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Laserterapia: a cosa serve, come funziona e benefici

laserterapia

Introdotta in campo medico a partire dagli anni ’70, la laserterapia si è evoluta costantemente, diventando uno strumento fondamentale nella medicina riabilitativa

È un trattamento ben tollerato, privo di effetti collaterali di rilievo se eseguito correttamente da un professionista qualificato, che saprà impostare i parametri ideali (potenza, lunghezza d’onda, tempi) in base alla patologia e alla storia clinica del paziente. 

La sua efficacia è supportata da decenni di studi scientifici e la sua applicazione si basa su evidenze consolidate.

Vediamo insieme in cosa consiste, come funziona e quali applicazioni pratiche ha la laserterapia

Cos’è la laserterapia?

La laserterapia è una tecnica terapeutica moderna e non invasiva che utilizza un fascio di luce concentrata per stimolare la guarigione dei tessuti, ridurre il dolore e combattere l’infiammazione

Come accennato prima, si tratta di un trattamento sicuro e consolidato, impiegato con successo in fisioterapia, riabilitazione e in numerosi altri campi medici.

Il termine LASER è l’acronimo inglese di “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”, che descrive il processo fisico con cui viene generata questa luce dalle proprietà uniche, capace di penetrare nei tessuti e attivare processi biologici benefici.

Oggi esistono diverse tipologie di laser, tra cui le più note sono:

  • Laserterapia a bassa potenza (LLLT – Low Level Laser Therapy): esercita un’azione prevalentemente biostimolante e antinfiammatoria;
  • Laserterapia ad alta intensità (HILT – High Intensity Laser Therapy): permette di trasferire un’elevata dose di energia più in profondità, risultando particolarmente efficace per un rapido effetto antidolorifico su patologie articolari e muscolari.

Come funziona esattamente un trattamento laser?

Il trattamento laser agisce trasferendo energia luminosa direttamente alle cellule dei tessuti corporei

Questa energia, assorbita a livello cellulare, innesca una serie di reazioni biologiche che accelerano la guarigione, riducono il dolore e combattono l’infiammazione.

Il principio d’azione: stimolazione e rigenerazione cellulare

Il meccanismo fondamentale della laserterapia è la fotobiomodulazione. In termini semplici, la luce del laser funziona come una “ricarica” per le cellule danneggiate o infiammate. Quando il fascio di luce penetra nei tessuti, la sua energia viene assorbita da specifiche componenti cellulari (i cromofori).

Questo processo stimola il metabolismo della cellula, spingendola a ripararsi e a rigenerarsi più in fretta

Di conseguenza, si ottiene un’accelerazione dei naturali processi di guarigione del corpo, senza danneggiare termicamente i tessuti circostanti.

Gli obiettivi terapeutici principali

La stimolazione a livello cellulare si traduce in tre effetti terapeutici principali, che sono l’obiettivo di ogni seduta di laserterapia:

  • effetto antidolorifico (antalgico): la terapia agisce direttamente sulle fibre nervose, riducendo la trasmissione del segnale del dolore al cervello e innalzandone la soglia di percezione. Stimola inoltre il rilascio di endorfine, sostanze naturali con un potente effetto analgesico;
  • effetto antinfiammatorio e antiedemigeno: il laser induce una vasodilatazione, migliorando la circolazione sanguigna nell’area trattata. Questo aumento del flusso sanguigno aiuta a rimuovere le sostanze che causano infiammazione e favorisce il drenaggio dei liquidi in eccesso, portando a una visibile riduzione del gonfiore (edema);
  • effetto biostimolante e rigenerativo: l’energia fornita dal laser accelera la riparazione di muscoli, tendini e legamenti. Promuove la produzione di collagene, una proteina fondamentale per la salute dei tessuti connettivi, facilitando così una guarigione più rapida e strutturalmente più solida.

L’azione sinergica di questi tre effetti rende la laserterapia uno strumento terapeutico completo, in grado di agire sulla causa del problema per promuovere un rapido e completo recupero funzionale.

È pericolosa?

I laser utilizzati in fisioterapia, come la LLLT, penetrano nei tessuti senza causare danni termici significativi, rendendo il trattamento sicuro e indolore. 

