ob

“Una mela al giorno leva il medico di torno”: sarà vero?

Andrea Testi mefop

Lo studio di Sandoval-Ramírez del 2020 ha stabilito che l’assunzione dell’intera mela (compresa di buccia cioè) è correlata a un ridotto rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, mortalità per cardiopatia ischemica, mortalità per ictus e grave calcificazione dell’aorta gastrica, e con un livello inferiore di una sostanza che segna l’infiammazione del corpo, la proteina C-reattiva (PCR). Queste conclusioni sono dovute al fatto che la mela ha la capacità di ridurre il livello del colesterolo cattivo (LDL), la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, e ridurre sensibilmente la proteina C-reattiva (PCR), oltre a contribuire ad aumentare il livello di colesterolo buono (HDL) e la funzionalità endoteliale ovvero il funzionamento corretto delle arterie. Questi sono risultati dimostrati inoltre da molti altri studi scientifici sulle mele. La revisione scientifica in esame afferma nero su bianco che svariati studi suggeriscono che consumando almeno una mela intera (100-150 g) al giorno possiamo ridurre significativamente il rischio di mortalità associato alle malattie cardiovascolari. 

La prevenzione, assieme alla cronicità e alle prestazioni sociali e socio sanitarie rivolte alla non autosufficienza, è stata indicata dal legislatore (cfr. nuovo art. 9 del D.Lgs .502/92) come uno degli ambiti su cui la sanità integrativa è chiamata a intervenire al fine di integrare sempre più il sistema pubblico

Nel novellato art. 9 vengono riconosciute in capo al Ministero della Salute alcune nuove funzioni di studio e ricerca, attraverso l’istituzione del nuovo Osservatorio nazionale permanente dei Fondi sanitari integrativi (Ofsi). Il nuovo testo dell’articolo 9, peraltro, vede rafforzato il ruolo di monitoraggio svolto dall’Anagrafe dei Fondi sanitari.

La norma, va a inserirsi in un contesto di mercato dove i fondi sanitari hanno avviato importanti processi di restyling delle proprie coperture al fine di renderle economicamente sostenibili; la maggiore diffusione e conoscenza del sistema ha necessariamente determinato una razionalizzazione delle coperture legate ai cd. rischi di frequenza (visite specialistiche; diagnostica e odontoiatria) orientando i fondi sull’area dei grandi rischi, della cronicità, della fragilità e della prevenzione. 

Attraverso l’annuale Survey Mefop sulla Sanità Integrativa abbiamo potuto constatare l’evoluzione che il Settore ha iniziato a compiere a partire dal 2022. La survey, realizzata attraverso la somministrazione ai fondi sanitari soci di un questionario, mappa i principali aspetti caratterizzanti la gestione dei fondi, per consentire una condivisione virtuosa delle principali linee di indirizzo del mercato.

I dati raccolti grazie al contributo dei fondi soci sono stati affiancati da un’analisi dei loro siti web sviluppata internamente, per avere una panoramica sulle modalità con cui comunicano ai loro iscritti. Dinamiche virtuose di comunicazione sono infatti determinanti per aumentare la trasparenza e l’accountability del Settore e supportare le persone nella comprensione del ruolo e del funzionamento dei fondi sanitari integrativi.

Il primo step dell’analisi sulle caratteristiche dei siti degli enti di sanità integrativa è stato rappresentato da un confronto tra le informazioni raccolte grazie alla Survey e quelle rintracciabili sui portali degli enti stessi; l’obiettivo era quello di capire se e come le informazioni sono presenti sui siti e risultano facilmente reperibili agli iscritti e ai potenziali.

Il 75% dei fondi che ha risposto alla Survey (31 sui 41 totali) ha confermato di offrire agli iscritti delle prestazioni di prevenzione; l’analisi, tuttavia, ha riscontrato la presenza di informazioni su queste prestazioni solo su 22 dei 41 siti. 

