
La tiroide è una piccola ma importantissima ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo, alla base e davanti alla trachea. Ha una forma che ricorda una farfalla, con due metà, o lobi, connesse da una parte centrale chiamata istmo.

Normalmente, la tiroide non è visibile e si può a malapena sentire al tatto, ma se si ingrossa può essere facilmente percepita e comparire come una massa prominente sul collo, talvolta sotto o ai lati del pomo d’Adamo.
A cosa serve questa ghiandola? Il ruolo principale della tiroide è quello di produrre gli ormoni tiroidei, nello specifico la tiroxina (T4), chiamata anche tetraiodotironina, e la triiodotironina (T3).
Per approfondire, consigliamo la lettura del nostro articolo Dove si trova la tiroide e quale funzioni svolge?.
In caso di un malfunzionamento della tiroide, e quindi di una condizione patologica che la coinvolge, il paziente può avvertire diversi sintomi, alcuni da individuare precocemente al fine di giungere a una diagnosi rapida.
Indice dei Contenuti
Quali sono le principali alterazioni funzionali della tiroide?
Le principali alterazioni funzionali della tiroide sono due, entrambe legate a uno squilibrio nella produzione degli ormoni tiroidei.
Ci riferiamo a:
- ipotiroidismo: è una condizione caratterizzata da una insufficiente o ridotta produzione di ormoni tiroidei, che determina un rallentamento dei processi metabolici dell’organismo e delle funzioni vitali. L’ipotiroidismo può avere effetti anche gravi sulla salute, soprattutto nei feti e nei neonati;
- ipertiroidismo: è una condizione derivata da un eccesso in circolo di ormoni tiroidei, che porta a una iperfunzionalità generale. Questo eccesso causa una impropria accelerazione dei processi metabolici dell’organismo e delle funzioni vitali.
A queste due patologie, senz’altro le più diffuse, si aggiungono le seguenti:
- tiroidite di Hashimoto: è una infiammazione autoimmune cronica della tiroide, e rappresenta la causa più comune di ipotiroidismo;
- tiroidite linfocitaria silente: è un tipo di infiammazione autoimmune della tiroide che può insorgere dopo il parto (tiroidite post-partum). Causa inizialmente ipertiroidismo dovuto al rilascio di ormoni immagazzinati, seguito da ipotiroidismo (solitamente transitorio), prima che la ghiandola recuperi la funzionalità normale;
- gozzo non tossico semplice: con questo termine si descrive un ingrossamento benigno della tiroide. La caratteristica distintiva è che non comporta un eccesso né un deficit di ormoni tiroidei. Può formarsi a causa della mancanza di iodio nella dieta, o dell’ingestione di determinate sostanze o farmaci. Talvolta, forme temporanee si sviluppano durante la pubertà, la gravidanza o la menopausa. Spesso i soggetti sono asintomatici, notando solo un rigonfiamento alla base del collo, ma se il gozzo diventa grande, può comprimere i tessuti circostanti, causando tosse, disfonia o difficoltà respiratorie o di deglutizione;
- tiroidite subacuta: è una infiammazione acuta della tiroide, in genere causata da un virus, caratterizzata solitamente da un inizio improvviso e un decorso tipico, con un rilascio iniziale di ormoni che provoca ipertiroidismo, seguito da un ipotiroidismo transitorio, e infine dalla ripresa di una normale funzionalità tiroidea;
- tumore della tiroide: consiste in una crescita anomala di un gruppo di cellule nella tiroide, e si presenta solitamente sotto forma di uno o più noduli. La maggior parte dei noduli tiroidei è benigna, con una proporzione di 1 a 20 secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità. Le forme maligne sono meno frequenti. La maggior parte dei tumori tiroidei sono a crescita lenta e poco aggressivi.
Tutte queste condizioni si manifestano con sintomi e segnali precisi, in alcuni casi sovrapponibili, da individuare il prima possibile onde evitare complicanze.
Come capire se si soffre di tiroide? I sintomi da notare
Capire se si soffre di un problema alla tiroide può essere complesso, poiché i sintomi sono molto vari e possono sovrapporsi a quelli di altre condizioni.
