Morti per COVID o Morti con COVID? Come si stabilisce se un soggetto positivo è deceduto a causa della malattia provocata da una infezione da Sars-CoV-2? Lo spiega l’ISS in un documento. Approfondiamo insieme. Intro.
La pandemia ha provocato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo, creando un problema tecnico divenuto molto controverso: come si certifica un decesso per COVID-19?
In parole più semplici, come si può stabilire che il paziente sia deceduto a causa della malattia provocata dall’infezione da SARS-CoV-2?
In questi mesi, in effetti, si è fatta un po’ di confusione in merito a questo tema, e in particolare sulla differenza tra “morti per COVID” e “morti con COVID”.
In realtà, già nello scorso aprile, quindi in una fase iniziale dell’epidemia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità fissò delle linee guida per stabilire quando e come indicare la COVID-19 come causa del decesso, linee guida riprese poi da ISTAT e dall’Istituto Superiore di Sanità in un documento consultabile qui.
Questo documento, in realtà, risulta molto tecnico e ostico, rivolto quasi esclusivamente agli operatori sanitari, con indicazioni molto precise in merito alla nomenclatura da usare, ai codici da indicare nelle cartelle cliniche, e così via.
Ma, tra tutte le informazioni in esso contenute, il rapporto ci fornisce anche alcune nozioni di carattere più generale, che siamo sicuri potranno aiutarti a diradare un po’ la nebbia in merito alla questione.
Andiamo per ordine.
Indice dei Contenuti
Come si definisce un caso di COVID-19
Partiamo dall’elemento iniziale, da come si definisce un caso di COVID-19, ovvero come si stabilisce quando un soggetto è positivo o meno al virus e ne sviluppa i sintomi.
Come si legge nel rapporto, si effettua una distinzione tra Caso sospetto, Caso Probabile e Caso Confermato, ognuno dei quali deve rispondere a determinati requisiti:
- Caso sospetto:
- una persona con infezione respiratoria acuta, quindi con i classici sintomi da COVID-19 (tosse, febbre, difficoltà respiratorie) non attribuibili ad altre cause;
- una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;
- una persona con infezione respiratoria acuta grave che richieda il ricovero ospedaliero, sempre in assenza di altre cause;
- Caso probabile: rientra in questa definizione un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente. Nella maggior parte dei casi la probabilità si chiarisce ripetendo il test nelle ore o giorni successivi;
- Caso confermato: un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, tramite tampone molecolare.
Quindi, una volta stabilito come si definisce un caso di COVID-19, possiamo passare allo step successivo.
Come si definisce un decesso per COVID-19
Riprendendo quanto previsto dall’OMS, il rapporto ISTAT e ISS spiega che per definire un decesso come dovuto a COVID-19 devono essere rispettati tutti i seguenti criteri:
- decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato di COVID-19;
- presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di COVID-19, ovvero la presenza di una diagnosi clinica che certifica la presenza di sintomi attribuibili all’infezione da nuovo coronavirus;
- assenza di una chiara causa di morte diversa dal COVID-19 o comunque non riconducibile all’infezione da SARS-CoV-2;
- assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso.
Come si stabilisce una chiara causa di morte da COVID-19?
Il punto 3 è quello un po’ più complesso e anche controverso, perché si legge che “ai fini della valutazione di questo criterio, non sono da considerarsi tra le chiare cause di morte diverse da COVID-19 le patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo dell’infezione”.
L’ISS, poi, aggiunge quanto segue:
“Sono da considerarsi cause di morte associate a COVID-19 le complicazioni o gli esiti collegati a patologie preesistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo un paziente con quadro clinico compatibile con COVID-19.”
Cosa vuol dire? Beh, semplificando significa che la presenza di una patologia preesistente, ovvero della quale il paziente soffriva già prima di aver contratto il virus, non è da considerare come chiara causa di morte diversa da COVID-19.
Una patologia preesistente è definita come qualsiasi patologia che abbia preceduto l’infezione da SARS-CoV-2 o che abbia contribuito al decesso, pur non facendo parte della sequenza di cause che hanno portato al decesso stesso.
Insomma, non ha causato la morte, ma in qualche misura ha contribuito.
Non è molto chiaro, vero?
È importante ricordare che un decesso, per essere certificato come causato da COVID-19, deve soddisfare tutti e quattro i criteri elencati, non solo uno di essi.
Quindi, ad esempio, la sola positività al virus non sarebbe una condizione sufficiente a provocare la morte, anche in presenza di patologie pre-esistenti che possano favorire un decorso negativo.
Per spiegare questo concetto così arzigogolato, l’ISS usa come esempio l’infarto.
Un soggetto positivo che muore di infarto, è morto a causa della COVID-19 o dell’infarto?
Bene, anche se l’infezione da SARS-CoV-19 potrebbe favorire le condizioni tali da provocare un infarto, il solo fatto di essere positivo non è sufficiente.
Quindi, se il paziente positivo non presenta un quadro clinico tale da provocare il decesso (ad esempio una forte polmonite), allora la sua morte sarà attribuita all’infarto.
Viceversa, sarà da considerare come una complicanza dell’infezione, quindi registrato come decesso per COVID-19.
In conclusione, volendo ricavare una sintesi di quanto illustrato, potremmo dire che un soggetto positivo deceduto a causa di un quadro clinico compatibile con COVID-19 deve essere conteggiato come decesso per COVID-19 anche in presenza di patologie preesistenti, che potrebbero aver innescato lo sviluppo di sintomi gravi da infezione.
In poche parole, e ci scusiamo per la brutalità dell’espressione, senza la COVID-19 quei soggetti non sarebbero deceduti, anche se già malati.
Decesso probabile e Decesso sospetto
Abbiamo visto che i casi di COVID-19 possono dividersi in probabile, sospetto e confermato.
Per i casi confermati, indicare la causa del decesso è più semplice, ma negli altri due lo è un po’ meno.
Per questo motivo, l’ISTAT indica due definizioni:
- Decesso probabile: decesso occorso in un paziente definibile come caso probabile di COVID-19;
- Decesso sospetto: decesso occorso in un paziente definibile come caso sospetto di COVID-19.
In entrambi i casi, però, devono essere rispettati i criteri 2, 3 e 4 indicati prima.
Il criterio 1, ovviamente, non può essere rispettato, in quanto presuppone un caso confermato e non probabile e/o sospetto.