
Vediamo la differenza tra pagoPa e fattura del ticket del SSN, e perché il Fondo ASIM richiede la fattura per effettuare il rimborso. Intro.
Quando un iscritto al Fondo ASIM deve richiedere il rimborso di una prestazione coperta dal Piano sanitario, è prevista una procedura documentale alquanto semplice, che comprende anche la fattura relativa alla prestazione ricevuta.
Questo aspetto, purtroppo, confonde spesso alcuni utenti, convinti che la ricevuta del pagamento del ticket tramite la piattaforma pagoPa sia un documento equivalente alla fattura, ma non è così.
Proviamo a spiegare, in modo semplice, qual è la differenza tra pagoPa e fattura del ticket del Servizio Sanitario Nazionale.
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Cos’è pagoPa
Come indicato sul sito ufficiale, pagoPA è la piattaforma digitale che permette di effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione e non solo.
Con essa, infatti, è possibile pagare tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli, multe, ammende, sanzioni, canoni e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, comprese le scuole, le università, le ASL, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica e i gestori di pubblici servizi.
Per semplificare, pagoPa è un sistema di pagamento, simile al classico bollettino postale al quale siamo abituati ormai da decenni, attraverso il quale possiamo pagare quanto dovuto al creditore di turno, dalle bollette di luce e gas fino ai ticket sanitari per le prestazioni erogate dalle ASL.
La ricevuta pagoPa non è una fattura
Dopo aver effettuato il pagamento tramite il sistema pagoPa, così come avviene per qualsiasi forma di transazione economica tracciata, il pagante ottiene una ricevuta, che attesta l’avvenuto pagamento.
Questa ricevuta, però, non equivale alla fattura, che è un documento fiscale emesso dal prestatore del servizio, nel caso specifico l’ASL.
Proviamo a spiegarlo con un esempio semplice. Abbiamo visto che è possibile pagare con pagoPa anche le bollette delle utenze domestiche. La ricevuta del pagamento è un documento valido a tutti gli effetti per dimostrare al fornitore di aver ottemperato ai propri obblighi e pagato quanto dovuto.
Il fornitore, però, dovrà emettere una fattura relativa agli importi da pagare, e si tratta di un documento diverso rispetto alla ricevuta del pagamento con pagoPa. Lo stesso discorso si applica, ovviamente, anche ad altre forme di pagamento, come il classico bollettino.
Perché richiedere la fattura del ticket del SSN?
Quindi, tornando al nostro ambito e alla premessa dell’articolo, quando l’iscritto paga una prestazione erogata dalla ASL per la quale intende poi richiedere il rimborso al nostro Fondo di assistenza sanitaria integrativa, dovrà allegare alla richiesta di rimborso la fattura e non la ricevuta del pagamento con pagoPa, e indicare il numero della fattura, la data di emissione e l’importo.
Le modalità di richiesta del rimborso sono essenzialmente due, una telematica, tramite il Portale LEO al quale si accede con le proprie credenziali dal Portale S.I.Asim, e un’altra cartacea, utilizzando un modulo da compilare.


La fattura deve essere elaborata dall’ASL e consegnata al paziente. Dov’è, però, il fattore che crea confusione?
I pagamenti tramite pagoPa possono essere effettuati in molti modi, tramite l’app IO, tramite l’online banking, sul sito dell’ente creditore, in banca, negli uffici postali, presso gli esercenti convenzionati e presso i punti di posta privata.
Cosa succede? Se si paga la prestazione direttamente presso gli uffici preposti dell’ASL, ad esempio il CUP, l’addetto consegnerà subito la fattura/ricevuta fiscale, ma quando si effettua la transazione nelle modalità sopra indicate, viene emessa solo una ricevuta di pagamento e non la fattura, perché ovviamente non è compito dell’esercente o del sistema intermediario elaborarla.
Quindi, se si paga il ticket tramite pagoPa e non direttamente agli uffici dell’ASL, è importante rivolgersi a essi per ottenere una fattura da poter presentare al Fondo ASIM al fine di ottenere il rimborso della prestazione.
In molti casi è possibile scaricare la fattura anche telematicamente, senza doversi quindi recare fisicamente presso l’ufficio competente, ad esempio attraverso il proprio Fascicolo Sanitario Elettronico o il portale della propria Regione, fornendo alcuni dati essenziali, come il codice fiscale dell’intestatario ed il codice IUV, un numero di 18 cifre riportato sull’avviso di pagamento pagoPa e sulla ricevuta.