In questo scenario pandemico, è emerso uno strumento molto importante per il monitoraggio dello stato di salute dei pazienti. Il saturimetro. Vediamo insieme a cosa serve. Intro.
In questi mesi scanditi dalla pandemia, abbiamo imparato a familiarizzare con molti termini e dispositivi prima poco diffusi; uno di questi è il saturimetro.
Il COVID-19, com’è noto, è una malattia che colpisce in particolar modo l’apparato respiratorio, provocando, nei casi più critici, gravi disfunzioni polmonari.
Per misurare, in modo rapido e non invasivo (ma meno efficace, come vedremo), le funzioni polmonari si utilizza, appunto, il saturimetro.
Ma cos’è il saturimetro, cosa misura e come funziona? Per scoprirlo, dobbiamo partire dal concetto di saturimetria.
Scopriamolo insieme.
Indice dei Contenuti
Cos’è la saturimetria
La saturimetria consiste nella misura della saturazione dell’ossigeno nel sangue (SpO2), senza dover necessariamente svolgere un’indagine ematica.
Cosa vuol dire “saturazione dell’ossigeno”?
Con questa espressione si indica la percentuale di emoglobina che si è legata all’ossigeno rispetto all’emoglobina totale presente nel sangue arterioso.
Proviamo a semplificare il concetto, di per sé molto complesso.
Quando noi respiriamo, consentiamo l’ingresso nel sangue di ossigeno, che deve poi essere trasportato fino ai tessuti dell’organismo.
Purtroppo l’ossigeno non è particolarmente solubile nel sangue, composto principalmente da acqua, perciò per poterlo trasportare efficacemente è necessario un mezzo di trasporto, l’emoglobina.
Per aiutarti a visualizzare il concetto, forse può tornarti utile il ricordo del cartone animato “Siamo fatti così”, in cui l’emoglobina era raffigurata come degli omini rossi che trasportano bolle di ossigeno in un alloggiamento dietro la schiena.
Anossia, Ipossia e Ipossemia
Anche una breve mancanza di ossigeno può causare danni permanenti per tutto l’organismo, fino a causare il decesso, a seconda del tempo trascorso.
Quando si parla di carenza o totale assenza di ossigeno è importante fare menzione a tre condizioni:
- Anossia: è una condizione di forte carenza o totale assenza di ossigeno. È anche uno dei sintomi del COVID-19;
- Ipossia: carenza di ossigeno nei tessuti. Questa grave condizione porta inevitabilmente alla morte cellulare in breve tempo. Esistono varie forme di Ipossia, a seconda del fattore che l’ha causata (ipossica, anemica, circolatoria, istotossica);
- Ipossemia: livello di ossigeno nel sangue troppo basso.
Infine, si può menzionare anche un’altra condizione, definita Iperossia, che indica un livello di ossigeno nel sangue troppo elevato.
Di quelle indicate, il saturimetro consente di misurarne solo una, la condizione di ipossemia, ovvero il livello di ossigeno nel sangue basso.
Cos’è il saturimetro
Il saturimetro o pulsossimetro è un dispositivo, ormai di facile reperimento e dal costo molto contenuto, che consente di misurare il livello di ossigeno nel sangue e fornirci una istantanea delle condizioni dei nostri polmoni.
Il livello di ossigeno nel sangue è un parametro fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo.
Per capire se si è in presenza di una condizione di ipossemia, è sufficiente misurare con il saturimetro e controllare i valori. Un valore di SaO2 sopra il 90% è considerato buono per la salute del soggetto, mentre al di sotto è opportuno contattare il proprio medico.
Il valore perfetto è, come si può facilmente intuire, 100%, ma è davvero raro raggiungerlo. Un valore ottimale, quindi, oscilla tra i 94 e i 98.
Come funziona il saturimetro
Il saturimetro ha un funzionamento molto semplice dal punto di vista dell’utilizzatore, perché è una sorta di molletta, dotata di un display digitale, che si aggancia al dito.
In realtà, nonostante il suo aspetto molto banale, si basa su un principio molto complesso; infatti, il saturimetro, per determinare il livello di ossigeno nel sangue, si serve di raggi luminosi nel campo del rosso e dell’infrarosso.
Rispetto ad altri metodi, più invasivi e complessi – ad esempio il prelievo di sangue e l’analisi ematochimica – i valori misurati con il saturimetro sono meno accurati, ma la sua semplicità di utilizzo lo hanno reso molto diffuso e comodo da usare, se non altro per un rapido controllo, al quale far seguire, eventualmente, degli accertamenti più sofisticati.
Se il dato del livello di ossigeno è unito anche ad altre rilevazioni, come cardiac output, pressione sanguigna, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, questo strumento diventa davvero molto efficace.
Durante una visita medica, il saturimetro consente di verificare una condizione di asma, bronchite cronica, polmonite e altre patologie dell’apparato respiratorio.
Come accennato all’inizio, l’utilizzo del saturimetro è diventato molto più diffuso a causa del COVID, che annovera tra i sintomi propri questa carenza di ossigeno.
Anche lo pneumologo del Policlinico Gemelli di Roma Luca Richeldi, membro del CTS, durante una trasmissione televisiva, ha raccomandato l’acquisto di un saturimetro da tenere in casa, così come si fa già con il normale termometro per la misurazione della febbre.