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La “staffetta” fino a qui

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Fabrizio Bolzoni – Presidente Fondo ASIM | 2013 Intro. 

Il Fondo ASIM “nacque” nell’autunno di dieci anni fa, nel 2013, a seguito dell’impegno assunto due anni prima con la sottoscrizione del CCNL Pulizie e Multiservizi.

Come si dice in questi casi, ebbi l’onore e l’onere di essere nominato Presidente, il primo Presidente, per il tempo strettamente necessario all’avvio effettivo del Fondo, che avvenne poche settimane dopo – in dicembre – con la nomina dei componenti del Consiglio Direttivo, del Presidente e del Vicepresidente (gli amici Antonio Camerano ed Elisa Camellini, che con grande impegno, competenza e determinazione diedero avvio alla macchina).

Già come responsabile del Settore e poi come Presidente di Legacoop Servizi, avevo seguito da vicino le vicende del rinnovo contrattuale e tutta l’attività conseguente; la costituzione del Fondo è stata senza dubbio uno dei passaggi più rilevanti e significativi del comparto. Pur non soffermandomi sulle tappe principali di questo percorso decennale, constato che oggi ASIM è una solida realtà, cresciuta in termini qualitativi e quantitativi; il merito va ascritto agli amministratori, alla struttura e al suo coordinatore, oltre che alle parti sociali che hanno firmato il CCNL.

Una considerazione e un ricordo Intro. 

L’art. 69 del CCNL, che istituisce l’assistenza sanitaria integrativa, recita che questa non è “sostitutiva del Servizio Sanitario Nazionale”.

Si tratta di una affermazione che, all’epoca in cui fu scritta, era chiara e quasi scontata per tutti; le criticità che sta vivendo negli ultimi tempi il nostro sistema sanitario pubblico probabilmente richiederanno, nel prossimo futuro, una riflessione più ampia anche sul ruolo e sulla collocazione dell’assistenza integrativa nel contesto generale della tutela della salute (che, personalmente, penso debba continuare ad avere come perno una sanità pubblica solida e moderna).

Infine un caro ricordo per due colleghi, due amici, che oggi non ci sono più e che hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo di ASIM: Mario Troisi e Giovanni Pirulli.

Fabrizio Bolzoni

Antonio Camerano – Presidente Fondo ASIM – 2013 – 2017 Intro. 

Ricevere, da parte del Fondo ASIM, un invito a ripercorrere la mia esperienza come suo Presidente degli anni iniziali mi ha recato una certa soddisfazione.

La soddisfazione non nasce semplicemente per la richiesta in sé, che è già importante, ma per il traguarda cui il Fondo si prepara. Aver partecipato, insieme all’allora consiglio, a un evento la cui permanenza segna 10 anni non può che ricordarmi gli impegni intergenerazionali che si assumono con il proprio agire, e le conseguenze durature legate ad esso. Partecipare alla nascita di un’istituzione fornisce l’idea che si sia costruito qualcosa di significativo per la vita di coloro a cui essa è destinata.

È stata proprio questa consapevolezza (il servizio a lavoratori e imprese), che ha consentito a me, alla Vicepresidente e al consiglio tutto di lavorare all’allestimento delle strutture e infrastrutture del Fondo.

Il compito fu impegnativo non avendo avuto, inizialmente, addetti (si ricorderà che ci aiutavano gli impiegati dell’ONBSI, a cui ancora va la mia gratitudine), e una sola addetta nei mesi successivi. Eravamo impegnati a fare personalmente la quasi totalità degli adempimenti che, vi posso assicurare, erano molti e andavano da quelli semplici (aprire un conto corrente) a quelli più complessi come farsi attribuire il codice per il dm da fornire alle aziende al fine di ricevere i primi versamenti tramite le canalizzazioni dei dati INPS.

Insieme a tutto questo (io ed Elisa Camellini la Vicepresidente) dedicavamo anche qualche domenica a scrivere in maniera puntuale i verbali delle discussioni del consiglio e preparare i temi e le questioni da proporre a esso. 

