Tra gli accertamenti diagnostici in copertura con il Piano Sanitario del Fondo ASIM c’è anche la tonometria oculare. Vediamo insieme cos’è e a cosa serve. Intro.
La salute degli occhi è un aspetto cruciale del benessere generale, e la tonometria oculare svolge un ruolo fondamentale nella sua valutazione.
La pressione intraoculare, o pressione all’interno dell’occhio, è un indicatore chiave della salute oculare, con particolare importanza nella diagnosi e gestione del glaucoma, una delle principali cause di cecità nel mondo.
Ricordiamo agli iscritti che il Piano sanitario del Fondo ASIM prevede la copertura delle spese sostenute per sottoporsi a una tonometria oculare nell’ambito degli accertamenti diagnostici e delle visite specialistiche. Per tutti i dettagli, invitiamo a consultare il nostro sito web, cliccando qui.
Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è, come si esegue e a cosa serve la tonometria oculare per la misurazione della pressione interna dell’occhio.
Indice dei Contenuti
Cos’è la tonometria oculare
La tonometria oculare è un esame diagnostico non invasivo e indolore, effettuato in genere durante le visite oculistiche di routine, che permette di valutare la pressione interna dell’occhio, o tono oculare.
Questa pressione è misurata in millimetri di mercurio (mmHg) e può essere influenzata dallo spessore corneale.
Monitorare la pressione oculare è molto importante per la diagnosi di eventuali patologie come, ad esempio, il glaucoma.
Valori troppo alti di pressione intraoculare, infatti, possono provocare danni irreversibili al nervo ottico e causare anche la perdita della vista.
Tipi di tonometria
Esistono diversi metodi per misurare la pressione intraoculare; nello specifico, lo IAPB Italia onlus indica le seguenti tre tipologie di tonometria:
- tonometro a soffio (non a contatto);
- tonometro ad applanazione di Goldmann (a contatto);
- tonometro a rimbalzo.
Questi tre tipi di esame forniscono valutazioni della pressione intraoculare e vengono utilizzate in base alle esigenze specifiche del paziente e alle preferenze del medico.
1. Tonometro a soffio (non a contatto)
Si tratta di uno strumento innovativo per la misurazione della pressione all’interno dell’occhio, ma con una peculiarità: non richiede alcun contatto diretto con la superficie oculare, nota come cornea.
Il dispositivo è composto da una base robusta, dalla quale emerge un sottile puntatore che si avvicina con delicatezza all’occhio del paziente. In questo delicato processo, è fondamentale che il paziente mantenga lo sguardo fisso e gli occhi ben aperti.
Quando il puntatore si avvicina all’occhio, viene emesso un leggero getto d’aria verso la cornea. Questo flusso d’aria, con la sua delicatezza, esercita una lieve pressione sulla cornea stessa. Nel frattempo, un raggio di luce viene riflesso dalla cornea e captato da una sofisticata fotocellula, situata proprio sul puntatore.
La misurazione avviene in base al tempo necessario affinché la cornea possa “applanare” (diventare liscia, ndr) sotto l’effetto del flusso d’aria, il quale viene calibrato in relazione alla pressione intraoculare. I valori di pressione risultanti vengono immediatamente visualizzati su uno schermo digitale, integrato proprio sul puntatore.
Per garantire una precisione ottimale, è consueto eseguire più misurazioni, poiché possono variare leggermente tra loro.
L’aspetto più sorprendente di questa tecnica è la sua non invasività: non c’è alcun contatto diretto con la cornea, eliminando la necessità di anestesia topica e riducendo il rischio di infezioni oculari.
Grazie a questa caratteristica, lo strumento risulta particolarmente adatto per lo screening di massa della pressione intraoculare, offrendo un metodo efficace e sicuro per monitorare la salute degli occhi della popolazione.
2. Tonometro ad applanazione di Goldmann (a contatto)
Questo dispositivo è considerato lo standard nella misurazione della pressione intraoculare, grazie alla sua elevata precisione, seppur presenti alcune criticità.
La sua struttura è composta da un corpo contenente meccanismi simili a quelli di un bilancino, mentre la parte superiore presenta una sottile staffa metallica terminante con un cono semitrasparente.
Durante la procedura, l’oculista posiziona il cono a contatto con l’occhio del paziente, valutando la resistenza opposta dalla superficie oculare per determinare la pressione intraoculare.