Inoltre, spesso i disturbi si manifestano in assenza di sintomi o con sintomi aspecifici, in alcuni casi possono essere più subdoli e sfumati, ma più in generale le alterazioni possono essere di tipo funzionale (squilibrio ormonale) o strutturale (modifiche alla ghiandola).
Detto questo, vediamo quali sono i sintomi a cui prestare attenzione per individuare la presenza di un problema alla tiroide:
- ipotiroidismo: i sintomi tendono a svilupparsi lentamente e possono essere subdoli. Nelle fasi iniziali, l’ipotiroidismo acquisito può essere asintomatico, ma successivamente è possibile sperimentare i seguenti sintomi:
- stanchezza e sonnolenza eccessive;
- aumento di peso;
- intolleranza al freddo;
- stipsi;
- pelle secca e ruvida;
- capelli fragili e sottili;
- viso gonfio e palpebre cadenti;
- voce roca;
- rallentamento del battito cardiaco (bradicardia)
- difficoltà di concentrazione;
- perdita della memoria;
- debolezza e dolori/crampi muscolari;
- irregolarità del ciclo mestruale;
- depressione;
- elevati livelli di colesterolo nel sangue;
- negli anziani si possono manifestare sintomi meno tipici come perdita di peso, confusione, calo dell’appetito, rigidità e dolori articolari o muscolari, e tendenza a cadere.
- ipertiroidismo: i sintomi possono essere più evidenti rispetto a quelli dell’ipotiroidismo, e includono:
- battito cardiaco accelerato (tachicardia) o palpitazioni;
- ansia;
- nervosismo;
- irrequietezza e irritabilità;
- tremori (spesso alle mani);
- sudorazione eccessiva;
- intolleranza al caldo;
- perdita improvvisa di peso nonostante un aumento dell’appetito;
- disturbi del sonno (insonnia);
- stanchezza e debolezza muscolare;
- irregolarità del ciclo mestruale;
- disturbi intestinali (aumento frequenza o diarrea, feci poco formate);
- negli anziani, i sintomi possono essere meno tipici, con prevalenza di perdita di peso e stanchezza, mentre la tachicardia e la protrusione degli occhi sono meno frequenti.
- tiroidite di Hashimoto: spesso si manifesta inizialmente con un ingrossamento asintomatico della tiroide (gozzo), che può avere una consistenza gommosa o nodulare. Se l’infiammazione porta a ipotiroidismo, si manifestano i sintomi tipici dell’ipotiroidismo. In una fase iniziale, o meno frequentemente, il processo infiammatorio rapido può causare il rilascio di ormoni immagazzinati, portando a sintomi simili all’ipertiroidismo (tireotossicosi). La maggior parte dei soggetti sviluppa infine ipotiroidismo permanente;
- tiroidite linfocitaria silente: inizialmente, l’infiammazione causa il rilascio di ormoni immagazzinati, provocando ipertiroidismo transitorio. Successivamente, per la scarsità di ormoni rimasti, compare solitamente ipotiroidismo transitorio. La ghiandola di solito recupera la sua funzionalità normale. I sintomi, quindi, sono quelli delle fasi di ipertiroidismo e ipotiroidismo;
- gozzo non tossico semplice: spesso i soggetti sono asintomatici. La manifestazione più comune è un rigonfiamento visibile alla base del collo. Se il gozzo diventa grande, può comprimere i tessuti circostanti, causando sintomi come tosse, disfonia (raucedine), difficoltà respiratorie o difficoltà di deglutizione;
- tiroidite subacuta: spesso segue un’infezione virale e si manifesta con un dolore al collo all’altezza della tiroide, che molti descrivono come mal di gola. Il dolore può spostarsi o irradiarsi e aumenta con i movimenti del capo o la deglutizione. La tiroide diventa sensibile e dolente alla palpazione. Altri sintomi includono stanchezza estrema e febbre di basso grado;
- tumore della tiroide: il sintomo più comune è un nodulo indolore o un gonfiore nel collo. Altri sintomi tendono a manifestarsi solo negli stadi avanzati o quando il tumore è grande e comprime le strutture vicine, e possono includere raucedine inspiegabile, tosse, mal di gola o difficoltà respiratorie/di deglutizione. Raramente, i noduli tumorali (come i noduli benigni) possono iniziare a produrre ormoni in eccesso, causando sintomi tipici dell’ipertiroidismo.