La discussione era ricca, articolata, talvolta – mi sia consentito a distanza di dieci anni – un po’ artificiosa e quindi faticosa: ritengo che tutto questo fosse inevitabilmente dovuto alle esigenze di Parti che rappresentavano istanze contrapposte, ma con un interesse unico. L’interesse era quello di far decollare uno strumento che a detta di tutti era opportuno e indispensabile al fine di fornire un beneficio contrattuale ai lavoratori di un settore con tratti di forte peculiarità: importante turnover, elevata presenza di lavoratori stranieri, estrema diffusione di orari di lavoro part-time per citare quelli, non i soli, a cui allora si prestò molta attenzione.

Affrontare i problemi che poneva la stesura dello Statuto e del Regolamento dell’Ente e contemporaneamente procedere all’identificazione del Piano sanitario e del suo gestore fu un’impresa di non poco conto.

Non eravamo tecnicamente preparati ad affrontare una gestione in proprio di rimborsi e altre importanti formalità. La scelta, nella discussione che seguì, cadde su UniSalute. Anche in questo caso ci orientammo per tappe: ritenevamo opportuno che nelle fasi successive a quella dell’avvio, al Fondo potessero restare a disposizione varie opzioni.

Passato qualche mese anche la struttura del Fondo, con una particolare attenzione al fatto che i suoi costi non superassero una soglia virtuosa, fu potenziata, lo fu fino al punto che essa venne a dotarsi di una segreteria, una contabile e una figura di coordinamento dello staff.

La figura di coordinamento, viste le competenze professionali che portava in dotazione al Fondo, si rivelò una scelta particolarmente fortunata.

La presidenza, così coadiuvata, nel triennio affrontò o tracciò le linee che hanno consentito il raggiungimento di alcuni traguardi.

Tra essi ne voglio ricordare alcuni che sembrarono e segnarono punti di svolta. 

La costruzione e la definizione di un gestionale per le attività del Fondo e per le fasi di riconciliazione amministrativa: prima si operava con complessi e complicati fogli Excel che, anche grazie alla professionalità e alla pazienza degli operatori, permetteva la tenuta dei dati contabili con grande precisione.

Il lancio della prima campagna di informazione su radio, giornali e cartellonistica affissa su importanti luoghi di transito.

Il perfezionamento e l’ampliamento del Piano sanitario. Tali ampliamenti di prestazioni furono ottenuti con le stesse quote di risorse impegnate per il Piano sanitario fin dalla sua definizione.

L’acquisizione, l’elaborazione e il confronto di tabelle e dati aggregati della popolazione degli iscritti per fornire una base qualificata alla discussione del consiglio e alle sue decisioni.

La campagna di diffusione presso le aziende aderenti e le presentazioni territoriali del Fondo e della sua attività: campagne di sensibilizzazione tramite le organizzazioni datoriali e sindacali di addetti del Settore e imprese riguardo alla funzione del Fondo. Informazione alle stazioni appaltanti per sensibilizzare e segnalare l’iscrizione al Fondo quale obbligo contrattuale. 

In queste temperie si conclusero e definirono tutti gli obblighi di legge, e si avviò la discussione sulla necessità di avvalersi di apporti consulenziali vari, legali e finanziari. L’unificazione delle strutture di ONBSI e ASIM.

Queste quelle che ricordo e chissà quante ne ho dimenticate di altrettanto importanti. Quei primi tre anni furono sicuramente una sfida alla quale l’intero consiglio, pur nelle sue ridefinizioni dovute ad avvicendamenti di alcuni consiglieri a seguito di ragioni endogene alle associazioni fondatrici, ha risposto con fiducia nei riguardi della presidenza e con suggerimenti opportuni.

