Cos’è il Testamento Biologico? Come si compila? Chi può redigerlo? Cosa prevede la legge? Nell’articolo che segue troverai risposta a tutte queste domande. Intro.
Il 31 gennaio 2018 è entrata in vigore la legge 22 dicembre 2017, n. 219, recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, quello che comunemente chiamiamo Testamento Biologico.
L’articolo 1 della legge 219 stabilisce un principio molto importante, già contenuto negli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione Italiana, dichiarando che:
“tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona e stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge.”
L’approvazione del Testamento Biologico, quindi delle disposizioni anticipate di trattamento, rappresenta un passo in avanti importante per l’Italia, non solo dal punto di vista legislativo, ma anche sociale ed etico.
Vediamo insieme in cosa consiste questo Testamento Biologico, come si scrive e cosa fare dopo averlo compilato.
Indice dei Contenuti
Testamento Biologico: cos’è e cosa prevede
Il Testamento Biologico è un documento al cui interno il cittadino può indicare le Disposizioni anticipate di trattamento, ovvero a quali trattamenti sanitari intende essere sottoposto nel caso in cui non fosse più in grado di comunicarle ai medici.
Come probabilmente sai già, prima di qualunque intervento chirurgico al paziente viene sottoposto il documento per il consenso informato, che è un diritto dell’individuo, oltre che un obbligo da parte delle strutture sanitarie.
All’interno del documento viene spiegato come si svolgerà l’intervento e tutte le possibili conseguenze dello stesso.
Se non si è nelle condizioni di poter fornire il proprio consenso, quindi non si è autosufficienti, a scegliere sarà qualcun altro, magari un coniuge o un parente.
Quindi, a partire dal compimento del diciottesimo anno di età puoi redigere il tuo biotestamento, indicando i trattamenti ai quali intendi e non intendi essere sottoposto.
In questo modo, laddove tu non fossi nelle condizioni per esprimere la tua volontà, avrai lasciato una traccia scritta che ha valore reale.
Testamento Biologico: come si scrive
La parola testamento produce una associazione mentale con le ultime volontà, ovvero con quel documento di testo al cui interno si stabilisce ad esempio l’eredità tra i familiari, ed il biotestamento non si distanzia molto da questo.
Hai due modi per scrivere il Testamento Biologico:
- Utilizzare un modello pre-impostato scaricabile online, ad esempio dal sito dell’Associazione Luca Coscioni (che ha avuto un ruolo essenziale in questa battaglia), che trovi qui;
- Scrivere un documento di tuo pugno.
Tra le due, ti consigliamo la prima opzione, perché ti consente di dichiarare le Disposizioni Anticipate di Trattamento in modo molto chiaro e preciso, utilizzando le forme e le diciture corrette a norma di legge.
Nel caso in cui la tua condizione fisica ti impedisca di redigere un documento scritto, puoi esprimere le tue volontà attraverso una videoregistrazione e dispositivi che consentono alle persone con disabilità di comunicare.
Le tue volontà possono subire variazioni e modifiche in ogni momento, senza limitazioni.
Testamento Biologico: cosa fare dopo averlo compilato
Per essere valido, il Testamento Biologico deve essere autenticato, e puoi farlo in diverse modalità:
- Puoi trasformarlo in atto pubblico, presso un notaio o un funzionario pubblico designato dal comune;
- Stipulando una scrittura privata, autenticata da un pubblico ufficiale, che sia un notaio o un funzionario del comune;
- Puoi presentare il documento autenticato presso l’ufficio dedicato nel tuo Comune di Residenza, se presente;
- Puoi consegnarlo in una struttura sanitaria attrezzata per la raccolta dei biotestamenti.
Testamento Biologico: l’importanza del fiduciario
In fase di compilazione del proprio Testamento Biologico, è preferibile indicare anche un fiduciario, ovvero una persona che si assuma la responsabilità di leggere le volontà della persona, interpretarle in modo corretto e farle valere.
Chi può essere nominato fiduciario?
Qualsiasi persona con più di 18 anni può essere scelto come fiduciario, a prescindere dal grado di parentela che intercorre tra i due soggetti.
Si consiglia, ovviamente, di indicare qualcuno che conosca bene le proprie volontà e che abbia seguito il decorso della malattia.
Il fiduciario nominato va indicato all’interno del biotestamento, e dovrà possederne una copia.
Qualora le volontà del soggetto risultassero poco chiare o ambigue, e quest’ultimo non fosse in grado di esprimersi a riguardo, il fiduciario è autorizzato a prendere la decisione che ritiene più opportuna per migliorare le condizioni di vita della persona.
Testamento Biologico: la legge non tratta del suicidio assistito e dell’eutanasia
L’iter, politico prima e parlamentare dopo, della legge è stato molto lungo, e scandito da molteplici polemiche e discussioni in merito ad altri temi di natura bioetica, come il suicidio assistito e l’eutanasia.
Per distanziare in modo netto la regolamentazione del biotestamento da queste altre due procedure, la legge dichiara quanto segue:
“Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di ciò, e’ esente da responsabilità civile o penale. Il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali; a fronte di tali richieste, il medico non ha obblighi professionali.”
Quindi, il medico deve rispettare le volontà del paziente, ma quest’ultimo non può richiedere trattamenti contro la legge o la deontologia, escludendo, di fatto, qualsiasi apertura nei confronti di suicidio assistito ed eutanasia, entrambi puniti dal codice penale.