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Cosa fare in caso di ernia del disco

Cosa fare in caso di ernia del disco

L’ernia del disco è una condizione molto diffusa, in particolare tra i lavoratori del settore delle pulizie. Vediamo insieme come comportarsi. Intro. 

Gli operatori del settore delle pulizie sono esposti a numerosi rischi di infortunio sul lavoro, dal rischio biologico ai danni all’apparato muscolo scheletrico, come l’ernia del disco.

La bilateralità del Settore, ed in particolare ONBSI, ha condotto e sta analizzando una serie di indagini presso i lavoratori per misurare il livello di consapevolezza delle corrette prassi nel fornire le prestazioni dei servizi di pulizia e sanificazione, di cui potrai apprendere alcuni risultati qui.  

Ma veniamo ora agli aspetti sanitari. Come sottolinea l’INAIL in una guida dedicata ai disturbi muscolo-scheletrici lavorativi, l’ernia del disco 

“[…] è spesso conseguenza di movimentazioni manuali sovraccaricanti che possono dare luogo a gravi disturbi, fra cui la lombo-sciatalgia, che si manifesta con dolore alla regione lombare irradiato al gluteo e alla coscia […]”

I lavoratori che, per mansioni svolte, sono sottoposti a compiere movimenti ripetitivi e sollevare pesi, rischiano l’insorgenza di questo tipo di patologie e disturbi, più di molti altri. 

Ma cos’è l’ernia del disco, in cosa consiste e cosa è necessario fare in caso di diagnosi di questo disturbo? Approfondiamo insieme. 

Cos’è l’ernia del disco

Il documento redatto dall’INAIL summenzionato fornisce una definizione utile di ernia del disco, che riportiamo di seguito. 

“L’ernia del disco si manifesta quando la parte centrale del disco intervertebrale, detta nucleo polposo, attraversa l’anello fibroso che lo racchiude e fuoriesce dal disco, andando a comprimere il nervo”

Proviamo a spiegarlo in modo più semplice

La nostra colonna vertebrale presenta, posizionati tra le vertebre, dei dischi intervertebrali, una sorta di cuscinetto che ha il compito di ammortizzare i movimenti e assorbire gli urti, onde evitare che le ossa sfreghino l’una contro l’altra, provocando dolore e infiammazione. 

All’interno di questi cuscinetti, composti da un robusto strato esterno di cartilagine, è presente un liquido morbido e gelatinoso, detto nucleo. Quando lo strato esterno si deteriora, fino a rompersi, il liquido fuoriesce. Questo processo è definito “ernia”

La rottura del disco esterno, con fuoriuscita del liquido, provoca, com’è facile intuire, una perdita del potere ammortizzante dello stesso, con conseguente dolore e infiammazione

Conseguenze di un’ernia del disco

Abbiamo visto, quindi, che con ernia del disco si intende la fuoriuscita, dal disco intervertebrale, del liquido morbido e gelatinoso che assicura la protezione dagli urti. 

Quali sono le conseguenze di questo disturbo? Le principali sono le seguenti: 

  • mal di schiena lombare (lombalgia);
  • intorpidimento o formicolio alle spalle, schiena, braccia, mani, gambe o piedi;
  • dolore al collo;
  • problemi a piegare o raddrizzare la schiena;
  • debolezza muscolare;
  • dolore ai glutei, ai fianchi o alle gambe se il disco preme sul nervo sciatico (sciatica);

Nei casi più lievi, la condizione si presenta in forma asintomatica o paucisintomatica; il soggetto potrebbe non scoprire mai di avere un’ernia discale, in assenza di controlli medici e diagnostici. 

Lo confermano i dati forniti dalla SIOT, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, pubblicati in questo utile opuscolo informativo:

“Le ernie discali sono presenti in soggetti asintomatici con un’incidenza oscillante dal 20% al 40%, per le ernie contenute, e dall’1% al 18% per quelle ernie espulse.” 

Quali sono le principali cause di ernia del disco

L’ernia del disco è una condizione multifattoriale, questo vuol dire che può avere cause molto diverse tra loro. 

