
Il Rapporto annuale ISTAT 2025 traccia un quadro dettagliato dei profondi cambiamenti economici, demografici e sociali che attraversano l’Italia, mettendo in luce le sfide che il Paese deve affrontare.
In uno scenario segnato da calo demografico, bassa fecondità e progressivo invecchiamento della popolazione, le condizioni di salute degli italiani presentano un quadro contraddittorio. Se da un lato la speranza di vita ha superato i livelli pre-pandemici, dall’altro diminuiscono gli anni vissuti in buona salute, cresce la rinuncia alle cure e si diffonde il disagio psicologico.
In questo contesto, desta particolare allarme l’aumento dell’obesità e dell’eccesso di peso, condizioni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce vere e proprie patologie croniche e complesse, nonché fattori di rischio per malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcuni tumori.
I dati del Rapporto ISTAT, che approfondiremo nei prossimi paragrafi, sono inequivocabili, e illustrano un aumento considerevole dell’obesità e un peggioramento generalizzato delle abitudini alimentari, insieme a un modificato (in peggio) consumo di alcolici, in particolare nelle generazioni più giovani.
Partendo dalle evidenze del Rapporto ISTAT 2025, analizziamo nel dettaglio l’aumento dell’obesità e il peggioramento delle abitudini alimentari, esplorandone le dinamiche generazionali e territoriali.
Indice dei Contenuti
Obesità e sovrappeso: i dati di un’emergenza in crescita
Come accennato, i dati del Rapporto annuale ISTAT 2025 lanciano un allarme sull’aumento dell’eccesso di peso e dell’obesità in Italia.
Più di una persona su 10 è obesa in Italia
I numeri confermano la gravità del fenomeno: in quarant’anni, la quota di persone obese (BMI ≥30) tra gli adulti è passata dal 7,4% del 1983 all’11,8% del 2024, con un incremento quasi doppio per gli uomini (+81%) rispetto alle donne (+40%). Di conseguenza, oggi quasi un italiano su due (46,9%) è in eccesso di peso (BMI ≥25), a fronte del 37,9% registrato quarant’anni prima.

L’analisi generazionale rivela che il problema è particolarmente acuto tra i più giovani, soprattutto tra i nati a partire dagli anni Ottanta. A 20-24 anni, ad esempio, i giovani nati nel nuovo millennio (2000-2004) mostrano una quota di eccesso ponderale (21,6%) nettamente superiore a quella dei loro coetanei “baby boomer” (13,4% per i nati nel 1960-1964).
Questo scarto, più marcato tra le donne, segna una netta discontinuità con il passato. Sebbene il fenomeno sia più radicato nel Mezzogiorno, il divario territoriale si sta assottigliando a causa di una crescita più rapida nel Nord.
Gli Italiani mangiano meno frutta e verdura del passato
A questo trend si affianca un peggioramento delle abitudini alimentari. Il consumo quotidiano di frutta e verdura, pilastro della dieta mediterranea, è crollato in trent’anni, passando da circa il 94% della popolazione nel 1994 al 78,2% nel 2024.

Anche in questo caso, la tendenza è più evidente tra le nuove generazioni, che a parità di età adottano regimi alimentari meno sani dei loro predecessori.
Migliorano i dati sulla colazione degli italiani
La situazione riguardo alla colazione mostra un andamento differente rispetto a quanto visto finora.
Contrariamente ad altri indicatori, infatti, l’abitudine a consumare una colazione adeguata (definita come l’assunzione di latte e/o altro cibo, non solo tè o caffè) è cresciuta nel tempo. Nel 2024, questa buona abitudine riguarda l’80,1% della popolazione di 10 anni e più, a fronte di circa il 68% trent’anni prima.
I livelli di colazione adeguata sono generalmente più elevati tra i ragazzi di 10-14 anni, diminuiscono tra i giovani fino ai 29 anni, per poi aumentare nuovamente nelle classi di età successive. L’analisi generazionale rivela una tendenza in crescita, a parità di età, a partire dalle generazioni nate nel secondo dopoguerra, con una stabilizzazione tra le generazioni più giovani (nati dal 1970 in poi).
Questa tendenza si osserva sia per le donne che per gli uomini, sebbene i livelli si mantengano costantemente più elevati per le donne nel corso della vita.
Aumenta l’eccesso di alcol tra i giovani
Anche il consumo di alcol ha subito una profonda trasformazione. Al tradizionale modello del vino ai pasti, moderato e quotidiano, si è affiancato un consumo di birra e superalcolici fuori pasto, spesso legato a eccessi.