In presenza di uno o più dei presenti sintomi, è fondamentale rivolgersi a un medico, in particolare a uno specialista endocrinologo, per una valutazione accurata, poiché solo una diagnosi specialistica basata su esami del sangue (TSH, FT4, FT3), ecografia e talvolta altri accertamenti (es. ago aspirato) può confermare la presenza e la natura di un problema alla tiroide.
Domande frequenti (FAQ)
La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla situata alla base anteriore del collo. Produce ormoni (tiroxina T4 e triiodotironina T3) che regolano il metabolismo e influenzano funzioni vitali come battito cardiaco, temperatura corporea, digestione, sonno e sviluppo.
I problemi tiroidei possono essere di tipo funzionale, legati a uno squilibrio nella produzione ormonale (ipotiroidismo per insufficiente produzione e ipertiroidismo per eccessiva produzione), o strutturale, come gozzo (ingrossamento) e noduli (formazioni all’interno della ghiandola).
L’ipotiroidismo, dovuto alla ridotta produzione di ormoni, rallenta le funzioni corporee. I sintomi comuni includono stanchezza, aumento di peso, intolleranza al freddo, stipsi, pelle secca, capelli fragili, rallentamento del battito cardiaco, difficoltà di concentrazione e depressione. Negli anziani possono essere meno evidenti.
L’ipertiroidismo, causato da eccesso di ormoni, accelera le funzioni corporee. I sintomi tipici sono battito cardiaco accelerato/palpitazioni, nervosismo/ansia, tremori, sudorazione eccessiva, intolleranza al caldo, perdita di peso con aumento dell’appetito, e insonnia.
Il gozzo è un ingrossamento della tiroide. Se non tossico, la funzione tiroidea è normale. Il sintomo più comune è un rigonfiamento visibile alla base del collo. Se grande, può causare tosse, disfonia, difficoltà respiratorie o di deglutizione.
È un’infiammazione autoimmune cronica della tiroide. Spesso inizia con un ingrossamento asintomatico (gozzo). Col tempo, la distruzione della ghiandola porta all’ipotiroidismo, con i sintomi a esso associati. Raramente, una fase iniziale rapida può causare sintomi simili all’ipertiroidismo (tireotossicosi).
È un’infiammazione acuta della tiroide, spesso di origine virale, con inizio improvviso. Causa dolore al collo all’altezza della tiroide, stanchezza e febbre di basso grado. Ha un decorso tipico: fase iniziale di ipertiroidismo transitorio, seguita da ipotiroidismo transitorio, prima del recupero.
I noduli sono formazioni solide o cistiche all’interno della tiroide, spesso benigne. Molto spesso sono asintomatici e scoperti casualmente. Se grandi, possono causare difficoltà di deglutizione/respirazione o senso di costrizione al collo. Raramente, possono produrre ormoni in eccesso, causando sintomi di ipertiroidismo.
La maggior parte dei tumori tiroidei è a crescita lenta. Il sintomo più comune è un nodulo indolore o un gonfiore nel collo. Sintomi come raucedine inspiegabile, tosse, mal di gola o difficoltà respiratorie/di deglutizione tendono a manifestarsi solo in stadi avanzati o se il tumore comprime strutture vicine. Raramente, i noduli tumorali possono causare ipertiroidismo.
La diagnosi si basa su una valutazione clinica e specialistica. Gli esami principali sono i dosaggi ematici di TSH, FT4 e FT3 per valutare la funzionalità. L’ecografia tiroidea esamina struttura e dimensioni, evidenziando noduli. Possono essere richiesti anche anticorpi anti-tiroide o agoaspirato/biopsia per i noduli.