I fondi negoziali sono una particolare forma di pensione complementare, con determinati requisiti e rivolta ad una precisa categoria di lavoratori e datori di lavoro.
In un precedente articolo ti abbiamo parlato dei fondi pensione, indicando le varie forme di pensione complementare previste dal nostro ordinamento giuridico, che ti elenchiamo qui per completezza d’informazione:
- Fondi pensione negoziali;
- Fondi pensione aperti;
- Piani Individuali Pensionistici di tipo assicurativo (PIP);
- Fondi pensione preesistenti.
In questo articolo, cercheremo di approfondire il tema dei fondi negoziali, per meglio comprendere cosa sono, come funzionano e chi può aderirvi.
Indice dei Contenuti
Fondi negoziali: cosa sono
I fondi negoziali sono – secondo la definizione fornita dal COVIP, la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensioni – “forme pensionistiche complementari istituite dai rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito della contrattazione nazionale, di settore o aziendale”.
Cosa vuol dire?
Che i fondi pensione negoziali si rivolgono solo a lavoratori e datori di lavoro iscritti ad un CCNL che ne consente l’iscrizione, oppure impiegati in settori o aziende che ne hanno uno di riferimento.
Rientrano nella categoria dei fondi negoziali anche i fondi pensione cosiddetti territoriali, validi solo per chi vive in un determinato territorio o area geografica, come ad esempio il Fopadiva, il Fondo per i lavoratori della Regione Val D’Aosta.
Fondi negoziali: come si aderisce
L’adesione ad un fondo pensionistico complementare varia a seconda della propria condizione lavorativa e dal tipo di fondo pensione al quale si intende iscriversi.
Nel caso di un fondo negoziale (o chiuso), il lavoratore può aderire con un’azione collettiva, versando il contributo previsto dal proprio contratto di lavoro.
In questo caso, il datore di lavoro ha l’obbligo di versare un contributo al fondo negoziale al quale il lavoratore ha aderito, consentendo a quest’ultimo di aumentare i versamenti e ottenere una pensione complementare più alta.
Prima di aderire ad un fondo pensione complementare, quindi, devi assicurarti che il tuo contratto di lavoro, la Regione nella quale risiedi o la tua azienda non prevedano l’iscrizione ad un fondo negoziale, in modo da evitare di investire i tuoi soldi in modo poco oculato.
Come funzionano i fondi negoziali
Una volta aderito ad un fondo negoziale, quello previsto dalla tua condizione lavorativa, devi provvedere alla tua contribuzione.
La contribuzione ad un fondo pensione negoziale è formata da tre elementi:
- il tuo contributo diretto, il cui importo minimo è stabilito dagli accordi collettivi vigenti. Se vuoi, però, puoi anche versare somme maggiori, in modo da aumentare la pensione complementare che riceverai;
- la quota di TFR, se decidi di destinarla ad un fondo pensionistico complementare;
- il contributo del tuo datore di lavoro.
Al raggiungimento dell’età pensionabile, puoi richiedere di riscattare la tua pensione complementare sotto forma di rendita mensile, integrando la pensione obbligatoria.
Volendo, puoi richiedere la liquidazione in un’unica soluzione pari a massimo il 50%, laddove tu avessi altre necessità personali a cui assolvere.
La pensione complementare è reversibile, sia nei confronti del coniuge che di un’altra persona da te indicata.
Fondi di previdenza integrativi per il CCNL Multiservizi
Abbiamo detto, nella parte iniziale dell’articolo, che i fondi negoziali si applicano agli iscritti ad un CCNL. Nel caso del contratto collettivo multiservizi, esistono tre fondi di previdenza complementare:
Conclusioni
La pensione complementare rappresenta un concreto sostegno economico dopo una vita di lavoro e sacrificio, ancora più importante in un momento in cui la previdenza sociale inizia a dare segni di cedimento e di grossa difficoltà.
Verifica la presenza di un fondo negoziale previsto dal tuo CCNL o dagli accordi collettivi di settore o aziendale, e informati sulle procedure di adesione.