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Contratto Nazionale multiservizi: cosa prevede e chi deve siglarlo

contratto collettivo nazionale multiservizi

In cosa consiste il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi? Intro. 

Determinati contratti di lavoro, in Italia, sono regolamentati attraverso i cosiddetti CCNL, acronimo di Contratto collettivo nazionale di lavoro. Rientra in questa fattispecie il contratto nazionale multiservizi.

Con CCNL si intende una tipologia contrattuale frutto degli accordi tra le associazioni datoriali e le parti sindacali, in modo da tutelare gli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti.

Essendo un settore molto complesso – minacciato da contratti non regolari – anche le imprese multiservizi devono attenersi al Contratto Nazionale in fase di assunzione di lavoratori dipendenti, quadri, manager e dirigenti.

In cosa consiste e cosa prevede? Scopriamo insieme.

Contratto Nazionale Multiservizi: chi lo ha stipulato

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi – questo il nome completo – è stato sottoscritto, in rappresentanza dei datori di lavoro, da:

  • ANIP Confindustria: Associazione Nazionale delle Imprese di Pulizia e Servizi Integrati;
  • Legacoop Servizi: associazione di rappresentanza delle cooperative, delle imprese e degli enti che operano nel settore dei servizi aderenti alla Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue;
  • ConfCooperative Federlavoro e Servizi: organizzazione di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali;
  • AGCI Servizi: associazione generale cooperative italiane;
  • Unionservizi Confapi: confederazione italiana della piccola e media industria privata.

e, in rappresentanza dei lavoratori, dalle organizzazioni sindacali:

  • FILCAMS-CGIL: Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Turismo e Servizi;
  • FISASCAT-CISL: Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali, Affini e del Turismo;
  • UILTRASPORTI-UIL: Unione Italiana dei Lavoratori dei Trasporti.

CCNL Multiservizi: linee generali

Come si legge nel testo ufficiale – che puoi scaricare qui – il contratto nazionale multiservizi ha come scopo quello di disciplinare

“in maniera unitaria per tutto il territorio della Repubblica Italiana i rapporti di lavoro tra le aziende del settore imprese di pulizia e servizi integrati/multiservizi ed il relativo personale dipendente”.

Come prima cosa, nel contratto si precisa la natura complessa delle imprese multiservizi, che vanno via via evolvendosi col tempo, integrando sempre più servizi da offrire a privati, aziende ed enti pubblici.

In tal senso, si è proceduto con l’elenco delle attività alle quali si applica il contratto, che vanno dai tradizionali servizi di pulimento, disinfezione, sanificazione, disinfestazione e derattizzazioni, a servizi più eterogenei, legati a settori come la ristorazione, le fiere, la gestione aziendale e così via.

Il testo procede indicando le modalità di gestione dei rapporti con le associazioni sindacali e gli assetti contrattuali.

Questi ultimi prevedono premi di risultato“strettamente correlate ad obiettivi e risultati conseguiti con la realizzazione di programmi concordati tra le Parti, aventi per obiettivo, ad esempio, incrementi di rendimento, produttività, efficienza, efficacia, competitività e qualità” – e altri istituti riconducibili luogo ad incrementi di produttività, come gli straordinari, turni di lavoro, lavoro notturno, etc.

Come ogni CCNL, poi, indica i livelli contributivi, le tipologie di contratti che possono essere stipulati, e un’attenzione particolare allo spinoso argomento delle gare d’appalto, a cui abbiamo già accennato in un articolo del nostro blog dedicato all’apertura di una impresa multiservizi.

Contratto Nazionale Multiservizi: il welfare contrattuale

Il CCNL multiservizi ha introdotto anche alcune misure molto interessanti, come la previdenza complementare e l’assistenza sanitaria integrativa, regolamentati rispettivamente dall’articolo 54, 66 e 69.

Articolo 54: previdenza complementare

La previdenza complementare è prevista solo per i lavoratori assunti con contratti di lavoro a tempo indeterminato.

L’iscrizione è volontaria, tramite il meccanismo del silenzio-assenso. Purtroppo, la stragrande maggioranza dei lavoratori del settore multiservizi ha sottoscritto un piano di previdenza complementare senza esserne a conoscenza, a causa della mancata comunicazione da parte dei datori di lavoro in fase di assunzione.

Si consiglia, quindi, di verificare la presenza di contributi ad un fondo sanitario in busta paga.

Il contributo è misto azienda/lavoratore, secondo questo sistema:

  • l’1%, a carico dell’azienda;
  • l’1%, a carico del lavoratore;
  • il T.F.R. maturato nel corso dell’anno dai lavoratori interessati secondo le normative di legge vigenti.

Articolo 66: Organismo Paritetico Nazionale di Settore – O.N.B.S.I.

L’ente bilaterale O.N.B.S.I., tra l’altro, promuove iniziative in materia di formazione e qualificazione professionale anche in collaborazione con le Regioni e gli altri Enti competenti.

Oltre a ciò, offre corsi di riqualificazione per il personale interessato da processi di ristrutturazione e riorganizzazione che comportino la cessazione o la sospensione del rapporto di lavoro.

La contribuzione su tutto il territorio nazionale è così strutturata:

  • Euro 0,50 al mese a carico dell’impresa;
  • Euro 0,50 al mese a carico del lavoratore.  

Il contributo sarà in forma ridotta (Euro 0,25) in caso di part-time inferiore alle 20 ore.

L’O.N.B.S.I. ha anche il compito di incentivare la nascita di organismi territoriali di cui sostiene finanziariamente la gestione con il ristorno del 70% della contribuzione incassata per il territorio relativo.

Articolo 69: Assistenza Sanitaria Integrativa

L’introduzione dell’assistenza sanitaria integrativa è frutto del rinnovo contrattuale del maggio 2011, ed è uno dei punti più importanti ma, al tempo stesso, meno comunicati ai lavoratori e ai datori di lavoro.

L’assistenza sanitaria integrativa non è sostitutiva del servizio sanitario nazionale, e viene gestita attraverso un unico Fondo, il Fondo Asim, che opera nell’interesse del lavoratore.

La sottoscrizione del piano sanitario integrativo è obbligatoria, ed è importante che il lavoratore sia messo al corrente di quali sono i servizi ai quali può avere accesso tramite il Fondo.

Per approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere il nostro articolo nel quale spieghiamo cos’è e a cosa serve un fondo di assistenza sanitaria integrativa. 

Fondo ASIM