Oltre ai miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito allo sviluppo dell’Ente allora e dopo, voglio ricordare due persone che, in qualche modo mi furono prodighi di suggerimenti in momenti in cui davvero ero preso in situazioni difficili da dipanare: Mario Troisi e Giovanni Pirulli, che ci hanno lasciato prematuramente.

Infine, ultimi, ma non per ultimi, gli impiegati di allora che, con la loro discrezione, mi hanno reso meno disagevole il viaggio Firenze-Roma e i giorni di permanenza.

Ad Augusto Monachesi, oltre al ringraziamento, va la mia profonda gratitudine per il suo aiuto, i suoi suggerimenti e la sua passione.

La stessa gratitudine va a Elisa Camellini. In lei ho trovato, oltre che un’amica, una perfetta compagna di lavoro ed è stato semplice improntare ogni nostra attività a una spontanea condivisione indipendente dai ruoli e dalla responsabilità e dai poteri di ciascuno.

A entrambi la riconoscenza per avermi aiutato ad avviare la costruzione di qualcosa di duraturo, questa come dicevo all’inizio, l’unica ragione di soddisfazione.

Antonio Camerano

Elisa Camellini – Vice Presidente Fondo ASIM | 2013 – 2017 Intro. 

Quest’anno il Fondo ASIM compie 10 anni. Già 10 anni da quando ha iniziato a operare.

Sembra ieri quando in qualità di Vicepresidente, unitamente ad Antonio Camerano in qualità di Presidente, passavamo intere giornate a discutere, analizzare e definire come avrebbe dovuto funzionare il Fondo, che tipo di prestazioni erogare, come realizzare una gestione ottimale e di diretta comprensione e fruizione per le lavoratrici e lavoratori delle imprese di Pulizia, Multiservizi e Servizi Integrati.

La sfida maggiore infatti consisteva nel riuscire a fornire a una platea di lavoratrici e lavoratori uno strumento che li sostenesse e permettesse loro di accedere alle cure e alla prevenzione. Non va dimenticato che chi opera nel settore delle Pulizie, del Multiservizi e dei Servizi Integrati, sono quelle lavoratrici e quei lavoratori che pur lavorando, per effetto dei bassi salari e dei part-time involontari che il Settore troppo spesso impone, possono essere considerati poveri o poco più e le cure mediche diventano quasi un lusso.

Sulla base di queste valutazioni, unanimemente, Organizzazioni Sindacali e Associazioni Datoriali, nel rinnovo contrattuale del 2011, hanno fortemente voluto inserire l’assistenza sanitaria integrativa, quale elemento di miglioramento delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, da cui ha preso vita il Fondo ASIM.

È stata una grande soddisfazione professionale e personale, per la sottoscritta, firmare il rinnovo del Contratto Nazionale nel 2011 e a maggior ragione perché conteneva l’assistenza sanitaria integrativa, portando il CCNL di Settore al pari degli altri Contratti Nazionali del Terziario che avevano già da tempo elementi di welfare contrattuali.

Oltre ad aver definito lo strumento nel Contratto Nazionale è stata di grandissima soddisfazione lavorare da subito, in qualità di Vicepresidente, partecipare alla costituzione del Fondo ASIM e al suo funzionamento, nonché vederlo crescere nell’arco di 3 anni di mandato in modo esponenziale con un’accoglienza molto positiva da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del Settore.

Ricordo che ci sono stati anche momenti di difficoltà e qualche volta timori di non riuscire a portare a termine gli obiettivi che ci eravamo proposti, ma grazie a una forte condivisione di intenti con il Presidente e dell’ancora attuale Responsabile Augusto Monachesi, insieme con gli operatori di ONBSI Davide De Angelis, Roberta Scarinci ed Eleonora

Di Ianni gli ostacoli che si sono frapposti sono stati superati e nell’arco di 3 anni il Fondo ha iniziato a funzionare e a erogare le prestazioni richieste.

