Cosa s’intende per Long COVID? Approfondiamo insieme l’argomento, cercando di capire cos’è e quali sono i sintomi più diffusi associati a questa condizione.Intro.
Dall’inizio della pandemia di COVID-19 sono state raccolte numerose evidenze di quello che viene chiamato, comunemente, Long COVID, ovvero il protrarsi dei sintomi e delle complicazioni della malattia per un periodo più lungo rispetto a quello dell’infezione acuta.
Si tratta di una condizione ancora al centro di studi e approfondimenti – come lo è la malattia stessa, relativamente recente e nuova – ecco perché non esiste né una definizione clinica condivisa della long term COVID-19, né una chiara definizione del percorso terapeutico.
Detto questo, il National Institute for Health and Care Excellence (NICE), lo Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN) e il Royal College of General Practitioners (RCGP) hanno elaborato delle linea guida per il trattamento degli effetti a lungo termine della COVID-19, per praticità “Long COVID”.
Approfondiamo insieme e cerchiamo di capire cos’è, quanto è diffusa e quali sono i sintomi principali associati a questa condizione.
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Cosa s’intende per Long COVID
Seppur impiegata per praticità e largamente condivisa, l’espressione Long COVID è un po’ troppo generica.
Infatti, sarebbe più corretto utilizzare la seguente classificazione, riconosciuta dalla comunità internazionale e contenuta nelle Linee Guida a cui abbiamo fatto riferimento prima.
- COVID-19 acuta: segni e sintomi attribuibili alla COVID-19 di durata ≤4 settimane;
- COVID-19 sintomatica persistente: segni e sintomi attribuibili alla COVID-19 di durata compresa tra 4 e 12 settimane;
- Sindrome post-COVID-19: segni e sintomi sviluppati durante o dopo un’infezione compatibile con la COVID-19, presenti per più di 12 settimane e non spiegabili con diagnosi alternative.
Con Long COVID, quindi, si indica la persistenza dell’infezione e/o dei sintomi a essa riconducibili oltre le 4 settimane.
Per visualizzare meglio questa schematizzazione, può essere utile l’immagine contenuta in un articolo pubblicato su Nature e dedicato proprio alla Long COVID.
Long COVID: dati e statistiche
Secondo quanto riportato dall’Office for National Statistics, la Long COVID è una condizione molto più diffusa di quanto si possa pensare.
- Circa 1 intervistato su 5 risultato positivo per COVID-19 mostra sintomi per un periodo di 5 settimane o più;
- Circa 1 intervistato su 10 risultato positivo per COVID-19 mostra sintomi per un periodo di 12 settimane o più.
Insomma, dal 10% al 20% dei casi di infezioni sintomatiche si protrae oltre la COVID-19 acuta, con conseguenze sull’organismo del paziente decisamente rilevanti.
Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, in generale
“le donne sembrano avere il doppio delle probabilità di sviluppare il Long COVID, rispetto agli uomini, ma solo fino a circa 60 anni, quando il livello di rischio diventa simile. Oltre all’essere donne anche l’età avanzata e un indice di massa corporea più alto sembrano essere fattori di rischio per avere il Long COVID.”
Quali sono in sintomi associati alla Long COVID
I sintomi associati alla Long COVID più diffusi sono l’astenia e l’affanno, ma non sono gli unici. I possibili sintomi sono molto variabili di persona in persona, ma quelli più comuni sono i seguenti:
- Sintomi generali: astenia, febbre, dolore;
- Sintomi respiratori: affanno, tosse;
- Sintomi cardiovascolari: senso di oppressione toracica, dolore toracico, palpitazioni;
- Sintomi neurologici: deterioramento cognitivo (cervello annebbiato, perdita di concentrazione, problemi di memoria), cefalea, disturbi del sonno, neuropatie periferiche (intorpidimento, sensazione di punture di spillo), vertigini, delirium (negli anziani);
- Sintomi gastrointestinali: dolore addominale, nausea, diarrea, anoressia e riduzione dell’appetito (negli anziani);
- Sintomi muscolo-scheletrici: dolore articolare, dolore muscolare;
- Sintomi psicologici/psichiatrici: depressione, ansia;
- Sintomi otorinolaringoiatrici: acufeni, otalgia, mal di gola, perdita di gusto e olfatto;
- Segni dermatologici: rash cutaneo.
La severità dei sintomi può essere lieve o grave a seconda delle condizioni di salute pregresse del paziente e della reazione immunitaria dello stesso. Sarà il medico curante a individuare la migliore terapia per contrastare i sintomi della Long COVID, che potrebbero protrarsi anche per diversi mesi.