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Ecografia morfologica (o strutturale): a cosa serve e quando farla

Ecografia morfologica o strutturale a cosa serve e quando farla

L’ecografia morfologica, o strutturale, è uno degli esami più importanti da eseguire in gravidanza. Approfondiamo insieme. Intro. 

Durante la gravidanza è importante sottoporsi a numerosi esami e controlli, al fine di verificare lo stato di salute della futura mamma e del bambino. Tra questi esami ricopre un ruolo essenziale l’ecografia morfologica, anche nota come strutturale, da eseguire intorno al quinto mese di gestazione.   

Come vedremo più nel dettaglio, si tratta di un esame non invasivo, che consente di controllare lo sviluppo del feto e individuare eventuali anomalie congenite, seppur con alcuni limiti. 

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cos’è l’ecografia morfologica, a cosa serve, quando va eseguita, quali malattie può individuare e quali sono i limiti principali di questo esame. 

Cos’è l’ecografia morfologica?

L’ecografia morfologica, anche chiamata ecografia strutturale, è un esame prenatale non invasivo che permette di visualizzare il feto all’interno dell’utero materno

Questo esame è fondamentale durante la gravidanza perché consente di valutare in modo approfondito la morfologia del feto, ovvero la sua struttura anatomica. Lo scopo principale è quello di identificare o escludere la presenza di eventuali malformazioni congenite, anomalie dello sviluppo presenti alla nascita.

L’ecografia morfologica offre ai genitori la possibilità di vedere il loro bambino in utero e di ricevere rassicurazioni sul suo sviluppo. Grazie a questo esame, infatti, il ginecologo può fornire alla coppia informazioni dettagliate sullo stato di salute del feto e rispondere alle loro domande, contribuendo a rendere la gravidanza un’esperienza serena e consapevole.

È importante sottolineare, però, che l’ecografia morfologica è un esame di screening, non diagnostico. Ciò significa che fornisce informazioni importanti sullo sviluppo del feto, ma non può fornire una diagnosi definitiva di una malformazione. In caso di sospetto di anomalia, saranno necessari ulteriori accertamenti, come l’amniocentesi o la villocentesi, per confermare o escludere la diagnosi.

A cosa serve l’ecografia morfologica

Come accennato, l’ecografia morfologica è un esame di screening cruciale durante la gravidanza, finalizzato a valutare in dettaglio lo sviluppo del feto e a individuare eventuali anomalie strutturali. 

Ma nello specifico, a cosa serve? Cosa si vede con questo esame? Scopriamolo insieme:

  • Verifica della crescita fetale: attraverso la biometria fetale, l’ecografia misura le dimensioni del feto, come il diametro biparietale, la circonferenza cranica e la lunghezza del femore. Queste misurazioni permettono di valutare la crescita del feto in relazione all’epoca gestazionale e di identificare eventuali ritardi o anomalie.
  • Studio dettagliato degli organi interni: l’ecografia morfologica consente di visualizzare la maggior parte degli organi interni del feto, inclusi cervello, cuore, polmoni, reni, stomaco, intestino, vescica e arti. L’ecografista osserva attentamente la struttura e la posizione di ciascun organo per escludere la presenza di malformazioni.
  • Valutazione del liquido amniotico e della placenta: l’esame controlla anche la quantità di liquido amniotico, fondamentale per il benessere del feto, e la posizione e la struttura della placenta.
  • Individuazione di eventuali anomalie: l’ecografia morfologica può rilevare diverse anomalie fetali, come la ventricolomegalia, l’intestino iperecogeno o la presenza di omero e/o femore corti, che possono essere indicatori di patologie o sindromi genetiche. Tuttavia, non tutte le anomalie sono visibili all’ecografia, specialmente quelle di piccole dimensioni.
  • Rassicurazione per i genitori: per molte coppie, l’ecografia morfologica è la prima occasione per vedere il loro bambino in utero. Le immagini ecografiche e le informazioni fornite dall’ecografista contribuiscono a rassicurare i genitori sullo sviluppo del feto e a creare un legame con il nascituro.

L’ecografia morfologica è un momento importante nel percorso della diagnosi prenatale, offrendo un’opportunità unica per valutare lo sviluppo del feto e per garantire una gravidanza più consapevole e serena.

A quale settimana si deve fare la morfologica?

L’ecografia morfologica si esegue generalmente tra la 19a e la 21a settimana di gestazione, che corrispondono al quinto mese. Per questo motivo è anche chiamata ecografia del secondo trimestre

Questo periodo è considerato ideale per diversi motivi, tra cui i seguenti:

  • Dimensioni del feto e quantità di liquido amniotico: il feto si trova nelle condizioni migliori per essere studiato, in quanto il rapporto tra le sue dimensioni e la quantità di liquido amniotico è ottimale.
  • Visualizzazione degli organi: a questa epoca gestazionale, il cranio e il cuore del feto sono particolarmente visibili, consentendo una valutazione accurata.
  • Possibilità di intervento: dopo la 23a settimana, la legge italiana non permette l’interruzione della gravidanza anche in caso di gravi malformazioni. Di conseguenza, eseguire l’ecografia morfologica entro la 21a settimana offre alle coppie il tempo necessario per prendere decisioni importanti in caso di diagnosi di anomalie.

