L’ecodoppler è un esame non invasivo, prescritto per approfondire condizioni patologiche legate all’apparato cardiocircolatorio. Approfondiamo insieme. Intro.
Nell’ambito delle principali malattie cardiovascolari, come l’ictus, l’infarto o l’arteriosclerosi, il paziente potrebbe doversi sottoporre a una serie di test ed esami medici, tra cui l’ecodoppler.
Si tratta di un esame non invasivo, che consente al medico di visualizzare l’andamento del flusso sanguigno.
La quantità di sangue pompato ad ogni battito è un’indicazione del funzionamento del cuore, da monitorare e valutare durante una visita accurata e approfondita da parte del cardiologo.
Ma in cosa consiste un ecodoppler, come si esegue, quando è raccomandato e perché? Scopriamolo insieme.
Indice dei Contenuti
Cos’è un ecodoppler
Simile a un ecocardiogramma, un ecodoppler è un test in cui le onde sonore ad altissima frequenza vengono rimbalzate dal cuore e dai vasi sanguigni.
Le onde sonore di ritorno, altrimenti detti echi, vengono captate e trasformate in immagini che mostrano il flusso sanguigno attraverso le arterie o il cuore stesso.
Si chiama “ecodoppler” proprio perché si basa su un eco, ovvero sul ritorno delle onde sonore che vengono poi convertite in immagini, grazie alla tecnologia Doppler, a sua volta basata sul cosiddetto effetto Doppler, analizzato per la prima volta nel 1845 da Christian Andreas Doppler.
Si tratta di un principio fisico alquanto complesso da spiegare, che consente, semplificando al massimo, di visualizzare la velocità e la direzione del flusso sanguigno che scorre nel nostro organismo, a differenza di quanto avviene in una ecografia tradizionale, che si limita a mostrare gli organi.
Come accennato, questo esame permette ai medici di vedere chiaramente come il sangue scorre attraverso il cuore e i vasi sanguigni, ma anche di misurare ostruzioni nelle arterie e il grado di restringimento o perdita delle valvole cardiache.
Viene utilizzato per valutare il flusso sanguigno attraverso:
- le arterie coronarie, ovvero i vasi sanguigni che alimentano il cuore;
- l’arteria carotide, ovvero l’arteria principale del collo;
- le arterie principali delle braccia e delle gambe;
- le arterie nel cuore, in questo caso si parla di ecocardiografia.
Com’è facile intuire, il medico andrà a concentrarsi sul punto che gli interessa analizzare più nel dettaglio, in base alle condizioni del paziente.
Qual è la differenza tra ecodoppler ed ecocolordoppler
Spesso si fa confusione tra due esami, l’ecodoppler e l’ecocolordoppler, pensando che si tratti di due procedure completamente differenti.
In realtà, alla base c’è solo una differenza di tipo metodologico tra i due, in quanto il secondo prevede l’aggiunta del colore (da qui il termine Color).
Nello specifico, si utilizzando due colori, il rosso e il blu, che indicano rispettivamente i flussi di sangue che si muovono in direzione della sonda e che si allontanano dalla stessa.
Se vogliamo, l’ecocolordoppler è un’evoluzione dell’ecodoppler, ma entrambi hanno la medesima funzione.
Quando e perché eseguire questo esame
Abbiamo spiegato che l’ecodoppler (o l’ecocolordoppler) viene prescritto dal cardiologo per approfondire una condizione patologica che coinvolge l’apparato cardiocircolatorio, in particolare nei soggetti affetti da malattie cardiovascolari come l’arterosclerosi, che sono stati colpiti da ictus e infarti o che presentano fattori di rischio evidenti.
Più in generale, però, può essere utile per individuare le cause di alcuni sintomi, come:
- debolezza alle gambe;
- crampi dolorosi agli arti e ai muscoli inferiori, in particolare quando si cammina o si salgono le scale;
- sensazione di freddo nella gamba o nel piede;
- cambiamento del colore sulla gamba;
- pelle lucida sulla gamba;
- fiato corto;
- gonfiore alle gambe, ai piedi e/o all’addome;
- stanchezza e fatica.
Sarà il medico, dopo una visita di controllo e una anamnesi del paziente, a stabilire se e quando sottoporsi a un ecodoppler.
Come si esegue
L’esecuzione di questo esame è davvero molto semplice, simile a una ecografia tradizionale. Per niente invasivo, prevede l’impiego di un dispositivo dotato di una sonda, chiamata trasduttore, che viene posizionata in determinati punti del corpo del paziente per acquisire le immagini relative al flusso sanguigno, al cuore e alle arterie.
La seduta di un ecodoppler ha una durata media di circa 30 minuti, non è richiesta nessuna preparazione né l’interruzione dell’alimentazione o di specifici farmaci che il paziente assume regolarmente. In ogni caso, sarà il medico o il responsabile della struttura presso la quale si reca il paziente per sottoporsi all’esame a fornire tutte le informazioni necessarie.
Può essere eseguito anche a donne in gravidanza.