Sono al Fondo ASIM dal febbraio del 2015 e nel tempo, anche su questa pubblicazione, ho più volte raccontato i progressi e i successi che il Fondo ha raggiunto. Oggi, a 10 anni dalla sua costituzione, credo sia fondamentale porre l’accento su un aspetto in particolare del suo percorso, ovvero su quanto il Fondo ASIM sia stato in grado di farsi conoscere e riconoscere in questo primo importante periodo di vita.
A dicembre 2014, proveniente da un percorso ventennale costruito in ambito ri/assicurativo, impegnato com’ero a conquistare questa posizione professionale, ho cercato di raccogliere dal web tutte le notizie disponibili per affrontare la selezione con il massimo grado di informazioni possibile, sia specifiche sul Fondo ASIM che, più in generale, sulla sanità integrativa negoziale. Del Fondo esisteva un sito istituzionale dove erano accessibili i documenti sociali (Statuto, Regolamento e Piano sanitario) e i riferimenti di contatto che, naturalmente, rimandavano al gestore assicurativo incaricato di tutte le attività relative al Piano sanitario. Di documentazione più generale inerente la sanità integrativa negoziale quasi nulla, se non dei riferimenti normativi.
In quel periodo, le lavoratrici e i lavoratori del Settore di riferimento avevano per la prima volta l’opportunità di accedere a dei servizi sanitari forniti da un organismo paritetico nazionale, ma non lo sapevano. Il primo vero obiettivo, quindi, era fare in modo che gli stessi venissero a conoscenza di questo importante strumento e delle metodologie di utilizzo dello stesso. È stato uno sforzo improbo che ha generato la spedizione di decine di migliaia di “lettere di benvenuto” ogni mese, che spesso venivano accolte con diffidenza dai destinatari; diffidenza che emergeva dalle chiamate telefoniche con le quali tempestavano gli allora soli tre operatori del Fondo ASIM.
Il Fondo, nell’ultimo trimestre del 2014 (quando ha effettivamente iniziato a erogare prestazioni), vedeva iscritti poco più di 30 mila tra lavoratrici e lavoratori, e il numero di prestazioni erogate era molto ridotto a causa del fatto che, appunto, i beneficiari non erano a conoscenza della sua esistenza; a fine 2023, dopo meno di 10 anni di attività, gli iscritti in copertura del Fondo ASIM sono oltre 254 mila, pari all’84% degli occupati cui si applica il CCNL di riferimento.
In questi 10 anni, in totale, sono stati iscritti oltre 540 mila tra lavoratrici e lavoratori, più del doppio di quelli in copertura attualmente: un dato significativo che testimonia – tra le altre cose – l’alto tasso di turnover nel Settore, impressionante se si considera il presupposto che al Fondo possono essere iscritti “solo” i dipendenti a tempo indeterminato.
Nell’intero periodo sono stati più di 67 mila gli iscritti provenienti da tutte le province del Paese, che hanno utilizzato il Fondo e usufruito, in totale, di oltre 519 mila prestazioni sanitarie, per un valore complessivo superiore ai 50 milioni di euro.
Una mole significativa di prestazioni erogate che, ad oggi, è gestita per più dell’80% direttamente dal Fondo (solo il restante 20% è gestito da UniSalute) e nel cui novero figura anche la Long Term Care, garanzia che assicura agli iscritti in copertura un sostegno economico a “vita intera” in caso di eventi che li colpiscano durante il periodo lavorativo portandoli a una condizione di non autosufficienza (introdotta nel lontano 2019, quando ancora la sensibilità sul tema nel nostro Paese era molto bassa).
Una crescita consistente e repentina; un cambiamento che si potrebbe definire una rivoluzione; un insieme di traguardi che ci rendono oggi un benchmark per tutto il Settore.
Tutto questo è stato possibile anche grazie a un approccio – talvolta avanguardistico – e un impegno costanti in attività di comunicazione online e offline.
Negli anni, infatti, il Fondo ASIM ha instaurato un rapporto pressoché diretto con le imprese aderenti e i propri iscritti.
