
Negli ultimi anni, il sistema sanitario italiano si è trovato a dover affrontare sfide sempre più complesse, rese ancora più urgenti dall’aumento della domanda di servizi, dall’invecchiamento della popolazione e dall’emergere di nuove riforme normative. In questo contesto, la sanità integrativa è andata via via ad assumere un ruolo sempre più rilevante come strumento di integrazione e supporto al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e si trova oggi al centro di un dibattito significativo che coinvolge istituzioni, cittadini e stakeholder del settore.
Il recente convegno “Le nuove sfide dei fondi sanitari: dall’integrazione pubblico-privato alla tutela dei grandi rischi”, che noi di Fondo ASIM abbiamo organizzato in occasione della celebrazione dei 10 anni di attività del Fondo, ha evidenziato l’urgenza di ripensare il ruolo dei fondi sanitari alla luce delle nuove esigenze sociali e normative offrendo a tutti i partecipanti una preziosa occasione di confronto su queste tematiche.
Temi come l’integrazione tra pubblico e privato, la gestione dei grandi rischi e l’innovazione nei servizi hanno dominato la discussione, testimoniando come i fondi integrativi, nati per offrire prestazioni aggiuntive rispetto a quelle garantite dal Servizio Sanitario Nazionale, si trovano oggi a dover affrontare nuove sfide e nuove responsabilità facendo sempre di più emergere la necessità di un cambiamento profondo nel modo in cui si concepisce l’assistenza sanitaria integrativa.
Il convegno, infatti, ha voluto innescare una riflessione sulle ipotesi di riforma avanzate negli ultimi mesi e soprattutto sugli importanti movimenti normativi e regolamentari in atto, tra cui quelli aventi oggetto il progetto “Cruscotto delle prestazioni”. Progetto normativo, questo, che ha dato il via all’attuazione di un processo di restyling degli strumenti informativi, e non solo, per molte realtà del secondo pilastro socio-sanitario.
Su questo argomento lasciatemi dire, anche con un pizzico di orgoglio, che il Fondo ASIM si è distinto per il suo approccio progressista e proattivo, adottando modelli organizzativi e avviando una pianificazione degli interventi in linea con i principi di integrazione del Servizio Sanitario Nazionale, a partire dall’adozione di strumenti, tassonomie e modelli omogenei con lo stesso. Interventi, questi, fortemente voluti non solo al fine di essere sempre più rispondenti alle richieste normative passate e presenti – e pronti a quelle future – ma, soprattutto, per agevolare al massimo le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori iscritti nell’accesso alle prestazioni previste dal Piano sanitario in totale trasparenza.
Ma non è solo agli asset tecnici e organizzativi che oggi ci viene chiesto, come fondi di assistenza sanitaria integrativa, di porre particolare attenzione: la prevenzione, intesa in senso lato, è tra i temi al centro di diversi decreti ministeriali, leggi e linee guida.
Prevenzione che – non ci stancheremo mai di ribadirlo – rappresenta uno degli strumenti fondamentali per migliorare la salute pubblica e garantire la sostenibilità del sistema sanitario tutto.
È proprio con questa convinzione che il Fondo ASIM ha deciso di agire, costruendo un meccanismo di prevenzione radicato su due pilastri fondamentali: educazione e sensibilizzazione – da un lato – e prestazioni sanitarie sempre più verticali sulle esigenze degli iscritti – dall’altro. Da anni, infatti, prima in seno alla partnership con la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ETS e poi in autonomia, abbiamo indirizzato gran parte dei nostri sforzi comunicativi per diffondere una cultura del vivere sano, dall’alimentazione all’attività fisica, di fatto anticipando quelle che oggi sono le indicazioni del Legislatore nell’ambito delle prestazioni di prevenzione primaria.
Non solo, abbiamo nel nostro piccolo cercato di contribuire alla formazione di una nuova generazione di ricercatori dediti alla cura dei tumori finanziando borse di studio e sostenendo la Ricerca scientifica. Accanto a queste attività, inoltre, abbiamo previsto all’interno del nostro Piano sanitario delle misure per i nostri iscritti orientate alla diagnosi precoce e alla gestione tempestiva delle patologie per limitarne l’evoluzione.
Ma la prevenzione, soprattutto quella secondaria, non è un processo universale; ogni individuo ha necessità specifiche.
Per questo, oggi abbiamo deciso di fare un passo in più. Abbiamo voluto dar vita a un’iniziativa rivoluzionaria e senza precedenti nel Settore della sanità integrativa, che prevede la possibilità per l’iscritto di accedere a un Piano Sanitario Straordinario interamente dedicato alla “Prevenzione su misura”, ovvero finalizzato a garantire a ciascun iscritto le prestazioni di prevenzione di cui ha realmente bisogno. Un Piano interamente gratuito e attivabile online, per rendere la prevenzione facile, comoda e completamente accessibile.
Si tratta più che di un Piano Sanitario Straordinario di una vera e propria dichiarazione di intenti, che delinea nettamente il percorso che abbiamo in mente per il nostro Fondo; perché, se fatta nel modo opportuno, la prevenzione è una delle armi più potenti che abbiamo in dotazione per prenderci cura della salute.
Ecco perché in generale il Welfare è una necessità e le imprese sono pronte perché appunto il lavoro va messo al centro e vanno messi al centro le lavoratrici e i lavoratori con il loro bisogno e le loro aspettative.
Massimo Stronati, Presidente Fondo ASIM