ob

Glaucoma: tipi, sintomi, cause, diagnosi, terapia

Glaucoma tipi sintomi cause diagnosi terapia

Il glaucoma colpisce più di 60 milioni di persone in tutto il mondo, compromettendo seriamente la qualità della loro vita. Approfondiamo insieme. Intro. 

Il glaucoma è una malattia oculare subdola, che può svilupparsi senza sintomi evidenti, rendendo la diagnosi precoce difficile ma fondamentale per prevenire la perdita della vista. 

Come vedremo più nel dettaglio, questa patologia colpisce il nervo ottico, responsabile della trasmissione delle informazioni visive al cervello, in maniera progressiva e, se non trattata, può portare alla cecità.

Secondo gli ultimi dati disponibili (2019), riportati all’interno del World Report on Vision dell’Organizzazione Mondiale di Sanità, il glaucoma colpisce circa 64 milioni di persone in tutto il mondo, posizionandosi come una delle principali cause di disabilità visiva dopo la cataratta

Secondo le stime, però, i numeri sono destinati ad aumentare, raggiungendo addirittura i 95.4 milioni di pazienti nel 2030.

glaucoma diffusione

In Italia si stima che circa un milione di persone ne siano colpite, di cui circa la metà non ne è a conoscenza.

Come accennato all’inizio, infatti, il glaucoma ha un decorso iniziale solitamente asintomatico, ecco perché moltissime persone ne sono affette senza saperlo

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è il glaucoma, quali sono i sintomi, le cause, i fattori di rischio e le opzioni di trattamento disponibili oggi. 

Cos’è il glaucoma?

Con il termine glaucoma si indica un gruppo di disturbi oculari caratterizzati dal danno progressivo del nervo ottico, che spesso, ma non sempre, è associato a un’elevata pressione oculare, e porta alla perdita irreversibile della vista

Questa condizione si manifesta quando si verifica uno squilibrio tra la produzione e il drenaggio del liquido oculare (umore acqueo), che aumenta la pressione oculare fino a valori pericolosi. 

Cosa succede? L’umor acqueo, che irrora l’occhio, viene prodotto dal corpo ciliare posto dietro l’iride e passa attraverso la pupilla nella porzione anteriore dell’occhio, dove esce nei canali di drenaggio tra iride e cornea. Se questi canali si ostruiscono, il liquido non può lasciare l’occhio, anche se nuovo liquido viene prodotto. Di conseguenza, la pressione intraoculare aumenta e, quando diventa così alta che il nervo ottico non è più in grado di tollerarla, si verifica un danno al nervo ottico, causando il glaucoma.

Per approfondire, consigliamo la visione del video pubblicato sul sito del Manuale MSD, disponibile qui

Tipi di glaucoma

Esistono diverse forme di glaucoma, ma la maggior parte rientra in due categorie principali, le seguenti:

  • glaucoma ad angolo aperto: è la forma più comune. In questo tipo di glaucoma, i canali di drenaggio degli occhi si ostruiscono gradualmente con depositi microscopici nel corso di diversi mesi o anni. La pressione intraoculare sale lentamente, poiché il liquido viene prodotto a velocità normale, ma drenato più lentamente;
  • glaucoma ad angolo chiuso: è meno comune del precedente. In questo caso, i canali di drenaggio negli occhi si ostruiscono o si coprono perché l’angolo tra iride e cornea è troppo acuto. Il blocco può essere improvviso (glaucoma ad angolo chiuso acuto) o graduale (glaucoma ad angolo chiuso cronico). Se il blocco è improvviso, la pressione intraoculare aumenta rapidamente. Se il blocco è graduale, la pressione intraoculare aumenta lentamente.

Oltre a questi due tipi principali, esistono altre forme di glaucoma, come il glaucoma secondario e il glaucoma congenito:

  • glaucoma secondario: si verifica principalmente in seguito ad alcune malattie come il diabete, l’ipertensione arteriosa, ma anche come conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci, di alcune patologie tumorali oculari o endocraniche, malattie proliferative ed emorragiche, oppure di ferite e traumi;
  • glaucoma congenito: interessa neonati o bambini molto piccoli ed è causato da un’anomalia dell’occhio presente alla nascita. Si tratta di una patologia molto rara, che colpisce, secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, circa 1 bambino su 30.000 nati.

Quali sono i sintomi del glaucoma?