In genere, l’ernia del disco è il più delle volte il risultato di una graduale usura legata all’invecchiamento, chiamata “degenerazione del disco”

Con l’avanzare dell’età, i dischi intervertebrali diventano meno flessibili e più inclini a lacerarsi o rompersi anche con uno sforzo minore o una torsione.

Purtroppo, la maggior parte delle persone non riesce a individuare la causa dell’ernia del disco

A volte, usare i muscoli della schiena invece dei muscoli delle gambe e della coscia per sollevare oggetti pesanti può portare a un’ernia del disco, così come torsioni e giramenti durante il sollevamento

Raramente la causa è un evento traumatico, come una caduta o un colpo alla schiena.

Come in altre patologie o disturbi, anche l’insorgenza di un’ernia del disco può essere provocata dalla presenza di alcuni fattori di rischio, tra cui:

  1. peso in eccesso, capace di provocare ulteriore stress sui dischi nella parte bassa della schiena;
  2. mansioni lavorative: le persone con lavori fisicamente impegnativi hanno un rischio maggiore di problemi alla schiena. Anche il sollevamento ripetuto, la trazione, la spinta, il piegamento laterale e la torsione possono aumentare il rischio di ernia del disco;
  3. genetica: alcune persone ereditano una predisposizione allo sviluppo di un’ernia del disco;
  4. fumo di sigaretta: alcuni studi indicano come il fumo riduca l’apporto di ossigeno al disco, provocandone la rottura più rapida.

Come prevenire l’ernia del disco

Fatta eccezione per la componente genetica e per quella anagrafica, è possibile intervenire sugli altri fattori di rischio modificabili per prevenire l’insorgenza dell’ernia del disco

Nello specifico, è consigliato procedere in questo modo

  • fare esercizio fisico: il rafforzamento dei muscoli del tronco stabilizza e sostiene la colonna vertebrale;
  • mantenere una buona postura: questo riduce la pressione sulla colonna vertebrale e sui dischi. Si consiglia, quindi, di tenere la schiena dritta e allineata, in particolare quando si rimane seduti per lunghi periodi, e di sollevare correttamente gli oggetti pesanti, facendo in modo che le gambe, non la schiena, facciano la maggior parte del lavoro;
  • mantenere un peso sano: come specificato prima, l’eccesso di peso esercita una maggiore pressione sulla colonna vertebrale e sui dischi, rendendoli più suscettibili all’ernia;
  • smettere di fumare.

Come trattare un’ernia del disco

In caso di diagnosi di ernia del disco, gli interventi da eseguire devono essere mirati e pensati per le condizioni specifiche del paziente

Non esiste, quindi, una soluzione uguale per tutti, di conseguenza la cura che ha avuto buoni/cattivi esiti in un familiare/amico/conoscente non è detto che funzioni o non funzioni nella propria situazione.

In genere, ci sono tre cose che si possono fare

  1. agire sulle cause dell’ernia, se individuate, per rimuoverle. Ad esempio, evitando determinati movimenti scorretti o seguendo le corrette linee guida per il sollevamento dei pesi sul luogo di lavoro;
  2. agire sul dolore, attraverso farmaci antidolorifici prescritti dal medico. In caso di dolore acuto, si prescrivono anche oppioidi, ma solo e sempre sotto il controllo costante del medico;
  3. sottoporsi a un intervento chirurgico localizzato, laddove le condizioni lo suggeriscano e consentano. 

Nei primi due casi, si parla di terapia conservativa

Un ruolo importante è ricoperto dalla fisioterapia, per migliorare la postura e rafforzare i muscoli della schiena, ma anche dai massaggi, dalla terapia del calore, dagli ultrasuoni. Molte persone optano per trattamenti alternativi, come l’agopuntura.  

Esistono, inoltre, trattamenti più complessi ed elaborati, come le infiltrazioni e le iniezioni di steroidi.

Come già accennato, sarà il medico a individuare il trattamento più adeguato in base alla propria condizione.

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
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