’esposizione alle radiazioni durante la gravidanza può portare a difetti alla nascita. Se è necessario sottoporsi a un esame artrografico, verranno prese precauzioni speciali per ridurre l’esposizione alle radiazioni del feto.

Preparazione e post esame

Sottoporsi a una artrografia non richiede una specifica preparazione, se si esclude il colloquio con il medico in merito alla propria anamnesi, eventuali allergie, patologie particolari, stato di gravidanza. 

È utile indossare abiti comodi e larghi e lasciare oggetti di valore a casa.

Se, per eseguire l’esame, si dovesse utilizzare una risonanza magnetica o una TAC, e si soffre di paura degli spazi ristretti e chiusi, è possibile richiedere e ottenere una medicina per calmarsi. In questo caso, è necessario presentarsi a stomaco vuoto e non bere per alcune ore prima del test.

Dopo l’artrografia – che ricordiamo prevedere l’iniezione di un mezzo di contrasto direttamente nell’articolazione da analizzare – è normale avvertire dolore, gonfiore o una sensazione di pienezza intorno all’articolazione. Il medico dirà cosa prendere per alleviare questo dolore.

Di solito viene chiesto di tenere a riposo l’articolazione per alcune ore dopo l’esame. Se si avverte dolore, è opportuno evitare di sollevare pesi o fare esercizi intensi per alcuni giorni.

Inoltre, è normale che ci siano dei clic nell’articolazione per 1 o 2 giorni.

In caso di febbre, arrossamento, gonfiore, sanguinamento, drenaggio o aumento del dolore nel punto in cui è entrato l’ago, dolore o gonfiore intorno all’articolazione che dura più di 1 o 2 giorni, è importantissimo informare il medico.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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