Abbiamo visto che il glaucoma si manifesta in diverse forme, e ognuna di esse presenta sintomi specifici

Vediamo, quindi, quali sono i sintomi divisi per tipologia di glaucoma.

1. Glaucoma ad angolo aperto

Il glaucoma ad angolo aperto rappresenta la forma più diffusa di questo disturbo oculare, ed è caratterizzato da:

  • assenza di sintomi nelle fasi iniziali: il glaucoma ad angolo aperto progredisce molto lentamente e, nelle sue fasi iniziali, non presenta sintomi evidenti;
  • perdita della vista periferica: uno dei primi segni del glaucoma ad angolo aperto è la perdita graduale della vista periferica (laterale), della quale ci si accorge molto spesso solo quando diventa più grave;
  • visione a tunnel: man mano che la malattia progredisce, la perdita della vista periferica peggiora e si inizia a sperimentare una cosiddetta “visione a tunnel”, cioè si vede chiaramente solo ciò che si trova direttamente di fronte al soggetto;
  • difficoltà a guidare, leggere o salire le scale: la perdita della vista periferica può rendere difficili attività quotidiane come guidare, leggere o salire le scale.

Per capire meglio come vede un soggetto affetto da questo disturbo, riportiamo una rappresentazione grafica presente nell’opuscolo della IAPB Italia Onlus, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità sezione italiana.

glaucoma

2. Glaucoma ad angolo chiuso (acuto e cronico)

Il glaucoma ad angolo chiuso si può presentare in due modalità, quella acuta e quella cronica, ovvero come evento improvviso e grave o come evoluzione progressiva e lenta. 

Nel primo caso, va inteso e gestito come un’emergenza medica, che richiede un trattamento immediato per prevenire la perdita della vista. I sintomi compaiono rapidamente e includono:

  • dolore intenso e improvviso all’occhio;
  • mal di testa;
  • nausea e vomito;
  • arrossamento dell’occhio;
  • vista offuscata;
  • visione di aloni intorno alle luci;
  • perdita della vista.

Nella forma cronica, invece, può presentare sintomi simili a quello ad angolo aperto, come ad esempio:

  • arrossamento oculare;
  • fastidio;
  • vista offuscata;
  • mal di testa che migliora con il sonno.

3. Glaucoma secondario

Come spiegato, il glaucoma secondario è un disturbo le cui cause sono da individuare in altre condizioni mediche (es. diabete), trattamenti o traumi, e può manifestarsi con una visione offuscata e la percezione di aloni luminosi.

4. Glaucoma congenito

Il glaucoma congenito è una forma rara che colpisce i bambini, rendendo difficile la sua diagnosi.

I sintomi più comuni sono i seguenti:

  • occhi grandi e sporgenti (buftalmo);
  • lacrimazione eccessiva;
  • sensibilità alla luce (fotofobia);
  • occhi che si muovono a scatti;
  • occhi che appaiono acquosi;
  • strabismo.

La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire danni permanenti alla vista. Se si verifica uno qualsiasi dei sintomi sopra elencati, è importante consultare immediatamente un oculista.

Cause e fattori di rischio

Abbiamo spiegato che, di base, il glaucoma è causato da un danno al nervo ottico, che può essere dovuto a diversi fattori, ma il principale è, senza dubbio, la pressione intraoculare elevata

Non tutti coloro che hanno la pressione oculare elevata svilupperanno il glaucoma, e alcune persone con pressione oculare normale possono comunque sviluppare la malattia. La pressione oculare elevata senza danno al nervo ottico è chiamata ipertensione oculare. 

Oltre alla pressione alta, esistono molti altri fattori in grado di aumentare il rischio di sviluppare il glaucoma, tra cui:

  • età: il rischio aumenta con l’età, diventando più elevato dopo i 40 anni e soprattutto dopo i 60;
  • etnia: le persone di colore presentano un rischio maggiore rispetto alle persone di etnia caucasica;
  • familiarità: avere un familiare con il glaucoma aumenta il rischio di sviluppare la malattia;
  • malattie: il glaucoma secondario può essere causato da altre malattie oculari o sistemiche, come diabete, ipertensione arteriosa, uveite, retinopatia diabetica, tumori oculari, ecc…;
  • miopia o ipermetropia: le persone miopi hanno un rischio maggiore di sviluppare una forma di glaucoma ad angolo aperto, mentre gli ipermetropi quella ad angolo chiuso;
  • spessore corneale ridotto: una cornea sottile può aumentare il rischio;
  • uso a lungo termine di corticosteroidi: l’uso prolungato di farmaci corticosteroidi, sia per via orale che topica, può aumentare il rischio di glaucoma;
  • trauma o intervento chirurgico oculare: attività sportive come la boxe o il calcio possono essere la causa di glaucomi traumatici, ma anche sottoporsi a interventi chirurgici agli occhi può avere come effetto collaterale questo disturbo;
  • anomalie congenite: il glaucoma congenito è causato da anomalie nello sviluppo dell’occhio che impediscono il corretto drenaggio dell’umore acqueo.