Anche i laser ad alta intensità pulsati (HILT) sono progettati per trasferire maggiore energia in profondità con un minore effetto fototermico, erogando elevate potenze di picco senza provocare danni da calore

Recenti innovazioni, come i laser a multifrequenza, consentono di sfruttare effetti di alta potenza con diverse lunghezze d’onda mantenendo un basso impatto termico cutaneo.

Benefici e applicazioni della laserterapia

Grazie alla sua capacità di agire direttamente sulla causa del dolore e dell’infiammazione, la laserterapia offre una vasta gamma di benefici e applicazioni in vari campi della medicina.

1. Medicina fisica e riabilitativa

La laserterapia è una risorsa fondamentale per il trattamento di numerose condizioni dolorose e infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Nello specifico:

  • dolore e rigidità: riduzione del dolore e della rigidità articolare in condizioni come gonartrosi, lombalgie, cervicalgie, tendinopatie e fibromialgia;
  • funzionalità articolare: miglioramento della funzionalità articolare, aumento del range di movimento e della performance deambulatoria;
  • guarigione lesioni: accelerazione della guarigione di distorsioni, stiramenti, strappi muscolari, tendiniti, borsiti, contusioni ed ematomi;
  • recupero post-traumatico e post-chirurgico: utilizzata per gli esiti di distorsioni articolari e contusioni, lesioni muscolari, e nella fase post-operatoria per ridurre il dolore e accelerare la guarigione delle ferite chirurgiche;
  • patologie neurologiche: riduzione del dolore e miglioramento della funzionalità nervosa in neuropatie periferiche e nevralgie.

2. Altri campi della medicina

Oltre all’ambito riabilitativo, la precisione e la sicurezza del laser lo rendono uno strumento prezioso in molti altri settori della medicina

Viene infatti utilizzato con successo in:

  • chirurgia: consente tagli o fori con estrema precisione, riducendo danni ai tessuti, dolore, sanguinamento, gonfiore e cicatrici. Le operazioni sono generalmente più brevi, spesso eseguite in ambulatorio, e i tempi di guarigione sono ridotti con minori probabilità di infezioni;
  • oncologia: utilizzata per trattare, ridurre o distruggere tumori superficiali o in fase iniziale, alleviare sintomi (es. ostruzioni), ridurre il dolore (bloccando terminazioni nervose), diminuire il gonfiore post-operatorio e limitare la diffusione delle cellule tumorali;
  • oftalmologia: trattamento di retinopatie diabetiche, degenerazione maculare senile, glaucomi e cataratte con procedure meno invasive. La fotocoagulazione laser previene emorragie e distacchi di retina, e può bruciare masse tumorali come il retinoblastoma;
  • odontoiatria: rilevamento e rimozione della carie, riduzione del dolore, trattamenti di ipersensibilità, gengiviti, gengivectomia, gengivoplastica, cura delle afte, controllo delle malattie emorragiche;
  • otorinolaringoiatria: trattamento di noduli e polipi delle corde vocali, malattie ostruttive nasali (ipertrofia dei turbinati) con procedure ambulatoriali, evitando ricoveri e anestesia generale. Permette l’asportazione di tumori della laringe salvaguardando la fonazione. Efficace anche per roncopatia (russamento) e apnee ostruttive notturne;
  • dermatologia ed estetica: trattamento di acne, cellulite, cicatrici, capillari, alopecia, verruche, vitiligine, depilazione permanente, tonificazione della pelle, smagliature, vene varicose, asportazione di nei, tumori cutanei e tatuaggi;
  • ginecologia: cura di malattie dell’apparato genitale femminile (verruche, displasie, malattie intrauterine) con tecniche che riducono invasività, durata dell’intervento, danni ai tessuti e tempi di guarigione. Migliora l’atrofia vaginale, riducendo dolore durante i rapporti, secchezza, bruciore e infiammazione, ed è adatta anche a donne che non possono assumere terapia ormonale sostitutiva (TOS);
  • cardiologia: valutata per la cura di malattie delle arterie coronarie, aritmie, cardiomiopatia ipertrofica e cardiopatie congenite, offrendo nuove possibilità di cura e diagnosi.

Vantaggi per il paziente

Oltre all’efficacia clinica, la laserterapia offre vantaggi pratici che la rendono una scelta terapeutica apprezzata dal paziente:

  • non è invasiva: permette di trattare il problema senza ricorrere a chirurgia o farmaci;
  • è sicura e ben tollerata: il trattamento è indolore e privo di effetti collaterali significativi. Durante la seduta si può avvertire al massimo una lieve sensazione di calore;
  • le sedute sono rapide e confortevoli: una sessione dura in media tra i 10 e i 20 minuti e non richiede preparazioni specifiche, consentendo di tornare subito alle proprie attività quotidiane.

