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Cosa sono i livelli essenziali di assistenza in sanità (LEA)

livelli essenziali di assistenza

Cosa sono i livelli essenziali di assistenza sanitaria e quali novità sono state introdotte con il DPCM 12 gennaio 2017? Scopriamolo insieme. Intro.  

Il 18 marzo 2017 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 contenente i nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA).

Si tratta di una novità molto attesa, dopo 16 anni dalla definizione dei LEA in ambito sanitario, avvenuta con il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 29 novembre 2001, con il quale fu definito un classificatore e nomenclatore delle prestazioni sanitarie sulla base della loro erogabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale.

Cosa sono i Livelli essenziali di assistenza sanitaria e quali novità sono state introdotte? Scopriamolo insieme.

Livelli essenziali di assistenza: cosa sono

I livelli essenziali di assistenza indicano le prestazioni erogate dal piano sanitario del SSN, ovvero tutti i servizi ai quali i cittadini possono accedere gratuitamente, o attraverso il pagamento di un ticket, presso le strutture pubbliche e convenzionate presenti sul territorio.

Non tutte le prestazioni sanitarie sono riconosciute come LEA, ma solo quelle che “presentano, per specifiche condizioni cliniche, evidenze di un significativo beneficio in termini di salute individuale o collettiva, a fronte delle risorse impiegate”.

Come indicato nel testo del decreto, i LEA vengono garantiti dal SSN attraverso l’intervento di:

  • soggetti erogatori pubblici: rientrano in questa categoria le  aziende sanitarie e ospedaliere, le aziende ospedaliero-universitarie, gli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) pubblici;
  • soggetti privati equiparati:  IRCCS privati, ospedali classificati;
  • soggetti privati accreditati: tutte quelle strutture private con le quali le Regioni stipulano accordi e contratti.

Livelli essenziali di assistenza: quali sono

Come accennato in precedenza, il testo del decreto specifica quali sono le prestazioni sanitarie riconosciute come livelli essenziali di assistenza, e lo fa seguendo una classificazione che riportiamo di seguito.

Assistenza sanitaria collettiva in ambienti di vita e di lavoro

Rientrano in questa categoria tutte le attività essenziali di prevenzione collettiva o individuale, come la tutela dagli effetti dell’inquinamento, dai rischi legati agli infortuni sul luogo di lavoro, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce.

Assistenza distrettuale

Tutte quelle attività e servizi sanitari e sociosanitari diffusi sul territorio, dalla medicina di base all’assistenza farmaceutica, dalla specialistica e diagnostica ambulatoriale alla fornitura di protesi ai disabili, dalla assistenza domiciliare agli anziani e ai malati gravi ai servizi territoriali consultoriali, alle strutture semiresidenziali e residenziali.

Assistenza ospedaliera

Con assistenza ospedaliera ci si riferisce all’assistenza sanitaria offerta in pronto soccorso, durante un ricovero ordinario, in day hospital e day surgery, in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione.

Livelli essenziali di assistenza: definizione delle tariffe

I livelli essenziali di assistenza indicano, come abbiamo visto, tutte le prestazioni sanitarie offerte dal SSN gratuitamente o in compartecipazione delle spese,ma come vengono determinate le tariffe da applicare ai servizi erogati?

La definizione delle tariffe risale al 1992, quando fu approvato il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, che recava indicazioni destinate al riordino della disciplina in materia sanitaria.

Il sistema è stato sviluppato intorno al costo della singola prestazione erogata, e prevede tre tipologie di tariffe:

  • tariffe nazionali, stabilite dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Economia;
  • tariffe regionali, stabilite dalle singole regioni;
  • tariffe utilizzate per la “compensazione della mobilità interregionale” (TUC, Tariffa Unica Convenzionale). Queste tariffe si riferiscono esclusivamente ai ricoveri.

Nel 2012 si è attivato un processo di razionalizzazione delle spese nell’ambito sanitario, attraverso il decreto legge 95/2012, che ha introdotto delle “disposizioni urgenti per l’equilibrio del settore sanitario e  misure di governo della spesa farmaceutica”, indicate nel Titolo IV.

In sintesi, il Governo ha disposto la determinazione di una tariffa massima rimborsabile a carico del SSN. Superata questa somma, la restante parte resterà a carico della Regione che ha applicato una tariffa più elevata.

Le tariffe sono state recentemente aggiornate con il DPCM 12 gennaio 2017, tramite la pubblicazione di un nuovo nomenclatore dell’assistenza specialistica ambulatoriale, che include prestazioni tecnologicamente avanzate ed elimina quelle ormai obsolete.

Nuovi livelli essenziali di assistenza

La pubblicazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza, dopo 16 anni dalla loro introduzione in ambito sanitario, è stata presentata dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin come un “passaggio storico per la Sanità italiana”.

Le principali novità introdotte dal DPCM 12 gennaio 2017 sono le seguenti:

  • aggiornamento del nomenclatore della specialistica ambulatoriale;
  • aggiornamento del nomenclatore dell’assistenza protesica;
  • aggiornamento degli elenchi di malattie rare, croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dal ticket;
  • introduzione di nuovi vaccini e individuazione di nuovi destinatari;
  • aggiornamento della lista delle prestazioni che il SSN offre gratuitamente a coppie e donne in epoca preconcezionale, e in gravidanza e in puerperio;
  • introduzione dello screening neonatale per sordità congenita e cataratta congenita, ed estensione dello screening neonatale per diverse malattie metaboliche ereditarie a tutti i nuovi nati;
  • inserimento dell’endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti, con conseguente esenzione per i pazienti;
  • trasferimento della celiachia dall’elenco delle malattie rare all’elenco delle malattie croniche;
  • aggiornamento dei LEA per la diagnosi precoce, la cura e il trattamento individualizzato dei disturbi dello spettro autistico;
  • inserimento nella specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni necessarie per la procreazione medicalmente assistita, omologa ed eterologa, fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero.

Per un quadro più completo dei nuovi livelli essenziali di assistenza, ti invitiamo a consultare le slide del Ministero della Salute, che trovi cliccando qui.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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