È importante sottoporsi regolarmente a controlli oculistici, specialmente in presenza dei presenti fattori di rischio, per consentire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo che possono aiutare a prevenire la perdita della vista.

Come si effettua la diagnosi?

Abbiamo più volte sottolineato l’importanza della diagnosi precoce, evidenziando però le difficoltà di giungere a questo risultato a causa della natura spesso asintomatica della malattia nelle fasi iniziali

Inoltre, non esiste una prevenzione specifica per il glaucoma, anche se è possibile ridurre il rischio seguendo uno stile di vita sano, controllando le patologie croniche come diabete e ipertensione e sottoponendosi a regolari visite oculistiche, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di fattori di rischio.

Per diagnosticare il glaucoma, l’oculista effettua una visita oculistica completa che include diversi esami, tra cui i seguenti:

  • misurazione della pressione intraoculare (tonometria): questo esame, indolore e rapido, misura la pressione all’interno dell’occhio. Valori superiori a 21 mmHg sono generalmente considerati elevati e possono indicare un rischio di glaucoma;
  • esame del nervo ottico (oftalmoscopia): dopo aver dilatato le pupille con un collirio, l’oculista utilizza un oftalmoscopio per esaminare il nervo ottico e cercare eventuali danni;
  • esame del campo visivo (perimetria): questo esame valuta la visione periferica del paziente, e può rilevare eventuali aree di cecità o perdita della vista associabili a questo disturbo;
  • gonioscopia: l’oculista utilizza una lente speciale per visualizzare l’angolo tra l’iride e la cornea, dove l’umor acqueo drena dall’occhio. Questo esame aiuta a distinguere tra glaucoma ad angolo aperto e glaucoma ad angolo chiuso;
  • pachimetria: questo esame misura lo spessore della cornea. Una cornea sottile può essere un fattore di rischio per il glaucoma.

Oltre a questi esami standard, l’oculista può utilizzare altre tecnologie di imaging, come la tomografia a coerenza ottica (OCT), per ottenere immagini dettagliate del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose retiniche, aiutando a identificare i danni causati dal glaucoma.

L’oculista valuterà i risultati di tutti questi esami, insieme alla storia clinica del paziente e alla presenza di eventuali fattori di rischio, per formulare una diagnosi di glaucoma.

Quali sono le opzioni di trattamento?

Il trattamento del glaucoma si concentra principalmente sulla riduzione della pressione intraoculare, per prevenire ulteriori danni al nervo ottico e la perdita della vista. 

In base a fattori come il tipo di glaucoma, la gravità, l’età del paziente, le sue aspettative di vita e la presenza di altre condizioni oculari, l’oculista può valutare diverse opzioni di trattamento disponibili, tra cui le seguenti:

  • colliri: sono spesso la prima linea di trattamento per il glaucoma. Esistono diverse classi di colliri che agiscono in modi diversi per ridurre la pressione interna dell’occhio;
  • terapia laser: la più comune è la trabeculoplastica, una procedura che utilizza un laser per migliorare il drenaggio dell’umore acqueo attraverso il trabecolato, riducendo la pressione;
  • chirurgia: l’approccio principale consiste nella cosiddetta chirurgia filtrante, attraverso la quale si crea una nuova via di drenaggio per l’umore acqueo, bypassando i canali di deflusso ostruiti. Le due opzioni più diffuse sono la trabeculectomia e l’impianto di shunt, che consiste nell’inserimento di un piccolo dispositivo per drenare l’umore acqueo;
  • procedure a spessore parziale (MIGS): rimuovono solo una parte del sistema di drenaggio per migliorare il deflusso del liquido.

La terapia del glaucoma è un processo continuo che richiede un monitoraggio regolare da parte dell’oculista. È importante quindi seguire attentamente le istruzioni del medico e sottoporsi a controlli frequenti per garantire il successo del trattamento e prevenire la perdita della vista.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
Fondo ASIM