La laserterapia è spesso impiegata in combinazione con altre terapie, come la fisioterapia, la tecarterapia e l’esercizio terapeutico, per massimizzare i benefici.

La seduta di laserterapia: cosa aspettarsi passo dopo passo

Come si svolge il trattamento? Una seduta di laserterapia non richiede una preparazione specifica nelle ore o giorni precedenti, né impone limitazioni al termine della stessa.

Per sottoporsi al trattamento, è sufficiente recarsi presso l’ambulatorio o lo studio di un fisioterapista specializzato in laserterapia o di un chirurgo specializzato per applicazioni più complesse. 

Il paziente si siede o si stende sul lettino, scoprendo l’area interessata. In un contesto dermatologico, durante la prima visita, uno specialista dermatologo esegue un’anamnesi, fornisce chiarimenti sul trattamento e raccoglie il consenso informato. Se necessario, si può procedere con anestesia locale prima dell’intervento.

Durante il trattamento, il professionista applicherà il laser utilizzando un apposito strumento, detto manipolo; in Medicina Riabilitativa, la somministrazione può avvenire “per punti” con un manipolo statico o “a scansione manuale” con un manipolo mobile. La scelta della via di accesso più efficace del fascio laser, anche in base alla posizione del paziente, richiede un’adeguata conoscenza dell’anatomia e fisiopatologia da parte dell’operatore.

Per alcuni trattamenti, come quelli che utilizzano il sistema Synchro FT DEKA laser o altri dispositivi laser, tutto il personale presente nell’area operativa, incluso il paziente, deve indossare occhiali di protezione specifici. È inoltre necessario rimuovere oggetti metallici e materiali riflettenti. In caso di trattamenti dermatologici con laser CO2, viene utilizzata un’apparecchiatura di aspirazione per i fumi prodotti.

Come già sottolineato prima, il laser non provoca dolore, sebbene sia possibile avvertire una sensazione di calore o un lieve formicolio.

Al termine della seduta, il paziente può tornare alle sue normali attività.

Dopo trattamenti dermatologici, vengono fornite istruzioni specifiche per la gestione post-intervento, che possono includere: non sfregare l’area trattata, evitare attività sportive intense, piscine e vasche idromassaggio, lavare delicatamente la zona con acqua e detergenti neutri, non radere l’area in presenza di croste e utilizzare protezione solare per diverse settimane.

Durata, frequenza e numero di sedute

La durata di una singola sessione di laserterapia è generalmente di circa 10-20 minuti.

Il numero di sedute e la frequenza del trattamento dipendono dalla condizione specifica e dalla risposta individuale del paziente. Alcune patologie richiedono più sedute, che vengono programmate di conseguenza.

Ricordiamo agli iscritti che i trattamenti di Laserterapia a scopo fisioterapico rientrano nelle coperture del Fondo ASIM, alla voce Prestazioni alta specializzazione

Quando evitare la laserterapia: le controindicazioni

Abbiamo più volte evidenziato come la laserterapia sia generalmente considerata una procedura sicura e ben tollerata, tuttavia esistono alcune condizioni e situazioni in cui potrebbe essere controindicata o richiedere una valutazione e un’attenzione particolare da parte di un professionista sanitario qualificato, come un medico o un fisioterapista.

Ecco le principali controindicazioni e i soggetti a rischio che non dovrebbero sottoporsi alla laserterapia:

