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Come distinguere l’influenza stagionale dal COVID-19

Distinguere l’influenza stagionale dal COVID-19

L’influenza stagionale e il COVID-19 presentano numerose similarità, che rendono difficile distinguerle in assenza di un tampone nasofaringeo. Approfondiamo insieme. Intro. 

Con l’avvicinarsi dell’autunno e con la riapertura delle scuole è facilmente prevedibile una fase di enorme confusione tra una semplice influenza stagionale e il COVID-19, ovvero la malattia provocata dal SARS-COV-2. 

Si tratta, in realtà, di un problema che abbiamo già affrontato durante i primi mesi dell’epidemia, avvenuta in Italia proprio in concomitanza con la stagione influenzale. 

Come abbiamo spiegato in un articolo dedicato all’argomento (lo trovi qui), il nuovo coronavirus appartiene a una famiglia di virus già nota, al cui interno troviamo anche il virus che causa il raffreddore e l’influenza stagionale. 

Ne consegue che tra quest’ultima e il COVID-19 vi siano delle similarità, cosa che rende ancora più difficile fare una distinzione netta tra le due in assenza di competenze diagnostiche. 

In poche parole, il genitore di un bambino influenzato potrebbe avere difficoltà a capire di cosa si è ammalato il figlio – complice anche la comprensibile paura del momento che viviamo – con tutto ciò che questo comporta. 

Per fortuna, nonostante la presenza di diversi punti in comune, tra l’influenza stagionale e il COVID-19 sussistono delle differenze. 

Approfondiamo insieme. 

Influenza stagionale o COVID-19? Il ruolo del tampone

Prima di indicare similarità e differenze tra queste due patologie, è importante fare una precisazione. 

Al momento, l’unico modo per assicurarsi della presenza o meno di una infezione da nuovo Coronavirus è sottoporsi a un tampone nasofaringeo, ma sappiamo anche che viene eseguito (attualmente) solo a determinate condizioni. 

Quindi, per una diagnosi certa di COVID-19 è necessario effettuare un tampone. 

L’altro test al quale ci si affida, ovvero il cosiddetto sierologico, non consente di eseguire una diagnosi di COVID-19, ma permette di verificare se il soggetto lo ha eventualmente contratto in precedenza, sviluppando una risposta immunitaria. 

Come puoi immaginare, non si possono eseguire i tamponi a ogni cittadino che starnutisce, tossisce o presenta sintomi influenza, ma non si deve nemmeno sottovalutare la situazione, ecco perché è di fondamentale importanza restare in casa laddove si dovesse avere anche solo il minimo sospetto. 

Se si ha una linea di febbre o sintomi influenzali, è necessario mettersi in contatto con il proprio medico curante per una valutazione clinica, in assenza di un test di screening come il tampone. 

Infatti, ricordiamolo, rispetto ai primi mesi dell’epidemia, oggi i medici hanno acquisito molta più conoscenza ed esperienza del fenomeno, e sono in grado di eseguire una diagnosi clinica con un certo grado di efficacia. 

In ogni caso, se si sospetta (per varie ragioni) di aver contratto il COVID-19, saranno gli uffici sanitari locali a intervenire secondo i protocolli previsti dalla legge. 

Vediamo, ora, come distinguere l’influenza stagionale dal COVID-19, tramite l’analisi dei sintomi. 

Influenza stagionale e COVID-19: similarità e differenze

Agli inizi della pandemia l’Organizzazione Mondiale della sanità ha cercato di delineare similarità e differenze tra influenza stagionale e COVID-19

Vediamole insieme. 

Similarità: 

  • Entrambe le malattie colpiscono principalmente l’apparato respiratorio, con decorso asintomatico, con sintomi lievi o gravi, tali da provocare anche il decesso in casi più estremi e complessi.
  • Entrambe le malattie sono provocate da infezioni virali. I virus, sia quello dell’influenza stagionale che del COVID-19, si diffondono tramite goccioline di saliva, contatto, colpi di tosse, starnuti.
  • I sintomi sono simili: febbre superiore ai 37.5°, tosse, raffreddore, dolori muscolari, naso che cola, mal di gola. 

