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Sanificazione, la pandemia ha fatto evolvere i servizi: non siamo solo una commodity. Ora più consapevolezza, ma c’è ancora tanta strada da fare

Sanificazione, la pandemia ha fatto evolvere i servizi-cover

Il comparto dei Servizi industriali integrati in Italia è oggi più che mai attivo e importante per il
Paese.

La ripresa economica dopo la fase di emergenza, è legata in maniera indissolubile all’attività di sanificazione professionale che le nostre imprese assicurano in ogni ambiente di lavoro e in tutti gli spazi in cui un elevato rischio infettivo richiede attività specifiche anche più volte al giorno.

Le aziende dei Servizi hanno lavorato incessantemente durante l’emergenza, ottenendo plausi e riconoscimenti che dovranno tradursi in un cambio di passo da parte delle istituzioni ma anche da parte delle imprese stesse, che al ruolo di baluardo della salute pubblica, devono aggiungere quello di tutelare la trasparenza, il lavoro, il merito.

È chiaro come, ormai, non possiamo essere più considerati una commodity, ma c’è ancora tanta strada da fare.

Durante il lockdown le nostre aziende e i nostri addetti hanno garantito pulizia, igiene e sanificazione in contesti ad alto rischio infettivo e fondamentali per la ripresa del Paese (ospedali, fabbriche, mezzi e spazi pubblici, luoghi di lavoro) con la conseguenza di un sensibile incremento delle attività dedicate proprio alla sanificazione.

Un “super lavoro” che si tradurrà, in prospettiva, in una ulteriore crescita per il settore in termini di occupati.

Abbiamo registrato, dal nostro osservatorio associativo per mezzo del Contact center dedicato, un interesse crescente da parte di soggetti imprenditoriali che vorrebbero cimentarsi nel settore che ha certamente bisogno di regole più stringenti per garantire servizi professionali e la sicurezza di lavoratori e committenti.

Il rischio del far west è dietro l’angolo, e lo abbiamo più volte denunciato pubblicamente.

Per questo, con l’intento di garantire tutti i soggetti direttamente interessati, pensiamo al nostro Fondo sanitario come agli enti bilaterali, abbiamo redatto un vero e proprio manuale di impronta tecnico-scientifica, che costituirà una vera a propria pietra miliare per il comparto.

Grazie all’incessante lavoro della nostra task force, tutti avranno accesso alle best practice di carattere operativo sulla sanificazione, alle novità giuridiche e fiscali che saranno sempre aggiornate, proprio per valorizzare e creare finalmente una cornice forte che possa evitare il più possibile l’anarchia del mercato.

Quello che si deve perseguire, oltre alla corretta applicazione dei protocolli di sanificazione, è soprattutto la tutela di lavoro e lavoratori, cui devono essere applicati contratti di settore grazie ai quali ogni singolo addetto può essere correttamente soddisfatto anche a fronte dei nuovi rischi professionali che il Covid-19 ha portato in dote.

Su questo ultimo punto, certamente il ruolo delle imprese è stato fondamentale nel far sentire al Governo la necessità di trovare una strada corretta proprio sulle tutele da attivare con l’accresciuto rischio per i lavoratori, determinato proprio dalla Pandemia.

L’applicazione delle prime indicazioni dell’Inail avrebbe avuto effetti nefasti sul comparto, e sull’intera economia, addossando alle imprese una responsabilità indiscriminata per eventuali “infortuni”.

Oggi le cose sono cambiate, ma restiamo vigili per evitare storture.

Il mondo dei Servizi, durante l’emergenza che – dobbiamo però rilevare – non è ancora alle nostre spalle, ha decisamente acquisito consapevolezze di sé e della propria valenza economica e sociale. A livello istituzionale, purtroppo, siamo solo ai “riconoscimenti” morali.

Se da un lato ci ha inorgoglito l’onorificenza che il presidente Mattarella ha riconosciuto a un’addetta delle pulizie che, tra l’altro, è un’iscritta al Fondo ASIM dipendente di una grande azienda, dall’altro ci preoccupa come il Governo non stia prendendo in giusta considerazione che ci sono oltre due miliardi di metri quadri di superfici non residenziali da sanificare, e la misura del credito d’imposta non basta, andrebbe quanto meno prolungata negli anni.

Ci preoccupa, poi, il caos che aspetta le nostre scuole a settembre viste le scelte che a livello statale sono state intraprese per la gestione dei servizi di pulizia. Rischi che avevamo sottolineato, ma che non hanno trovato ascolto.

Ma i Servizi non si fermano: per essere sempre più presenti e dialogare con Paese e istituzioni. Insomma, le chiavi per il benessere del nostro Paese.

La Pandemia ci ha costretto a rivedere ogni attività in funzione dell’emergenza, accadimento di portata storica con il quale faremo i conti ancora per molti mesi, almeno sino a quando non verranno messi a punto cure e vaccini affidabili.

Sino a quel momento dovremo essere vigili e attenti, saper accogliere ogni cambiamento con flessibilità e intelligenza, consapevoli che la famiglia dei Servizi è la prima “arma” contro la Pandemia e che la sanificazione è diventata un’attività economica oltre che un habitus mentale dal quale non si può prescindere.

Intervento di Lorenzo Mattioli, Vicepresidente Fondo ASIM e Presidente ANIP-Confindustria

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