Posso dire che è stata un’avventura nella quale mi sono buttata a capofitto perché avevo coscienza che potesse essere di grande sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori del Settore e ho avuto la fortuna di avere al mio fianco persone che a loro volta volevano raggiungere lo stesso risultato, non penso solo ad Antonio Camerano e Augusto Monachesi, ma anche ai componenti dell’Assemblea dei Soci e del Consiglio di Amministrazione – che oggi colgo l’occasione di ringraziare per il sostegno dato – e a tutta la struttura tecnica del Fondo che si è sempre prodigata per riuscire a far funzionare tutto nel miglior modo possibile, dimostrando grande professionalità e impegno.

A questo punto non mi resta che augurare buona vita al Fondo ASIM e che possano trascorrere altri 100 decennali di attività. Auguri e ancora grazie per l’esperienza che mi ha permesso di vivere.

Elisa Camellini

Marco Verzari – Presidente Fondo ASIM | 2017 – 2021 Intro. 

Quando è stato chiesto un mio contributo per significare la ricorrenza dei 10 anni dalla costituzione del Fondo ASIM, mi sono posto una domanda relativamente a quale valore di riferimento sarebbe stato necessario mettere in risalto per questa analisi consuntiva del lavoro svolto. 

Il valore delle scelte fatte dalle parti sociali che hanno avviato, attraverso il CCNL per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti da imprese esercenti Servizi di Pulizia e Servizi Integrati/Multiservizi, i presupposti per la costituzione del Fondo scommettendo di fatto sulla sua possibile sostenibilità vista la bassa contribuzione che era stata destinata alle prestazioni. 

Il valore dell’impegno e del lavoro svolto da chi, oggettivamente, ha organizzato e gestito le scelte fatte dalle parti sociali, e cioè dal responsabile del Fondo Augusto Monachesi, preparato e professionale, e da un gruppo di lavoratrici e lavoratori serio, responsabile, professionale e altamente qualificato. 

Il valore delle scelte fatte dai componenti del gruppo dirigente (assemblea e comitato direttivo) che, ad esempio, hanno avviato collaborazioni importanti e significative come quella con la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, hanno deciso di gestire parte delle attività direttamente e, nel contrattare con il gestore, sono state capaci di individuare meccanismi contrattuali in grado di assicurare un congruo recupero di risorse al Fondo che altrimenti sarebbero state assorbite dal gestore stesso, restituendole invece alla possibile utilizzazione per le prestazioni. 

Il valore delle collaborazioni individuate che ci tengo a sottolineare distintamente: 

  • La collaborazione con un comitato scientifico composto da professionisti di qualità e professionalità che hanno consentito e consentono tuttora una individuazione efficace e positiva delle prestazioni da destinare alla platea delle lavoratrici e dei lavoratori.
  • L’assistenza legale di un’avvocatessa preparata, attenta e presente che, con il suo lavoro, ha consentito di assicurare e difendere non solo il nostro Fondo, ma l’intera bilateralità nazionale e anche alcune istituzioni quali INPS e Agenzia delle Entrate, rivelando e denunciando i contenuti e le modalità di attacchi al Sistema di potenziali truffatori. 
  • La consulenza di un esperto finanziario, in grado di rendere meglio edotti sulla gestione tutti i componenti del Comitato Direttivo e di consentire una gestione responsabile delle risorse accantonate, assicurando così le maggiori garanzie possibili al patrimonio, soprattutto in un periodo di grande criticità e forte rischio finanziario. 
  • Il supporto enorme della comunicazione, attraverso la consulenza di una azienda seria, professionale e innovativa, che ha consentito e consente al Fondo ASIM di giungere costantemente ai massimi livelli di presenza nei social e dunque di poter trasmettere attraverso gli stessi la conoscenza, il lavoro, l’assistenza e le prestazioni destinate a lavoratrici e lavoratori, che per le loro condizioni particolarmente difficili ne hanno un enorme bisogno.

Queste qualità costituiscono certamente un motivo valido per essere pienamente soddisfatti dell’enorme lavoro svolto da tutti i soggetti coinvolti, ma il bene più prezioso che dobbiamo sempre avere presente sta nel riuscire a rendere concreto, esigibile e sempre più forte, il vero motivo dell’esistenza e dell’importanza del Fondo ASIM. 