Si afferma in particolare il “binge drinking” (6 o più bicchieri in una sola occasione), un’abitudine tipicamente giovanile che si attesta intorno al 15% tra i 20-24enni per tutte le generazioni nate dal 1984 in poi. Negli ultimi venticinque anni, infatti, il consumo giornaliero si è quasi dimezzato (dal 33,3% al 19%), mentre è esploso quello occasionale (dal 37,3% al 49,8%) e fuori pasto (dal 23,8% al 33,4%).
Nonostante l’obesità sia una priorità in diversi programmi di prevenzione europei e nazionali, i dati dimostrano che l’Italia è ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il contributo positivo del Fondo ASIM: prevenzione e informazione
Il Fondo ASIM si pone come un promotore attivo del cambiamento culturale nella prevenzione sanitaria, con un impegno strategico a favore della salute dei dipendenti del settore Servizi di Pulizia, Servizi Integrati/Multiservizi.
Il suo percorso testimonia un’evoluzione costante, orientata a superare il divario tra consapevolezza e adozione di stili di vita sani.
Dalla diagnosi precoce alla promozione di stili di vita sani
Fin dalla sua nascita nel 2013, il Fondo ASIM ha integrato nel proprio Piano sanitario un forte orientamento alla prevenzione.
Inizialmente l’attenzione era rivolta alla prevenzione secondaria, con pacchetti di prestazioni diagnostiche per l’individuazione precoce di patologie. Successivamente, l’impegno si è esteso alla prevenzione primaria, investendo in ricerca attraverso il sostegno alla Fondazione AIRC – con il finanziamento di borse di studio sui tumori femminili – e promuovendo attivamente l’importanza di alimentazione e attività fisica.
In linea con questo approccio, il Fondo ha intensificato gli sforzi comunicativi per promuovere una cultura del vivere sano, focalizzandosi sull’importanza dell’alimentazione e dell’attività fisica. A testimonianza di questo impegno costante, sono state avviate diverse iniziative di informazione e sensibilizzazione, tra cui le seguite rubriche “Mangiare in Salute” e “Facciamo chiarezza”, realizzate in collaborazione con la Fondazione AIRC e diffuse attraverso i canali di comunicazione del Fondo con l’obiettivo di promuovere la cultura della prevenzione primaria, anche e soprattutto attraverso una corretta alimentazione, fornendo informazioni accurate e sfatando falsi miti.
L’indagine sulle abitudini alimentari e gli stili di vita degli iscritti
Per agire in modo più efficace, il Fondo ha realizzato, in collaborazione con la Fondazione AIRC, un’approfondita indagine su “Abitudini alimentari e stile di vita” dei propri iscritti.
La ricerca, che ha coinvolto oltre 2.500 lavoratori, ha rivelato un quadro complesso: sebbene la maggioranza riconoscesse l’importanza di uno stile di vita sano, questa consapevolezza non si traduceva in azioni concrete.
Il passaggio all’azione era frenato da barriere pratiche (come la mancanza di tempo) e psicologiche, tra cui la difficoltà percepita nel cambiare abitudini, la tendenza a mantenere lo status quo e una scarsa percezione delle proprie azioni quotidiane.
ASIM Care: la risposta strategica per un benessere su misura
Sulla base di queste evidenze, il Fondo ha sviluppato una risposta strategica. Un primo passo è stato un progetto video sui social media (2024) che, con un linguaggio semplice e il coinvolgimento di influencer, ha diffuso consigli pratici su alimentazione e benessere, raggiungendo oltre 6 milioni di persone.
Il successo di questa iniziativa ha spianato la strada ad ASIM Care, un progetto innovativo interamente dedicato a promuovere uno stile di vita sano attraverso contenuti educativi di alto valore scientifico, ma resi accessibili a tutti. ASIM Care è stato progettato per allinearsi agli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione e per rispondere alle esigenze specifiche dei lavoratori del settore, tenendo conto di problematiche come la fatica fisica e la mancanza di tempo.
Le caratteristiche distintive del progetto sono tre:
- Accessibilità: utilizza un linguaggio diretto e formati moderni, ispirati all’edu-entertainment di piattaforme come Instagram e TikTok.
- Autorevolezza: i contenuti sono realizzati in collaborazione con professionisti sanitari e supervisionati dal Comitato Scientifico del Fondo.
- Specificità: offre informazioni mirate sulle problematiche e i disturbi tipici del settore, fornendo soluzioni pertinenti e contestualizzate.
L’obiettivo è fornire agli iscritti strumenti concreti per superare le barriere pratiche e psicologiche, incoraggiando l’adozione di abitudini salutari e diffondendo una solida cultura della prevenzione.