Abbiamo incontrato direttamente decine tra le imprese maggiori, organizzando specifici eventi con lavoratrici e lavoratori e consolidando le relazioni con iniziative di “co-branding” e/o consentendo accessi al nostro portale S.I.Asim/LEO attraverso sistemi di Single Sign-On con i portali degli iscritti presso le loro imprese. Inoltre, decine sono stati i nostri interventi durante sessioni in/formative di funzionari delle Parti Sindacali Socie presso le loro sedi territoriali.
Contestualmente, il Fondo ha operato con una efficacia straordinaria con una serie coordinata di attività di comunicazione che non ha potuto prescindere dalla “consulenza strategica” di un operatore professionale del Settore; di seguito ne elenco alcune, a solo titolo esemplificativo:
- una grafica, offline e online, costantemente adeguata ai diversi momenti di vita del Fondo;
- la produzione routinaria di contenuti editoriali (48 articoli in media ogni anno), newsletter e approfondimenti (per un totale di 91 news pubblicate e 232 newsletter inviate a decine di migliaia di contatti);
- la realizzazione dell’House Organ “Asiminforma”, un apprezzato quanto unico periodico – inviato in formato cartaceo a tutte le imprese e ad altri stakeholder e pubblicato in formato digitale su tutti i canali del Fondo – contenente interventi diretti del management del Fondo oltre a contributi di professionisti del Settore;
- la realizzazione e il continuo aggiornamento di un sito web costituente un approdo per tutti gli iscritti e per tutti i cittadini e le imprese che volessero conoscere le prestazioni del Fondo ASIM ma anche il Settore di riferimento, i temi della prevenzione e dei corretti stili di vita;
- la realizzazione e diffusione di decine di video tutorial sull’utilizzo del Piano sanitario e sui processi per usufruirne;
- l’organizzazione di convegni di alto livello in tema di sanità integrativa;
- la realizzazione di campagne pubblicitarie diffuse anche attraverso la stampa nazionale e i canali radio-televisivi. Si pensi solo che l’ultimo video prodotto, e trasmesso in formato ridotto su La7, ha raccolto oltre 7 milioni di visualizzazioni sui canali social;
- l’istituzione, primi tra i primi, di una partnership con la Fondazione AIRC che ha sin qui erogato due borse di studio per giovani ricercatori e sostenuto attivamente l’iniziativa della Fondazione “Impresa contro il cancro”.
È anche grazie a questa consolidata e sinergica rete di canali e attività che i mesi di lockdown, per esempio, non hanno influito sulle capacità del Fondo di essere vicino ai propri iscritti; anzi, i maggiori picchi di prestazioni si sono registrati proprio in quel periodo.
In definitiva, se l’obiettivo comunicativo principale del Fondo era farsi conoscere e riconoscere dai propri iscritti (vecchi e nuovi) per avere la possibilità di consapevolizzarli sui loro diritti e agevolarli nel godimento degli stessi, allora sono due gli indicatori concreti che utilizzerei per misurare i risultati raggiunti:
- 107 mila iscritti registrati sul portale S.I.Asim;
- 5,23 milioni di Google Impression ottenute dal sito del Fondo ASIM nel solo mese di novembre 2023.
Numeri che ben definiscono l’alto grado di awareness raggiunto dal Fondo e l’ampio coinvolgimento degli iscritti; dati che permettono oggi al Fondo ASIM non solo di soppesare il lavoro fatto, ma di pianificare quello futuro prefissandosi obiettivi comunicativi più ampi e ambiziosi.
A un obiettivo in particolare, come è ormai condiviso da molti operatori professionali – tra cui protagonisti del profit e del no-profit -, tutti i fondi sanitari realmente integrativi al Servizio Sanitario Nazionale dovrebbero tendere: puntare sulla prevenzione primaria intesa come “una serie di attività focalizzate all’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia, selezionando e trattando le condizioni di rischio”.
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Anche per questo, quindi, il Fondo ASIM si impegnerà affinchè vengano riconosciuti gli oneri sostenuti a tali finalità, tra le risorse impegnate che si riferiscano a prestazioni di cui all’articolo D.M. del 27 ottobre 2019 (c.d. Decreto Sacconi).
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