Infatti, in un settore dove la costante e diffusa realtà del lavoro si manifesta con la precarietà, gli orari ridotti, i salari esigui, gli appalti al massimo ribasso, la flessibilità estesa, attraverso questo impegno Fondo ASIM, nei dieci anni trascorsi, è riuscito a dare risposte concrete in termini di assistenza, di supporto e di prestazioni che hanno consentito a centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori del Settore molte possibilità prima difficili se non impossibili quali ad esempio: avere la possibilità di un accesso più veloce alle cure; poter fare una fondamentale prevenzione a tutela della salute personale; avere sostegno in casi disperati quali la non autosufficienza. 

È questo il vero valore da evidenziare, seguire e sostenere. È una ragione in più anche per dare visibilità a lavoratrici e lavoratori che chiedono da troppo tempo nel lavoro rispetto e nel salario dignità. Quindi avanti: come prima, più di prima, meglio di prima!

Marco Verzari

Lorenzo Mattioli – Vice Presidente Fondo ASIM | 2017 – 2021 Intro. 

Con piacere esprimo alcune considerazioni che l’occasione di questa importante ricorrenza dei 10 anni di attività trasformano in una riflessione più ampia sull’operato generale del Fondo ASIM a cui mi sento onorato di aver dato il mio e il contributo delle aziende che rappresento. 

È stato un periodo di notevole e indubbia crescita del Fondo, a cui abbiamo lavorato in molti, tanto e bene. 

Dovendo fare una sintesi ritengo che sono stati ben focalizzati gli sforzi su alcuni punti programmatici ottenendo ottimi risultati: sull’ampliamento della platea degli iscritti e sull’internalizzazione di alcune prestazioni e servizi si sono raggiunti importanti traguardi che oggi sono la base del funzionamento e della gestione del Fondo. 

Sul piano della rappresentanza e della crescita reputazionale è stato importante cogliere l’opportunità di partecipare a diverse attività meritorie e di alto profilo, come la partnership con la Fondazione AIRC, che ci ha visto essere protagonisti in prestigiosi appuntamenti istituzionali come quello che si è svolto con il Presidente della Repubblica. 

Un approccio reattivo ed efficace per il raggiungimento degli obiettivi che contribuisce significativamente alla crescita che stiamo vivendo. Il ruolo del Fondo all’interno del comparto del Multiservizi sarà rafforzato ancora di più dalla riforma in corso sulla Bilateralità, un’occasione da cogliere, un passo cruciale che tutte le Parti sociali hanno più volte ribadito necessario, specialmente in questo momento storico, economico e politico. 

Abbiamo espresso più volte di essere favorevoli al principio di rotazione della rappresentanza per il miglior funzionamento dell’Ente, ma è importante concludere il processo di riforma appena avviato in tempi brevi garantendo una piena ed equa partecipazione di tutte le componenti coinvolte. Inoltre la proposta mira giustamente a trasformare la Bilateralità da un mero costo per le imprese a un patrimonio comune disponibile e da salvaguardare. 

Chiarire gli obiettivi, valorizzare la rappresentanza e assicurare una posizione unitaria della Parte datoriale dovrebbero portare a una gestione più trasparente, un funzionamento più efficace e una maggiore sostenibilità futura. Infine, in questo momento speciale, voglio esprimere la mia gratitudine a tutti i miei colleghi e per tutti i collaboratori del Fondo ASIM per il loro impegno costante nel corso di questi dieci anni. 

Siamo consapevoli che questa fase richiederà collaborazione e dedizione, ma sono sicuro che insieme possiamo plasmare un futuro in cui continueremo a migliorare le nostre attività e i nostri servizi per i lavoratori e le imprese, adattandoci alle sfide in continua evoluzione.

Lorenzo Mattioli

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