Quante persone sono morte a causa del Covid-19 in Italia? Per rispondere a questa domanda ISTAT e ISS hanno combinato i loro dati. Vediamoli insieme.Intro.
Il primo trimestre del 2020 ha rappresentato un periodo nefasto per l’Italia e per il resto del mondo, a causa dell’epidemia di coronavirus, che ha prodotto un numero notevole di decessi.
In merito a questo tema, ovvero a quante persone siano effettivamente morte a causa del virus, si è molto dibattuto in questo periodo, in particolare a causa dell’assenza di dati certi.
In effetti, come abbiamo imparato a capire nel corso dei mesi appena trascorsi, fatte le dovute eccezioni, il tasso di mortalità è risultato elevato in soggetti affetti già da altre patologie, aggravate dall’infezione in corso.
Di conseguenza, è difficile stabilire se queste persone siano effettivamente morte con il Covid-19 o a causa di esso.
Inoltre, non avendo effettuato il tampone a tutti gli individui con diagnosi clinica di Covid-19, i dati sono parziali.
Un modo per diradare la nebbia e capire l’impatto reale dell’epidemia sul tasso di mortalità nel nostro Paese è il confronto tra i decessi avvenuti nel primo trimestre 2020 e il primo trimestre del 2019.
Questi dati sono stati rilasciati dall’ISTAT il 4 maggio scorso. Vediamo cosa dicono.
Indice dei Contenuti
Mortalità primo trimestre 2020: informazioni preliminari
I dati contenuti nel Rapporto realizzato dall’ISTAT in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità si riferiscono al tasso di mortalità totale nel primo trimestre consolidato del 2020, e riguardano 6.866 comuni (87 % dei 7.904 complessivi).
Aver raccolto i dati di così tanti comuni ha permesso di registrare i decessi del 96% del totale (13.710 su 14.324 al 31 marzo).
Si tratta di una base dati davvero importante, tale da consentire una adeguata valutazione dell’impatto della diffusione di Covid-19 sulla mortalità totale.
Nel rapporto si elencano le informazioni che, nel corso del tempo, abbiamo acquisito sulla diffusione del contagio nel nostro Paese:
- Il primo caso di contagio registrato risale al 20 febbraio 2020, in Lombardia;
- La diffusione è stata più elevata nelle Regioni del Nord, molto più contenuta nel Sud e nelle Isole;
- A partire dall’11 marzo è stato applicato in tutto il Paese il lockdown per contenere la diffusione del contagio;
- Il 52,7% dei casi registrati (104.861) è di sesso femminile. L’età mediana è di 62 anni. Nelle fasce di età 0-9 anni, 60-69 e 70-79 anni si osserva, invece, un numero maggiore di casi di sesso maschile. Nella fascia di età >90 anni, il numero di soggetti di sesso femminile è più del triplo rispetto a quello di soggetti di sesso maschile. Questo dato è giustificato dal fatto che, attualmente, ci sono molte più donne che uomini in quella fascia di età;
- La letalità è più elevata nei soggetti di sesso maschile;
- Nel 34,7% dei casi segnalati viene riportata almeno una comorbidità, ovvero la presenza di altre patologie pregresse.
+ 46% di decessi nel primo trimestre 2020 rispetto al 2019
Secondo i dati raccolti, partendo dal primo caso di decesso per Covid-19 registrato dal Sistema di Sorveglianza Integrata, avvenuto il 20 febbraio 2020, fino al termine del trimestre, quindi al 31 marzo, siamo passati da 65.592 a 90.946, nel 2020.
Stiamo parlando di un aumento dei decessi pari a 25.354 unità (46%). Di questi decessi aggiuntivi, il 54% è costituito dai morti diagnosticati Covid-19 (ovvero 13.710).
A conferma del rapporto causa-effetto tra l’epidemia e l’aumento dei decessi rispetto al passato concorre il dato relativo alla distribuzione geografica dei decessi.
Infatti, il 91% dell’eccesso di decessi registrato al 31 marzo si è registrato nelle regioni più colpite dal virus, quindi Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Marche.
Riportiamo di seguito alcuni numeri relativi ai decessi in queste zone:
- al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133);
- il 52% è costituito dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156);
- le province più colpite dall’epidemia hanno registrato incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, davvero impressionanti:
- Bergamo (568%);
- Cremona (391%);
- Lodi (371%);
- Brescia (291%);
- Piacenza (264%);
- Parma (208%);
- Lecco (174%);
- Pavia (133%);
- Mantova (122%);
- Pesaro e Urbino (120%).
I decessi sono avvenuti soprattutto nella fascia di età 70-89
Come accennato prima, gli effetti dell’infezione sono risultati fatali soprattutto nei soggetti più anziani, con ulteriori patologie pregresse in corso.
Nel dettaglio, l’eccesso di mortalità più consistente si riscontra per gli uomini nella fascia di età 70-79 anni, nella quale si è registrato un aumento di 2,3 volte nel primo trimestre 2020.
Segue la fascia di età 80-89, che ha registrato un aumento di decessi pari a 2,2 volte.
Quante persone sono morte davvero a causa del Covid-19?
Questa è la domanda alla quale ISTAT e ISS hanno cercato di dare una risposta con questo primo report, che ricordiamo è relativo al primo trimestre 2020, quindi non tiene conto delle (purtroppo) tantissime morti registrare nei mesi successivi.
Combinando i dati di mortalità giornaliera dell’ISTAT con quelli della Sorveglianza integrata dell’ISS, è risultato che le morti attribuibili in modo diretto al Covid-19 – quindi causate dalla malattia – sono 13.700.
La restante parte, circa 11.600 decessi, sono da attribuire a tre possibili cause:
- persone morte a causa del Covid-19 che, non avendo eseguito il tampone, non rientrano nel database del sistema di sorveglianza;
- una mortalità indiretta correlata al Covid-19, a causa delle reazioni dell’organismo all’infezione – un po’ come accade, ad esempio, con l’influenza stagionale – di soggetti che non sono stati testati, quindi non mappati;
- una quota di mortalità indiretta non correlata al virus ma causata dalla crisi del sistema ospedaliero e dal timore di recarsi in ospedale nelle aree maggiormente affette.
Servirà ancora qualche mese per raccogliere ulteriori dati, necessari a scattare una fotografia più nitida della situazione relativa al tasso di mortalità per Covid-19 nel nostro Paese.
Ad esempio, è necessario registrare tutti quei soggetti con diagnosi clinica di Covid-19 – ovvero effettuata dal medico, ma non verificata attraverso un tampone – deceduti presumibilmente a causa del virus.
Per approfondire il rapporto, e tutti i relativi grafici, ti invitiamo a consultare il documento integrale, qui.