Nella maggior parte dei casi la pubblicazione avviene all’interno del piano sanitario, in altri in specifiche pagine del sito. Residuale il numero di enti che ha previsto la comunicazione di questo tipo di prestazioni attraverso la predisposizione di brochure o dépliant dedicati (rintracciati su 3 dei 41 siti) o attraverso delle campagne di comunicazione (presenti su 2 dei 41 siti) richiamate anche da banner nella home page del sito o tramite notizie specifiche.

prevenzione comunicazione fondi sanitari

Nella fattispecie analizzata, seppure in crescita rispetto al passato, l’attività di prevenzione presente nei diversi piani sanitari non è efficacemente promossa e spiegata agli iscritti; le attività dei fondi sanitari sono principalmente incentrate su pacchetti di prestazioni (check up e visite) che spesso non seguono i bisogni dell’iscritto e non seguono un percorso di “appropriatezza”.

Analizzando i siti dei vari fondi si riscontra quindi l’assenza di un piano strategico di comunicazione della prevenzione che viene invece molto spesso veicolata assieme a tutte le altre prestazioni e i servizi offerti. 

I fondi sanitari mancano di un approccio strutturato alle campagne di prevenzione primaria e secondaria.

Questo approccio limitato non promuove l’awareness sanitaria e non è adeguato per il benessere e la salute dei beneficiari. 

Per quanto riguarda la prevenzione primaria, ovvero l’adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre all’origine l’insorgenza e lo sviluppo di una patologia o di un evento sfavorevole, appare necessario che i fondi sanitari vadano a sviluppare una vera e propria pianificazione delle attività di comunicazione: la maggior parte delle attività di promozione della salute sono di questo tipo, dal momento che mirano a ridurre i fattori di rischio che possono accrescere l’incidenza di una determinata patologia. Generalmente, la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale, come:

  • educazione sanitaria;
  • interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni.

Sull’educazione sanitaria i fondi sono chiamati – anche dal legislatore – a sviluppare attività di comunicazione e promozione della salute attraverso i diversi canali e strumenti già oggi presenti o possibili. 

La prevenzione, se ben gestita, può evitare scelte inappropriate e consumismo sanitario (ad es. il fondo può rimborsare spese e trattamenti solo se prescritti sulla base di un protocollo di prevenzione e se legati a comportamenti virtuosi) e indirettamente limita gli esborsi per le acuzie efficientando la spesa sanitaria del fondo nel suo complesso. 

Raccogliere la sfida educativa, infatti, non solo è importante per il ruolo che il sistema deve assumere all’interno del sistema di welfare del Paese, ma è fondamentale anche per la sostenibilità economica dello stesso nel medio periodo.

Fondo ASIM, in quest’ottica, ha da tempo intrapreso un percorso di sensibilizzazione dei suoi iscritti su corretti stili di vita e sane abitudini alimentari, facendo della sua comunicazione un vero e proprio strumento di prevenzione primaria. Un percorso che lo ha portato oggi a mettere in atto un importante piano di comunicazione dedicato che – anche grazie al coinvolgimento di professionisti accreditati – mira a diffondere una cultura della prevenzione utilizzando un linguaggio e dei canali che siano in grado di attirare l’attenzione degli iscritti e consapevolizzarli. Un percorso che sicuramente mira verso quello che è – o dovrebbe essere – il futuro della sanità integrativa

In ultimo, così come è vero che la mela fa bene alla nostra salute, lo stesso non si può dire del bicchiere di vino rosso – spesso decantato come salutare da bere sempre con moderazione.  

Andrea Testi
In Mefop dal 2006.
Laureato in Economia e Commercio,
si occupa dei progetti on demand di comunicazione,
organizzazione e consulenza in ambito welfare.
 

ATTENZIONE:
Le informazioni qui riportate hanno carattere divulgativo e orientativo, non sostituiscono la consulenza medica. Eventuali decisioni che dovessero essere prese dai lettori, sulla base dei dati e delle informazioni qui riportati sono assunte in piena autonomia decisionale e a loro rischio.
Fondo ASIM

Conosci Fondo ASIM

Fondo ASIM è operativo da ottobre 2014, ed ha lo scopo di garantire, ai lavoratori iscritti, trattamenti di assistenza sanitaria integrativa al Servizio Sanitario Nazionale. Per conoscere nel dettaglio le prestazioni sanitarie garantite ti invitiamo a consultare il Piano Sanitario presente sul nostro sito, cliccando qui.

Leggi l’ultimo numero di ASIM INFORMA