Il paziente, seduto di fronte alla lampada a fessura, deve premere la fronte contro il poggia-fronte e mantenere lo sguardo dritto avanti a sé. Dopo l’instillazione di un anestetico topico e l’applicazione di un liquido colorante giallo (fluoresceina) nell’occhio, il cono viene illuminato con luce blu e avvicinato fino a toccare delicatamente la cornea.
Utilizzando una scala graduata, l’oculista ruota il dispositivo per registrare la pressione intraoculare. Questo metodo richiede il contatto diretto con la superficie oculare ed è pertanto eseguito esclusivamente da medici oculisti. È fondamentale disinfettare il cono luminoso prima di ogni misurazione o, se usa e getta, sostituirlo.
Durante la procedura, il paziente deve mantenere uno sguardo fisso e limitare il movimento delle palpebre per garantire la precisione della misurazione.
3. Tonometro a rimbalzo
Nella tonometria a rimbalzo si impiega una sonda leggerissima che entra in contatto con la cornea per un brevissimo istante. Questa sonda, di solito una piccola asticella plastica con una forma tondeggiante all’estremità, viene analizzata per i suoi parametri di movimento.
La decelerazione della sonda, al momento del contatto con la cornea, è direttamente correlata alla pressione all’interno dell’occhio. Se la pressione intraoculare è elevata, la sonda rallenta maggiormente poiché il bulbo oculare offre una maggiore resistenza.
Inoltre, maggiore è la pressione oculare, più breve sarà la durata del contatto tra la sonda e la cornea (e viceversa). I parametri di movimento della sonda vengono misurati indirettamente da un sistema di sensori magnetici che sfrutta l’induzione prodotta dalla sonda magnetica in movimento.
Va sottolineato che l’energia cinetica totale della sonda è estremamente bassa, pari a circa un microjoule, e solo una minima parte di questa viene assorbita dall’occhio. Questo rende il metodo sicuro ed efficace per la misurazione della pressione intraoculare, con un impatto minimo sul paziente.
A cosa serve misurare la pressione oculare?
Sottoporsi a una tonometria per misurare la pressione oculare è importante per diversi motivi, tra cui i seguenti.
- Diagnosi e monitoraggio del glaucoma: il glaucoma è una malattia degli occhi caratterizzata da danni al nervo ottico, spesso causati da un aumento della pressione intraoculare. Misurare la pressione oculare aiuta a diagnosticare il glaucoma nelle sue fasi iniziali e a monitorare la progressione della malattia nel tempo.
- Valutazione del rischio di glaucoma: le persone con una pressione intraoculare elevata sono a maggior rischio di sviluppare glaucoma. La misurazione della pressione oculare consente ai medici di identificare le persone a rischio e di monitorarle per prevenire lo sviluppo di danni al nervo ottico.
- Valutazione della salute degli occhi: la pressione intraoculare può variare a seconda di diversi fattori, come le condizioni meteorologiche della giornata, lo stress e altre condizioni mediche. Monitorare regolarmente la pressione oculare può aiutare a valutare la salute generale degli occhi e a individuare eventuali cambiamenti anomali che potrebbero indicare problemi di salute.
- Guida alle decisioni terapeutiche: le misurazioni della pressione oculare possono influenzare le decisioni terapeutiche per il trattamento del glaucoma e di altre condizioni oculari. Ad esempio, una pressione intraoculare elevata può richiedere l’uso di farmaci o procedure chirurgiche per ridurla e prevenire danni al nervo ottico.
In sintesi, misurare la pressione oculare è una parte cruciale della valutazione e della gestione della salute degli occhi, specialmente per individuare precocemente il glaucoma e prevenire la perdita della vista.
Pressione oculare: valori di riferimento
Il valore normale della pressione intraoculare può variare leggermente da persona a persona e può essere influenzato da diversi fattori, inclusi l’età, l’etnia e lo stato di salute generale degli occhi.
In linea generale, la pressione intraoculare normale è considerata essere compresa tra 10 e 21 millimetri di mercurio (mmHg),
Di conseguenza, si parla di pressione intraoculare alta quando il valore è superiore a 21 mmHg.
Questo range di valori è solo una guida generale, e può variare leggermente in base al metodo di misurazione utilizzato e ad altri fattori.
È importante sottolineare che la pressione intraoculare non è l’unico indicatore di salute degli occhi e che valori al di fuori di questo range non necessariamente indicano la presenza di una malattia oculare.
Tuttavia, valori costantemente superiori al range normale possono essere indicativi di condizioni come il glaucoma, mentre livelli anormalmente bassi possono essere associati a ipotensione oculare.
Pertanto, è importante consultare un oftalmologo per una valutazione accurata della pressione oculare e della salute degli occhi.