Secondo i dati contenuti nel XV Rapporto Sanità di Crea Sanità, la popolazione over 75 è aumentata in modo considerevole. Vediamo questo cosa comporta. Intro.
Sul nostro blog abbiamo più volte segnalato e sottolineato l’evidenza di un aumento dell’aspettativa di vita nel Paese, con tutto quello che questo comporta in termini di benessere collettivo e di costi sociali ed economici.
Un numero maggiore di persone anziane si traduce, è inevitabile, in un ricorso a cure mediche e socio-sanitarie più corposo, e tutti i trend non fanno altro che confermare un aumento costante nel corso dei prossimi anni.
Anche nell’ultimo Rapporto Crea dal titolo “15° Rapporto Sanità – Il ritorno della Politica Nazionale in Sanità (?)”, redatto da Crea Sanità e dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università Tor Vergata, si affronta questo tema.
Approfondiamo insieme i dati contenuti nel rapporto.
Indice dei Contenuti
Invecchiamento della popolazione, calo delle nascite e riduzione della popolazione
Il rapporto Crea si basa sui dati del 2018, che confermano un trend composto da 3 elementi strettamente collegati tra loro.
Infatti, se da una parte si registra un progressivo aumento dell’invecchiamento della popolazione, dall’altro dobbiamo fare i conti con il calo drastico delle nascite e la riduzione generale della popolazione.
Com’è facile intuire, se facciamo meno figli l’età media della popolazione non può fare altro che aumentare e, progressivamente, diventeremo sempre meno.
Secondo le stime Istat la popolazione italiana subirà una vera e propria decimazione nel corso dei prossimi 40 anni, perdendo l’11,2% entro il 2066, passando da 60.590.446 a 53.824.614 abitanti.
In Italia abbiamo quasi 1,5 milioni di over 75 in più rispetto a 10 anni fa
Il trend demografico appena descritto è molto preoccupante, ma solo analizzandolo nel dettaglio ci si rende conto davvero del problema.
In effetti, nell’ultimo decennio l’analisi della piramide della popolazione ci fornisce i seguenti dati:
- i bambini nella fascia di età 0-4 anni si sono ridotti dell’1,4% medio all’anno;
- la popolazione nella fascia di età 0-14 anni si è ridotta dello 0,3% annuo, passando da 8.317.978 individui nel 2008 a 8.080.176 nel 2018;
- la popolazione over 75 è invece aumentata del +2,1% medio annuo, passando da 5.686.119 a 6.987.512 individui.
Quindi, mentre le fasce più giovani si sono assottigliate, gli anziani sono aumentati in modo esponenziale, registrando quasi 1,5 milioni di individui in più nel periodo 2008-2018.
Più in generale, la popolazione over 65 è aumentata, seguendo lo schema indicato nella tabella qui in basso.
L’indice di dipendenza degli anziani è in aumento
Il rapporto Crea contiene anche i dati relativi all’indice di dipendenza degli anziani – che indica il rapporto tra popolazione di 65 anni e più e popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 – quindi degli individui over 65 anni residenti nel nostro Paese.
La media nazionale è di circa 35 su 100.
La situazione peggiora se si analizzano i dati della dipendenza strutturale – che indica il rapporto tra popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100 – con una media nazionale superiore a 50 su 100.
Conclusioni
L’Italia sta invecchiando, e anche molto rapidamente, questo impone l’implementazione di strategie di supporto più evolute e complesse.
Risultano più importanti che mai i familiari, i caregiver, l’assistenza domiciliare, le politiche a sostegno della non autosufficienza, le long term care.
Proprio a queste ultime il Fondo ASIM, consapevole dell’importanza del ruolo che ricopre per i lavoratori, ha destinato una prestazione, per garantire assistenza a chi viene a trovarsi in condizioni di non autosufficienza.
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La sfida è complessa, ma urgente.