I dati presentati dal Dott. Marco Vecchietti in occasione del Welfare Day sottolineano le difficoltà degli italiani nel sostenere le spese per le cure dentali. Approfondiamo insieme. Intro.
Durante il Welfare Day, svoltosi a Roma lo scorso 13 giugno, abbiamo trovato ricca di dati interessanti la presentazione del Dott. Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di RBM Assicurazione Salute.
In particolare, la presentazione di Vecchietti riporta un grafico che ha catturato la nostra attenzione.
Questo.
Abbiamo già affrontato, in un precedente articolo, il grave fenomeno della rinuncia alle cure, e questo grafico ci consente di fare qualche considerazione aggiuntiva in merito.
Indice dei Contenuti
Gli italiani rinunciano alle cure dentali
All’interno del bilancio di una famiglia media italiana, la salute dentale rappresenta un capitolo di spesa molto consistente, in alcuni casi quasi insostenibile.
In effetti, il SSN non offre una copertura soddisfacente in termini di cure odontoiatriche, rendendo praticamente impossibile evitare il ricorso ad un dentista privato.
Il fatto stesso che le risorse impiegate dai fondi sanitari per erogare questa categoria di prestazioni siano considerate dalla normativa quelle “integrative al SSN”, ne è una conferma.
Il risultato, evidenziato dai dati, è l’elevata percentuale di cittadini che rinunciano o rimandano le cure dentali, principalmente per motivi economici.
Il 23% degli italiani, infatti, rinuncia alle cure odontoiatriche. Tradotto in termini più comprensibili, si tratta di una persona su 4 che non può permettersi di andare dal dentista.
Stiamo parlando di un fenomeno molto preoccupante, perché dalle cure odontoiatriche non dipende solo la salute dentale, ma il benessere generale dell’individuo.
Sono molteplici, infatti, le patologie collegate a problemi di natura dentale, e rimandare o rinunciare alle cure odontoiatriche non fa altro che innescare un circolo vizioso molto pericoloso.
L’odontoiatria è la principale spesa sanitaria privata degli italiani
La presentazione del Dott. Vecchietti continua riportando un ulteriore grafico, relativo alla Spesa Sanitaria Privata Totale, divisa per Tipologia.
L’odontoiatria – in quanto prestazione ambulatoriale tra le meno erogate dal SSN – rappresenta la principale spesa sanitaria effettuata dal cittadino verso i privati, se si esclude quella destinata all’acquisto di farmaci (26%).
Il 22% delle spese destinate dai cittadini alla sanità privata riguarda le cure odontoiatriche, per un totale di oltre 23 milioni di prestazioni.
In media, un cittadino italiano spende circa € 600 all’anno per cure dentali, molto di più di altre prestazioni.
Il ruolo dei Fondi Sanitari Integrativi
La tutela della salute è un diritto fondamentale per ogni individuo. L’assistenza sanitaria integrativa concorre quale elemento importante per assicurare anche ai più deboli l’esigibilità di questo diritto.
È ormai evidente lo stato di difficoltà nel quale versa il SSN, così come lo è la sempre maggiore richiesta di prestazioni sanitarie da parte di una popolazione che invecchia sempre di più.
La possibilità di usufruire delle prestazioni coperte dal piano sanitario del Fondo rappresenta, soprattutto per i redditi più bassi, un ottimo strumento integrativo, per evitare la rinuncia o il rinvio di cure. Non è un caso, infatti, che gli ultimi dati rilevino che il 7% degli italiani paga le cure con il welfare contrattuale.
I dati presentati durante il Welfare Day sembrano confermare questa tesi.
Dei circa € 600,00 spesi dai cittadini per le cure odontoiatriche su base annuale, infatti, l’intermediazione di un Fondo Integrativo consente il rimborso di più del 50%.
Anche i dati ASIM testimoniano che più di un quinto delle prestazioni erogate ai propri iscritti sono relative a cure odontoiatriche.
Conclusioni
La presentazione del Dott. Vecchietti non fa altro che confermare quanto spiegato in numerosi articoli qui sul nostro blog: la sanità integrativa non è un vezzo per pochi eletti, ma una necessità per i cittadini e i lavoratori italiani.
Per questa ragione, è importante lavorare nella direzione di una maggiore integrazione, salvaguardando la salute degli italiani e alleggerendo il SSN, al limite del collasso.