Differenze: 

  • L’influenza stagionale ha una diffusione più rapida, questo vuol dire che tra il contagio e la manifestazione dei primi sintomi il tempo è minore rispetto al COVID-19.
  • L’influenza è contagiosa anche in assenza di sintomi, mentre nel caso del COVID-19 non si è ancora riusciti a stabilire con certezza se questo avviene oppure no. Si presume che anche gli asintomatici siano contagiosi – a seconda della carica virale – ma non ci sono al momento studi conclusivi che possano confermare questa ipotesi. Nel frattempo, si ritiene opportuno procedere secondo il principio di cautela.
  • Il nuovo coronavirus risulta molto più contagioso rispetto al virus dell’influenza, questo vuol dire che un soggetto positivo può contagiare molte più persone rispetto a una persona con febbre e influenza.
  • Al momento, i bambini risultano meno esposti al COVID-19, a differenza di quanto accade con l’influenza stagionale, della quale sono spesso i vettori principali. Quindi, quando un bambino presenta sintomi influenzali, statisticamente è più probabile che sia una semplice influenza e non COVID-19. Detto questo, è sempre opportuno tenere il bambino a casa e rivolgersi al proprio pediatra di libera scelta.
  • Stando ai dati finora raccolti, il COVID-19 presenta sintomi gravi (ad esempio, è necessario l’ossigeno) in circa il 15-20% dei casi, mentre il 5% dei contagiati presenta infezioni critiche, che richiedono il ricovero in terapia intensiva. L’influenza stagionale, invece, presenta un tasso di infezioni gravi e critiche molto inferiore.
  • I soggetti più a rischio infezione da influenza sono bambini, donne incinta, anziani. Per il COVID-19, invece, almeno nei primi mesi si è evidenziata una prevalenza di contagi e sintomi gravi nei soggetti anziani e in presenza di comorbidità, quindi di altre patologie pregresse.
  • La mortalità da COVID-19 risulta molto più elevata rispetto a quella da influenza stagionale. 

Quali sono i sintomi del COVID-19?

Tutte le informazioni riportate sono importanti per capire la natura del fenomeno COVID-19 rispetto all’influenza stagionale, ma è anche vero che un soggetto, in particolare un genitore con figli in età scolare, ha bisogno di distinguere tra le due valutando i sintomi e lo stato di salute. 

Fermo restando quanto detto prima, ovvero che per una diagnosi certa l’unico test efficace ad oggi è il tampone, ecco cosa potrebbe indicare un contagio da nuovo coronavirus:

  1. Difficoltà respiratorie, anche gravi, caratterizzate da dispnea, altrimenti nota come “fame d’aria”. In parole semplici, il soggetto positivo al COVID-19 potrebbe non riuscire a respirare con regolarità, come accade in condizioni normali dopo aver fatto uno sforzo fisico importante (ad esempio dopo una corsa).
  2. Diarrea, soprattutto nei bambini. Purtroppo non si tratta di un sintomo estraneo all’influenza stagionale, ma va detto che nella maggior parte dei casi, soprattutto pediatrici, è causato da un altro virus, il rotavirus, alla base delle tipiche gastroenteriti, per il quale è previsto anche un vaccino facoltativo in tenera età. È molto frequente, quindi, che un soggetto possa contrarre il rotavirus e avere la diarrea, ma senza sintomi influenzali. Se, invece, ha febbre, tosse e raffreddore, e in più anche diarrea, potrebbe essere COVID-19.
  3. Perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), molto rare nell’influenza

In presenza di questi sintomi è verosimile pensare di aver contratto il COVID-19, ma è comunque essenziale attendere una diagnosi clinica del proprio medico il quale, laddove dovesse ritenerlo opportuno, richiederà l’esecuzione del tampone agli enti competenti.

Influenza stagionale e COVID-19: come comportarsi

Come hai potuto leggere, distinguere l’influenza stagionale dal COVID-19 non è semplice, almeno in assenza di un tampone, ed è per questo che è di fondamentale importanza il contributo di tutti attraverso una buona educazione civica e sanitaria

In presenza di sintomi influenzali, anche lievi, bisogna restare a casa, contattare il proprio medico e seguire le indicazioni da esso fornite, evitando di mettere a rischio se stessi e gli altri, soprattutto se questi altri sono i nostri figli. 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.

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