Il tema del welfare aziendale sta assumendo un’importanza sempre maggiore per i lavoratori e le imprese, in particolare l’assistenza sanitaria integrativa. Intro.
Il tema del welfare aziendale, e con esso quello del benessere sul lavoro, sta assumendo un’importanza sempre maggiore per i lavoratori e le imprese, consapevoli che a far crescere una azienda non sono solo i benefit monetari, ma anche quelli legati al benessere individuale.
Non è un caso che la terza edizione di Welfare Index PMI confermi questo dato, ancora più sentito nelle piccole e medie imprese che, di fatto, impiegano circa l’80% della forza lavoro del nostro Paese.
Vediamo insieme quali spunti utili ci fornisce il Rapporto 2018, soffermandoci su uno dei benefit aziendali più sentiti: l’assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori.
Indice dei Contenuti
Vantaggi di un welfare aziendale ben sviluppato
Investire nel welfare aziendale ha delle ripercussioni positive sulla produttività e sulla qualità della vita in azienda, perché è evidente che un ambiente di lavoro più sereno e rilassato faciliti l’entusiasmo nei lavoratori.
È un dato di fatto, come ci mostra questo grafico contenuto all’interno del Rapporto.
Produttività del lavoro, soddisfazione dei lavoratori e clima aziendale, fidelizzazione dei lavoratori, miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale, contenimento del costo del lavoro, riduzione dell’assenteismo, tutte voci essenziali per la tenuta di una azienda, e tutte in aumento in quelle realtà che hanno attivato un welfare aziendale ben strutturato.
Insomma, una azienda che investe sulla qualità della vita dei propri dipendenti renderà di più sul mercato.
Non a caso si considera il welfare aziendale un investimento e non un costo fisso.
Welfare aziendale: le tre macro-aree più importanti
Nella introduzione del Rapporto 2018 si legge che le aree nelle quali il welfare aziendale risulta più sentito sono le seguenti tre:
- sanità e assistenza;
- conciliazione con la vita familiare e facilitazione al lavoro;
- giovani, formazione, sostegno alla mobilità sociale.
Come vedi, migliorare la qualità della vita dei lavoratori e ottimizzare i processi produttivi aziendali non è necessariamente subordinato agli scatti di carriera, i premi di produzione e gli aumenti salariali.
Non a caso si parla da qualche di tempo di manager della felicità, proprio perché si ritiene essenziale la creazione di un ambiente di lavoro sano e positivo.
Certo, sono senza dubbio elementi importanti, ma il vero welfare aziendale interviene in aree extra-lavorative, come l’assistenza sanitaria integrativa.
Welfare aziendale: motu proprio e base concordata
Con il termine welfare aziendale ci si riferisce ad una serie di benefit offerti dall’azienda ai lavoratori, ma è bene fare una differenza tra regolamenti e accordi.
In effetti, mentre i regolamenti hanno una natura motu proprio, ovvero sono frutto di una scelta unilaterale delle aziende, gli accordi sono il frutto di una base concordata e di un confronto tra azienda e lavoratori, solitamente attraverso l’intervento dei sindacati.
A tal proposito è importante sottolineare il ruolo giocato dagli enti bilaterali, che spingono per il cosiddetto “secondo welfare”, e in particolare i due settori dell’assistenza sanitaria integrativa e della previdenza complementare.
Non tutte le PMI dispongono di risorse sufficienti a offrire benefit importanti ai propri lavoratori, questo rende ancora più importante il rapporto con i sindacati e lo sviluppo di una rete di partnership con altre realtà industriali, magari operanti nel medesimo settore.
Welfare aziendale e assistenza sanitaria: dati e considerazioni
“Nel 2018 il 42% delle imprese attuano almeno un’iniziativa nella macro area della salute e assistenza. Erano il 32,2% nel 2016, anno della prima edizione dell’indagine. Dunque il welfare aziendale sanitario raggiunge una platea sempre più ampia di lavoratori, anche se nel complesso ancora troppo pochi considerate le esigenze delle famiglie, sulle quali grava un onere per la salute di 34 miliardi di euro, il 23% della spesa sanitaria complessiva del nostro paese.”
Così inizia il capitolo dedicato a Salute e Assistenza del Welfare Index PMI – Rapporto 2018, sottolineando un impegno nell’assistenza sanitaria crescente all’interno dell’ecosistema delle PMI italiane.
Un dato molto positivo, soprattutto se confrontato con le previsioni per i prossimi 3-5, con ⅓ delle aziende convinte che l’assistenza sanitaria integrativa crescerà come benefit da offrire ai lavoratori.
In ultimo, sottolineiamo ancora una volta l’importanza che, anche in questo campo, riveste la contrattazione collettiva nazionale come primo propulsore del welfare contrattuale.
Il Fondo ASIM, nello specifico, riesce a offrire, attraverso l’applicazione dell’art. 69 del CCNL per i “dipendenti delle imprese che esercitano servizi di pulizia e servizi integrati e multiservizi”, una serie importante di prestazioni socio-sanitarie a più di 200 mila lavoratori dipendenti operanti presso più di 3.000 imprese.
Un welfare aziendale con un focus sulla salute rappresenta un valore aggiunto per tutti; per i lavoratori, che ricevono prestazioni delle quali possono avere bisogno, senza ulteriore stress, per le aziende, che creano così un ambiente di lavoro più positivo e, quindi, più produttivo, e per la sanità pubblica, in grande affanno, che può godere dei vantaggi di un secondo pilastro socio-sanitario sempre più efficace.