Qual è la differenza tra la gastroscopia con sedazione e senza sedazione, e quando è raccomandato sottoporsi a questo tipo di esame? Scopriamolo insieme. Intro.
La gastroscopia, una procedura diagnostica comune nell’ambito della medicina gastroenterologica, offre un’opportunità senza pari per esaminare le pareti interne dell’esofago, dello stomaco e del duodeno. Tuttavia, la scelta di sottoporsi a questa procedura, con o senza sedazione, può essere oggetto di dibattito tra pazienti e professionisti medici.
Mentre la sedazione offre un sollievo dall’ansia e dal disagio associati alla procedura, alcuni potrebbero preferire di evitare l’uso di sedativi per vari motivi, tra cui preoccupazioni per gli effetti collaterali o desiderio di mantenere la consapevolezza durante l’esame.
Questa scelta non è solo personale, ma può anche essere influenzata da fattori medici e pratiche della struttura alla quale ci si rivolge per l’esame.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire come funziona la gastroscopia con o senza sedazione.
Indice dei Contenuti
In cosa consiste la gastroscopia
La gastroscopia è un esame medico che consente di esaminare l’interno dell’esofago, dello stomaco e della prima parte del piccolo intestino, chiamata duodeno, utilizzando uno strumento flessibile, l’endoscopio.
Durante la procedura, in alcuni casi il paziente viene sedato per renderla più confortevole e per ridurre eventuali fastidi, ma come vedremo più nel dettaglio nel corso dell’articolo, non è una condizione obbligatoria o sempre necessaria.
L’endoscopio viene quindi inserito nella bocca e guidato attraverso il tratto digestivo superiore mentre il medico esamina le pareti interne dell’esofago, dello stomaco e del duodeno alla ricerca di anomalie come ulcere, infiammazioni, polipi o segni di malattie gastrointestinali.
Se necessario, durante l’esame possono essere prelevati campioni di tessuto per una biopsia o possono essere eseguite altre procedure terapeutiche, come la rimozione di polipi o la cauterizzazione di sanguinamenti.
La gastroscopia è dolorosa?
Questo esame spesso spaventa i pazienti, perché si ha paura di provare dolore o un livello di disagio molto intenso.
Si tratta, va detto, di una procedura alquanto invasiva e fastidiosa, ma la percezione del dolore può variare notevolmente da persona a persona. Per alcune persone, infatti, può essere tollerabile con un lieve disagio, mentre per altre può essere più dolorosa o scomoda, anche a causa di alcuni fattori che possono influenzare il livello di dolore percepito durante una gastroscopia, tra cui i seguenti:
- livello di ansia: l’ansia e lo stress possono aumentare la sensibilità al dolore. Le persone particolarmente ansiose possono percepire la procedura come più dolorosa;
- sensibilità individuale: la sensibilità alle sensazioni di pressione o distensione nell’esofago e nello stomaco può variare da persona a persona. Alcune persone possono essere più sensibili di altre;
- esperienza del medico: un medico esperto può eseguire la procedura in modo più delicato, riducendo potenzialmente il dolore per il paziente;
- condizioni mediche preesistenti: alcune condizioni mediche, come reflusso acido grave o problemi di motilità dell’esofago, possono rendere la procedura più dolorosa per alcune persone.
Per coloro che sono preoccupati per il dolore, è importante discutere con il medico le opzioni disponibili, compresa la possibilità di utilizzare la sedazione durante la gastroscopia, che può ridurre notevolmente il disagio e contribuire a rendere l’esame più tollerabile ma anche comportare dei possibili rischi.
Gastroscopia con sedazione
Come accennato, in molti casi il paziente può essere sottoposto a quella che viene chiamata gastroscopia con sedazione, che prevede la somministrazione di un anestetico per ridurre il disagio che questa procedura effettivamente comporta.
La gastroscopia può essere eseguita sia con sedazione cosciente che con sedazione non cosciente, a seconda delle esigenze del paziente e delle pratiche mediche dell’istituto.
Gastroscopia con sedazione cosciente
Durante la sedazione cosciente, al paziente viene somministrato un sedativo leggero per alleviare l’ansia e il disagio associati alla procedura.