  • pazienti con patologie tumorali: la laserterapia non dovrebbe essere utilizzata direttamente sulla zona in cui è presente un tumore o nelle sue immediate vicinanze, poiché potrebbe interferire con la crescita o la progressione del tumore. I laser sono impiegati in oncologia per trattare, ridurre o distruggere tumori o escrescenze precancerose, ma questo è un campo specifico della laser-chirurgia e non della laserterapia riabilitativa;
  • pazienti con patologie emorragiche o che assumono farmaci anticoagulanti: Queste persone dovrebbero essere trattate con cautela, in quanto il laser potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento;
  • pazienti con fotofobia: individui con una sensibilità eccessiva alla luce potrebbero trovare fastidiose le luci del laser durante il trattamento;
  • pazienti con ipersensibilità alla luce: condizioni come l’orticaria solare rendono gli individui estremamente sensibili alla luce, e in questi casi la laserterapia dovrebbe essere evitata;
  • pazienti con tiroide iperattiva (ipertiroidismo): il trattamento laser non dovrebbe essere applicato direttamente sulla ghiandola tiroidea;
  • donne in gravidanza: sebbene sia generalmente considerata sicura in gravidanza, la sicurezza per il feto non è completamente confermata, pertanto potrebbe essere evitata, specialmente nei primi tre mesi di gestazione;
  • pazienti con lesioni oculari: il laser non dovrebbe essere utilizzato direttamente sugli occhi o nelle vicinanze, poiché potrebbe danneggiare la retina o altre strutture oculari sensibili. Per i trattamenti laser, è comunque previsto l’obbligo di indossare occhiali di protezione specifici per tutto il personale e il paziente presente nell’area operativa.

È fondamentale che la scelta del trattamento e la valutazione delle controindicazioni siano effettuate da un professionista sanitario qualificato che tenga conto della storia clinica del paziente e delle sue condizioni mediche preesistenti.

Domande Frequenti (FAQ)

Cos’è la laserterapia?

La laserterapia è una forma di terapia medica non invasiva che utilizza la luce laser, un fascio coerente di luce con caratteristiche particolari (monocromatica, coerente, monodirezionale e ad elevata brillanza). Il termine LASER è l’acronimo di “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”. Sfrutta gli effetti biologici di queste radiazioni per il trattamento di varie condizioni.

A cosa serve la laserterapia?

La laserterapia serve a trattare diverse patologie muscolo-scheletriche e neurologiche, sfruttando i suoi effetti antalgici, antinfiammatori, antiedemigeni e decontratturanti. Favorisce la biostimolazione e rigenerazione dei tessuti, accelera la guarigione di lesioni muscolari e tendinee, e migliora la circolazione. È impiegata per il sollievo dal dolore acuto e cronico.

La laserterapia fa male?

No, il laser non provoca dolore. Durante la seduta, è possibile avvertire una sensazione di calore o un lieve formicolio. I laser utilizzati in medicina sono generalmente a bassa potenza e l’energia luminosa penetra nei tessuti senza causare danni termici significativi, rendendo il trattamento sicuro e praticamente indolore.

Quante sedute di laserterapia servono per vedere i risultati?

Il numero di sedute e la frequenza del trattamento dipendono dalla condizione specifica e dalla risposta individuale del paziente. Non c’è un numero fisso. Ad esempio, per la gonalgia da gonartrosi sono suggerite 10-16 sedute, mentre per la depilazione permanente possono essere necessari 5-6 trattamenti per una riduzione significativa.

Si può fare attività fisica dopo la seduta?

Generalmente, dopo una seduta di laserterapia è possibile riprendere le normali attività. Tuttavia, in caso di trattamenti dermatologici, è specificamente raccomandato di evitare attività sportive intense, piscine e vasche idromassaggio nei giorni successivi. È sempre consigliabile seguire le istruzioni post-trattamento fornite dal professionista.

Quando è controindicata la laserterapia?

La laserterapia è controindicata in diverse situazioni. Non dovrebbe essere utilizzata direttamente su tumori, in pazienti con patologie emorragiche o che assumono anticoagulanti. È sconsigliata per chi soffre di fotofobia o ipersensibilità alla luce, in caso di ipertiroidismo (non sulla ghiandola tiroidea) e per donne in gravidanza, specialmente nel primo trimestre. Inoltre, va evitata direttamente sugli occhi o nelle vicinanze.

Come si svolge una seduta di laserterapia?

La seduta non richiede preparazioni particolari. Il paziente si siede o si stende, scoprendo l’area da trattare. Il professionista applica il laser usando un manipolo. Durante il trattamento, il paziente e il personale devono indossare occhiali protettivi. Si può avvertire una sensazione di calore o un lieve formicolio, ma il trattamento non è doloroso.

Quanto dura una singola seduta di laserterapia?

Una singola sessione di laserterapia ha una durata generalmente breve, solitamente di circa 10-20 minuti. La durata esatta può variare a seconda della patologia e dell’estensione dell’area da trattare, come stabilito dal professionista.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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