Sebbene il periodo ideale sia tra la 19a e la 21a settimana, l’ecografia morfologica può essere eseguita anche in altri momenti della gravidanza:

  • Pre-morfologica: in alcuni casi selezionati, può essere eseguito tra la 16a e la 18a settimana.
  • Dopo la 23a settimana (tardiva): l’ecografia morfologica può essere eseguita anche più tardi, di solito tra la 28esima e la 32esima settimana, a fini puramente conoscitivi. In questo caso, l’esame può aiutare a identificare patologie che richiedono la nascita del bambino in strutture specializzate. Tuttavia, non sostituisce la strutturale eseguita nel secondo trimestre.

Come abbiamo già accennato prima, la morfologica è un esame di screening di primo livello, questo vuol dire che se durante l’esame vengono rilevati reperti sospetti, la paziente verrà indirizzata a un centro di riferimento per un’ecografia diagnostica di secondo livello, eseguita da operatori esperti e con apparecchiature di alta qualità.

Quali malattie si vedono con la morfologica?

L’ecografia morfologica, pur non potendo identificare tutte le patologie, consente di visualizzare la maggior parte degli organi interni del feto, inclusi cervello, cuore, polmoni, reni, stomaco, intestino, vescica e arti, e di valutare la quantità di liquido amniotico e la posizione e la struttura della placenta. 

Questo permette di rilevare diverse anomalie fetali e potenziali malattie, tra cui le seguenti:

  • Malformazioni cerebrali: può rilevare anomalie del cervello, come la ventricolomegalia, ovvero la dilatazione dei ventricoli cerebrali, che può essere associata a diverse patologie, tra cui infezioni congenite (come citomegalovirus e toxoplasmosi) o malformazioni cerebrali. Altre malformazioni visibili con l’ecografia includono l’anencefalia e la spina bifida.
  • Difetti cardiaci: può identificare molte delle principali malformazioni cardiache. La probabilità di individuare una cardiopatia congenita dipende anche dal tipo di malformazione e dalla sua gravità.
  • Anomalie gastrointestinali: può rilevare anomalie dell’apparato digerente, come l’intestino iperecogeno, un segno ecografico che può essere associato a fibrosi cistica, infezioni congenite, restrizione della crescita fetale o altre anomalie gastrointestinali. L’onfalocele e la gastroschisi, difetti della parete addominale, possono essere identificati osservando l’inserzione del cordone ombelicale.
  • Anomalie scheletriche: può rilevare anomalie dello scheletro, come la presenza di omero e/o femore corti, che possono essere indicatori di anomalie scheletriche o displasie ossee. Alcune displasie ossee sono diagnosticabili solo nel terzo trimestre.
  • Anomalie renali: può rilevare anomalie dei reni, come l’agenesia renale (assenza di un rene) o diverse uropatie ostruttive.
  • Idrope fetale non immune (NIHF): si tratta di una condizione in cui si accumula liquido nei tessuti fetali. Può essere causata da diverse patologie, tra cui malattie cardiache, cromosomopatie, infezioni o sindrome trasfuso-trasfusore.

Non tutte le malattie sono però visibili con l’ecografia morfologica, soprattutto quelle di piccole dimensioni o di tipo funzionale.

I limiti dell’ecografia morfologica

L’ecografia morfologica, pur essendo un esame fondamentale durante la gravidanza, presenta alcuni limiti intrinseci che è importante conoscere.

Non tutte le malformazioni fetali sono infatti rilevabili tramite questa procedura, che si basa sulla visualizzazione delle strutture anatomiche del feto attraverso gli ultrasuoni. Di conseguenza, come si legge nel documento “Screening e diagnosi ecografica delle malformazioni embriofetali”, le anomalie di piccole dimensioni o di tipo funzionale, come la cecità, la sordità o il ritardo mentale

“non sono assolutamente diagnosticabili ma al massimo soltanto ipotizzabili qualora si associno ad alterazioni strutturali precise che rientrino in alcune sindromi che comportano anche quelle suddette alterazioni funzionali.”

L’accuratezza dell’esame dipende da diversi fattori. Nello specifico, la diagnosticabilità di una malformazione fetale è influenzata da variabili come:

  • il tipo e la gravità della malformazione: alcune malformazioni sono più facilmente rilevabili rispetto ad altre;
  • l’epoca gestazionale: con l’avanzare della gravidanza, il feto diventa più grande e alcuni organi potrebbero essere più difficili da visualizzare;
  • la qualità dell’esame ecografico: l’esperienza dell’operatore, la qualità dell’apparecchiatura ecografica e il metodo seguito influenzano l’accuratezza dell’esame. L’ecografia è una tecnica operatore-dipendente, il che significa che l’abilità e l’esperienza dell’ecografista sono cruciali per ottenere immagini di qualità e interpretare correttamente i dati;
  • fattori materni: l’obesità materna, la presenza di miomi uterini, la scarsa quantità di liquido amniotico o la posizione fetale possono limitare la visibilità degli organi fetali;
  • fattori limitanti imprevedibili: la presenza di cicatrici addominali, la posizione fetale sfavorevole o l’esecuzione dell’esame in gravidanze gemellari possono rendere l’esame più difficile e meno accurato.

È fondamentale che i genitori siano consapevoli di questi limiti prima di sottoporsi all’esame. Un adeguato counseling pre e post esame, in cui il medico spiega i limiti dell’ecografia e gestisce le aspettative della coppia, è essenziale per evitare ansie ingiustificate e delusioni.

L’ecografia morfologica, sebbene non sia infallibile, rimane un esame di screening fondamentale durante la gravidanza. È importante affidarsi a operatori esperti e a centri dotati di apparecchiature di alta qualità per ottenere i migliori risultati possibili.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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