Durante l’esame il paziente rimane cosciente e in grado di rispondere ai comandi del medico, ma si sentirà rilassato e sonnolento.
La sedazione cosciente può contribuire a rendere l’esame più confortevole per il paziente senza compromettere la sicurezza.
Gastroscopia con sedazione non cosciente (o sedazione profonda)
Durante la sedazione non cosciente, il paziente viene sedato più profondamente e addormentato durante l’esame.
Questo tipo di sedazione è più comune in pazienti che possono essere particolarmente ansiosi o che richiedono procedure più invasive.
Durante la sedazione non cosciente, il paziente non è consapevole dell’ambiente circostante e non ricorda l’esame una volta sveglio.
Anche se è generalmente considerata sicura quando eseguita da personale medico qualificato in un ambiente adeguatamente attrezzato, la gastroscopia con sedazione profonda comporta rischi e potenziali effetti collaterali, come qualunque altro intervento che preveda una anestesia generale.
Ecco alcuni dei rischi e degli effetti collaterali associati alla sedazione profonda durante la gastroscopia:
- depressione respiratoria: può causare una riduzione della respirazione, specialmente in persone con problemi respiratori preesistenti o in individui molto sensibili ai sedativi. Questo può portare a una diminuzione del livello di ossigeno nel sangue, una condizione nota come ipossia;
- ipotensione: la sedazione può abbassare la pressione sanguigna, causando vertigini e sensazione di svenimento;
- reazioni allergiche: anche se rari, alcuni pazienti possono sviluppare reazioni allergiche ai farmaci utilizzati per la sedazione. Queste reazioni possono variare da lievi (ad esempio, eruzioni cutanee) a gravi (ad esempio, shock anafilattico);
- nausea e vomito: dopo la sedazione, alcuni pazienti possono sperimentare nausea e vomito. Questo è più comune nei pazienti che hanno avuto esperienze negative con la sedazione in passato o che sono particolarmente sensibili ai farmaci;
- disorientamento o confusione: alcuni pazienti possono sperimentare disorientamento o confusione dopo il risveglio dalla sedazione, specialmente se la sedazione è stata profonda. Questi sintomi di solito si risolvono rapidamente;
- lesioni ai denti o alle labbra: durante l’introduzione dell’endoscopio, c’è un rischio molto basso di lesioni ai denti, alle labbra o alla gola, più comune se il paziente ha protesi dentali o problemi anatomici della bocca;
- rischi associati alla procedura endoscopica: indipendentemente dalla sedazione, esiste sempre un piccolo rischio di complicanze legate alla procedura endoscopica stessa, come sanguinamento o perforazione dell’intestino. Tuttavia, questo rischio è generalmente basso.
Prima di sottoporsi a una gastroscopia con sedazione profonda, è importante discutere con il medico i rischi e i benefici della procedura, nonché eventuali preoccupazioni specifiche relative alla sedazione. Inoltre, è essenziale seguire le istruzioni pre-operatorie fornite dal medico per garantire la sicurezza e il successo dell’esame.
Gastroscopia senza sedazione
Abbiamo spiegato che, in alcuni casi, si può eseguire la procedura sotto sedazione, cosciente o profonda, ma non è sempre necessario somministrare un sedativo o un anestetico al paziente.
In questi casi, si parla di gastroscopia senza sedazione, frequente in quei pazienti che preferiscono evitare l’uso di sedativi o che hanno condizioni mediche che rendono inadatto l’uso di questi farmaci, a causa dei rischi associati a questa procedura su elencati.
Qualora non fosse possibile, o risultasse controindicata, la sedazione, in alternativa alla gastroscopia tradizionale, che prevede l’introduzione dell’endoscopia nella gola del paziente, si può optare per quella transnasale. In questa modalità, infatti, viene inserita una sonda, più sottile rispetto a quella classica, nella narice per poi farla scendere nella gola e nell’apparato digerente.
La sonda transnasale risulta, in genere, meno invasiva, rendendo meno disagevole e fastidioso l’esame.
La decisione, ovviamente, spetta al medico che dovrà eseguire l’esame.